LA TESI - SAP Alessandria

morte dei quattro capintriti, giustiziati dal marito, venne uccisa
dalla moglie del nuovo capintesta. In questa occasione Ausiello
fu sfortunato. Infatti i tempi cambiavano rapidamente, e nel
sodalizio della Bella Società Riformata entravano a pieno titolo
ladri e rapinatori. Prima la camorra esigeva tangenti dai ladri, ora
li aggregava e concedeva ad essi la possibilità di esercitare
l'attività ladresca in conto proprio, senza pretendere alcunché.
In un clima di generale accettazione e rassegnazione,
s’imponevano quelli che venivano definiti i re della plebe.
Ma gli equilibri precari non sono destinati a durare a lungo.
In quegli anni, il personaggio dominante sulla scena
camorristica napoletana era, indiscutibilmente, Pasquale
Capuozzo.
Questi faceva il maniscalco, e arrotondava il reddito
facendo la camorra nella zona di Porta Capuana, vicino al
carcere ed al Tribunale della Vicaria.
Altri personaggi autorevoli ed intraprendenti, contendevano
a Pasquale Capuozzo la pretesa supremazia, e lo status di unico
capo cittadino.
Parimenti prepotente ed agguerrito, Nicola Castaldi, ne
ostacolava l’attività e ne contestava l’autorità.
Accadde così che il contrasto, fatalmente, sfociasse nel
duello.
Castaldi ebbe la peggio e ci rimise la pelle.
Quando arrivarono i gendarmi borbonici, nessuno aveva
visto e udito nulla.
Un morto senza testimoni.