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Visualizza il Patto territoriale per un nuovo welfare locale. Le ...

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Questo modificarsi delle richieste deriva anche dall’attenzione posta ad alc<strong>un</strong>e categorie<br />

specifiche (area carcere, stranieri, donne vittime di violenza …), a sostegno delle quali è stato<br />

possib<strong>il</strong>e avvalersi di specifici finanziamenti <strong>per</strong> interventi realizzati sia dal privato sociale che dallo<br />

stesso Collocamento Fasce Deboli<br />

Ancora, nel biennio in corso, i SSB hanno intercettato <strong>un</strong>a crescente e pressante domanda di aiuto<br />

nella ricerca del lavoro di <strong>per</strong>sone disoccupate a seguito della crisi economica e occupazionale<br />

che ha investito <strong>il</strong> nostro territorio e che ha prodotto situazioni di frag<strong>il</strong>ità soprattutto in chi non può<br />

disporre di reti protettive a livello fam<strong>il</strong>iare (immigrati ma non solo).<br />

A quest’ultimo fenomeno è corrisposto <strong>un</strong> positivo investimento dei Com<strong>un</strong>i con singole iniziative o<br />

con formule più organizzate (<strong>per</strong> esempio le borse sociali promosse dalla Provincia o i voucher<br />

com<strong>un</strong>ali) che hanno <strong>per</strong>messo di contrastare parzialmente <strong>il</strong> bisogno evidenziando,<br />

contemporaneamente, la necessità di <strong>un</strong>a strategia <strong>territoriale</strong>.<br />

Occorre d<strong>un</strong>que porre particolare attenzione a questo diversificarsi della domanda <strong>per</strong> poter<br />

definire quale potrebbe essere la strategia di lavoro <strong>territoriale</strong> <strong>per</strong> i prossimi anni, alla luce della<br />

contrazione delle risorse a disposizione dei Com<strong>un</strong>i e delle indicazioni regionali <strong>per</strong> lo sv<strong>il</strong>uppo dei<br />

Piani di Zona 2012-2014.<br />

Si tratta cioè, come positivamente richiesto con decisione da parte della Regione, di pensare ad<br />

<strong>un</strong>a programmazione sociale che non assuma l’esistente come elemento dato, ma che ponga<br />

attenzione ad <strong>un</strong>a analisi aggiornata dei bisogni e delle conseguenti forma di risposta.<br />

Altro elemento essenziale della programmazione sociale del prossimo triennio è <strong>il</strong> richiamo alla<br />

necessità di integrare i Sistemi Istituzionali e di offerta, condividendo obiettivi e strategie,<br />

programmazioni di intervento, risorse umane ed economiche, nel rispetto delle diverse<br />

competenze ma nell’integrazione di obiettivi di presidio e di risposta sociale.<br />

In questo senso, con l’approvazione dei nuovi Piani di Zona verrà avviato <strong>un</strong> confronto<br />

approfondito con la Provincia di <strong>Le</strong>cco affinché <strong>il</strong> rinnovo della Convenzione con gli Ambiti<br />

distrettuali <strong>per</strong> la definizione di interventi a favore delle Fasce deboli del Mercato del lavoro possa<br />

collocarsi nell’ambito di <strong>un</strong>a intesa <strong>territoriale</strong> più ampia e più avanzata, come auspicato dalla<br />

stessa Provincia nella bozza di convenzione proposta nei mesi scorsi.<br />

La programmazione com<strong>un</strong>e tra i piani di zona garantirà inoltre la prosecuzione del Servizio sociooccupazionale<br />

CeSeA che, da oltre <strong>un</strong> decennio, rappresenta <strong>un</strong> contesto tutelato <strong>per</strong> <strong>per</strong>sone<br />

caratterizzate da forti frag<strong>il</strong>ità <strong>per</strong>sonali e da cronicità che diffic<strong>il</strong>mente consentono processi<br />

evolutivi di ricollocamento socio- lavorativo. L’es<strong>per</strong>ienza, fortemente connessa con i progetti<br />

socio-educativi elaborati dai SSB, potrà trovare <strong>un</strong>a declinazione o<strong>per</strong>ativa anche nell’ambito<br />

meratese, come già previsto dallo specifico piano di zona. CeSeA rappresenta infatti interessanti<br />

caratteristiche in quanto, pur essendo <strong>un</strong> progetto di natura sociale e di tutela di soggetti<br />

particolarmente frag<strong>il</strong>i, fonda la propria attività su compiti di lavoro reali e su commesse che<br />

richiedono <strong>un</strong> investimento di responsab<strong>il</strong>ità e <strong>un</strong>’ass<strong>un</strong>zione di ruolo che spinge le <strong>per</strong>sone<br />

coinvolte verso l’ass<strong>un</strong>zione di modelli relazionali coerenti e socialmente adeguati. Dal p<strong>un</strong>to di<br />

vista economico <strong>il</strong> Servizio si caratterizza <strong>per</strong> <strong>un</strong> intreccio tra risorse sociali e risorse dirette e/o<br />

valorizzazioni derivanti dai compiti ass<strong>un</strong>ti <strong>per</strong> conto degli enti locali. In questo modo è possib<strong>il</strong>e<br />

identificare <strong>il</strong> Servizio come <strong>un</strong>’ opport<strong>un</strong>ità e <strong>un</strong>a risorsa <strong>per</strong> realizzare <strong>un</strong>a serie di lavori di ut<strong>il</strong>ità<br />

sociale.<br />

5. Gli interventi <strong>per</strong> l’accoglienza<br />

Nell’area com<strong>un</strong>e dei Piani di Zona sono compresi alc<strong>un</strong>i interventi che hanno garantito le forme<br />

di accoglienza alloggiativa volte a sostenere i processi di integrazione delle <strong>per</strong>sone che<br />

presentano maggiori frag<strong>il</strong>ità (<strong>per</strong>sone con grave disagio sociale, senza fissa dimora), immigrati,<br />

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