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LA TESI - SAP Alessandria

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pretendevano completa e rapida soddisfazione, pena bestemmie e<br />

maledizioni di ogni ordine e grado.<br />

Diffusissima era l’abitudine, specialmente da parte dei<br />

camorristi, di farsi tatuare il corpo con immagini sacre della<br />

Madonna, affiancate da frasi e figure oscene.<br />

Tuttavia, questa ostentata religiosità non impediva ad<br />

alcuni detenuti, specialmente camorristi, di perpetrare un’odiosa<br />

e persistente attività parassitaria a danno di una massa di<br />

diseredati.<br />

Per comprendere l’invasività e la pervasività della camorra,<br />

basta pensare che persino le sepolture e le messe in suffragio dei<br />

defunti erano soggette al pagamento di una tangente.<br />

In ogni angolo di Napoli, in ogni viuzza, in ogni locanda, in<br />

ogni casa, piccola o grande che fosse c’era un ritratto della<br />

Madonna, un’edicola votiva con una lampada sempre accesa.<br />

Arrivati in carcere, i detenuti subivano il primo<br />

taglieggiamento, proprio in nome della Madonna.<br />

Dai camorristi, veniva chiesto loro del denaro per<br />

l’illuminazione dell’immagine sacra.<br />

Chiedevano l’obolo per l’olio alla Madonna.<br />

In effetti, il significato della richiesta e dell’accettazione di<br />

tale tassa era anche simbolico, perché il detenuto, nel momento<br />

in cui pagava, accettava “le regole”.<br />

Consentiva cioè di farsi taglieggiare durante tutto il periodo<br />

della reclusione.

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