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Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica

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PAOLO CESARETTI<br />

con l’abituale e sua peculiare miscela di minuzia e di ornamento retorico<br />

5 , rappresenta la santa imperatrice Teofano, prima moglie di Leone<br />

VI, «in attitudine di orante» 6 . La figura di Teofano, fastosamente abbigliata<br />

e incoronata, insiste su un manto erboso e fiorito e risalta contro lo<br />

sfondo dorato della miniatura. Ai suoi lati – e li evidenzia la postura delle<br />

mani, ben più del «calligrafismo del particolare» che è stato giudicato<br />

tipico dell’artista 7 – sono rappresentati con apprezzabile dettaglio due<br />

edifici che si caratterizzano l’uno, alla sinistra di chi osserva, per la volta<br />

a botte, l’altro, a destra, per la sommità che Franchi de’ Cavalieri descrive<br />

come «piramidata» 8 . La presenza di tali edifici, in relazione all’imperatrice,<br />

non sembra casuale, anzi chiede di essere spiegata. Teofano (la cui<br />

precisa data di morte, nell’ultimo decennio del IX secolo, è stata una<br />

vexata quaestio) 9 era una figura storica relativamente prossima alla data di<br />

realizzazione del manoscritto 10 , comunque la più «moderna» figura femminile<br />

ivi rappresentata 11 . Ora, a considerare pagine dedicate ad altri personaggi<br />

relativamente vicini all’epoca di produzione del codice – per<br />

esempio la p. 134, dedicata a Ignazio (patriarca negli anni 847-858, poi<br />

867-877), o la p. 393, riservata ad Antonio Kauleas (patriarca dall’893 al<br />

901) – è stata ben dimostrata dagli studiosi la presenza di elementi architettonici<br />

così definiti e risolti e connessi alle loro vicende, da imporre il<br />

riferimento (non si parlerà di copia, tanto meno di copia dal vero) a<br />

coevi edifici costantinopolitani. Già il Franchi de’ Cavalieri ascriveva alle<br />

immagini del manoscritto una «grandissima importanza dal lato topografico<br />

e archeologico» 12 ; perché mai una imperatrice come Teofano avreb-<br />

stione delle diverse «mani» pittoriche del Menologio è sempre fondamentale I.<br />

Sˇ EVČENKO, The Illuminators of the Menologium of Basil II, in Dumbarton Oaks Papers 16<br />

(1962), pp. 243-276. Cf. da ultimo le importanti osservazioni di A. ZAKHAROVA, Gli<br />

otto artisti del «Menologio di Basilio II», in Miscellanea Bibliothecae Apostolicae Vaticanae,<br />

X, Città del Vaticano 2003 (Studi e testi, 416), pp. 379-432.<br />

5 Il Menologio di Basilio II cit., I, p. 68.<br />

6 Ibid.<br />

7 ANGIOLINI MARTINELLI, La mano di Simeone cit., p. 32 n. 29.<br />

8 Il Menologio di Basilio II cit., I, p. 68.<br />

9 Resta al proposito fondamentale lo studio di P. KARLIN-HAYTER, La mort de<br />

Théophano (10.11.896 ou 895), in Byzantinische Zeitschrift 62 (1969), pp. 13-18.<br />

10 Cf.S.DER NERSESSIAN, Remarks on the Date of the Menologium and the Psalter<br />

Written for Basil II, in Byzantion 15 (1940-1941), pp. 104-125: 113 (dove si punta a ca.<br />

l’anno 985).<br />

11 Ibid., p. 107 («The latest biographies are those of the empress Theophano…»).<br />

Anche FRANCHI DE’ CAVALIERI, Il Menologio di Basilio II cit., I, p. XI, fece riferimento<br />

a Teofano per precisare la datazione del manoscritto.<br />

12 Il Menologio di Basilio II cit., I, p. XX. Ad avvalorare l’impressione del Franchi

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