LA TESI - SAP Alessandria

accettata, con le conseguenti protezioni contro le sanzioni penali,
il controllo della camorra diviene noto a tutti e condiziona sia la
popolazione locale, sia la politica. In queste condizioni tutte le
attività criminali possono prosperare, ratificate privatamente dai
politici locali.
Anche se il controllo totale di una zona attraverso le
intimidazioni potrebbe essere più efficace della possibilità di un
totale controllo politico, sarebbe errato considerare la camorra
solo come un soggetto criminale. Essa è spinta da motivazioni
puramente economiche e non ha aspirazioni politiche o sociali. Il
controllo materiale di un territorio, cioè l'esercizio del potere, è
solo un mezzo per raggiungere l'arricchimento e l'accumulazione
del capitale. I magistrati che si sono occupati di camorra, come
Agostino Cordova, hanno potuto accertare che:
“mediante il controllo di una data area, riguardante in
particolare le elezioni e le attività finanziarie, i capi camorra-
Carmine Alfieri nella provincia di Napoli, Gennaro Licciardi
nell'area urbana e Francesco Schiavone nell'area di Caserta,
sono stati in grado di dominare i politici e gli imprenditori con
cui concludevano affari”.
Recentemente i clan di camorra, una volta conseguito il
controllo totale di un dato territorio, mutano, scegliendo di
specializzarsi in particolari attività. Secondo il giudice Giuseppe
Borrelli, oggi c'è una differenza fondamentale nelle modalità
operative tra i clan attivi nella città di Napoli e nella provincia
limitrofa:
“In città i clan contano 60-70 persone per zona e si
concentrano sul traffico degli stupefacenti [...] di solito questo