Paolo Cesaretti - Antichità e Tradizione Classica
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PAOLO CESARETTI<br />
Il successivo svolgimento dell’azione dimostra che quella «attitudine»<br />
è fruttuosa, come sempre accade quando compare il Leitmotiv delle mani<br />
in VTh. L’imperatore, invero poco maestosamente 85 , appare soggetto a<br />
una dinamica psicologica che lo presenta preso da ansia e rosso in volto.<br />
Con quella tipica passione per la rappresentazione (visuality) di penetrali<br />
e di luoghi segreti che fa parte del testo e gli conferisce un suo particolare<br />
fascino, il basileus Basilio conduce personalmente e per mano nel suo<br />
studio privato il protospatario ed eteriarca Stiliano Zautzes:<br />
λαν ατ τς ειρς πρς τ σώτερν ταµιεν κατ δίαν εσέδυ 86 .<br />
Il gesto di Basilio verso Stiliano corrisponde a quello di Eudocia<br />
verso Teofano fanciulla, al tempo del bride-show. Ci si può domandare se<br />
l’autore intendesse rappresentare non solo la determinazione e l’autorità<br />
di quei due augusti (ciò di cui la velocità è riflesso), ma anche una certa<br />
loro sbrigativa informalità.<br />
Prendere qualcuno per la mano e portarlo altrove è diverso dallo<br />
stringere tra le due mani la mano di qualcuno 87 , sebbene in entrambi i<br />
casi sia implicata un’idea di autorità. Il secondo è difatti il gesto di «amplificazione<br />
emotiva», con cui Teofano, novella consolatrice, già si era acco-<br />
Nativité du Christ dans l’art de l’Orient chrétien, in Miscellanea codicologica F. Masai dicata,<br />
edd. P. COCKSHAW - M.-C. GARAND - P. JODOGNE, I, Gand 1979,pp.11-21 (Les publications<br />
de Scriptorium, 8). Sulla «separatezza» di Giuseppe cf. anche A. GRABAR,<br />
Christian Iconography. A Study of its Origins, Princeton, N.J. 1968 (Bollingen Series 34,<br />
10), p. 130 [trad. it. Le vie della creazione nell’iconografia cristiana, Milano 1996 2 ,pp.161-<br />
162]. In Lexikon der christlichen Ikonographie cit., II: Allgemeine Ikonographie (Fabelwesen-<br />
Kynokephalen), Rom-Freiburg-Basel-Wien 1970, s.v. «Geburt Christi», coll. 86-120:<br />
95-103 e tav. 1 (tradizione bizantina e orientale). Il tema va ricondotto alla tradizione<br />
apocrifa della «ostilità» di Giuseppe al parto sovrannaturale di Maria, di cui si legge<br />
nel Protoevangelo di Giacomo. Anche nel «Menologio di Basilio II», alla p. 273, Giuseppe<br />
ha la mano atteggiata esattamente come Stiliano in VTh. – Per questa, e per<br />
altre positure della mano e del corpo in Vth,cf.H.MAGUIRE, The Depiction of Sorrow<br />
in Middle Byzantine Art, in Dumbarton Oaks Papers 31 (1977), pp. 125-174; cf. anche<br />
infra, n.87.<br />
85 Per l’ira di Basilio, come per le facili angosce e i pianti di Leone, più che di<br />
una Kaiserkritik latente è questione di Pathetisierung letteraria. – Il tema della rappresentazione<br />
del sovrano nella letteratura agiografica dell’epoca meriterebbe ulteriore<br />
analisi, sulla scia di SCHREINER, Das Herrscherbild cit., pp. 132-151. Cf. anche infra,n.95.<br />
86 VTh 12,15-16.<br />
87 A scorrere il celebre D. MORRIS, L’uomo e i suoi gesti. La comunicazione nonverbale<br />
nella specie umana, Milano 1995, potrebbero valere – per questo e per gli altri<br />
passi di VTh che sono già stati o che verranno successivamente esaminati nel presente<br />
scritto – le osservazioni contenute nel capitolo «Segni di legame e contatto<br />
fisico», pp. 92 e seguenti, soprattutto pp. 93 (stretta con le due mani), 94 (tenersi sottobraccio),<br />
97 (mano nella mano).