LA TESI - SAP Alessandria

Alla fine di settembre del 1799, lazzari e popolani,
furono protagonisti dei disordini che seguirono l’arrivo
dell'armata sanfedista del cardinale Ruffo. Nella
confusione generale, alla normalità dei furti si
accompagnò quella dell'assassinio di cittadini accusati, a
torto o a ragione, di giacobinismo. Ma erano comunque
accuse pretestuose, perché allora come ora, ai soggetti
inquadrabili nel mondo della camorra, interessa solo il
lato economico, piccolo o grande che sia. Il fatto nuovo è
che comprendono che nonostante la lotta e le
rivendicazioni la struttura sociale esistente li condanna al
ruolo di esclusi, ma acquistano coscienza che la violenza
è la loro forza, e poteva essere messa in gioco per
rompere il guscio di povertà e di isolamento
3.3 La plebe esclusa.
La storia della camorra è la storia di un popolo
costretto a vivere in un contesto caratterizzato
dall'immobilismo sociale; che si sente emarginato; che
percepisce il potere camorristico più vicino e meno
vessatorio di tutte le strutture statali deputate al governo
della città.
Nell'Ottocento i gruppi spontanei, uniti da interessi
contingenti e di durata incerta, raggiunsero l'assetto di
un'organizzazione stabile.
In una struttura sociale prevalentemente chiusa, che
non riesce a comunicare al suo interno, la camorra, anche
per la vicinanza fisica, rappresenta una forma di