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Visualizza il Patto territoriale per un nuovo welfare locale. Le ...

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- la cornice interistituzionale in cui inserire <strong>il</strong> Servizio Affidi Provinciale, considerato che l’Atto<br />

d’intesa, scaduto nel 2010, non è stato rinnovato o rimodulato;<br />

- <strong>il</strong> mantenimento del raccordo tra <strong>il</strong> Servizio Affidi, le istituzioni del territorio (Com<strong>un</strong>i, ASL,<br />

Prefettura, Ufficio Scolastico <strong>territoriale</strong>, ecc.) e gli altri soggetti del Terzo Settore;<br />

- l’approfondimento dello strumento di lavoro proposto dal Servizio Famiglia dell’ASL,<br />

“Protocollo dinamico affidamento fam<strong>il</strong>iare”, come intersezione tra le linee guida regionali<br />

(DGR 1772/2011) e la nostra realtà <strong>territoriale</strong>.<br />

Rispetto al governo delle reti dei servizi, si richiama <strong>il</strong> lavoro di concertazione svolto tramite <strong>il</strong><br />

Protocollo d’intesa, coordinato dalla Provincia di <strong>Le</strong>cco con la Prefettura, a sostegno delle donne<br />

vittime di maltrattamento e di violenza.<br />

Si assumono nella programmazione gli obiettivi che i soggetti aderenti al Protocollo, prorogato fino<br />

al 30.06.2012, si sono dati <strong>per</strong> migliorare gli interventi di protezione:<br />

- accrescere le competenze territoriali sul fenomeno;<br />

- chiarire le specifiche attività e le reciproche connessioni tra gli enti;<br />

- creare metodologie di lavoro com<strong>un</strong>i;<br />

- attivare interventi integrati tramite la costituzione di <strong>un</strong>a rete o<strong>per</strong>ativa di sostegno in<br />

costante dialogo <strong>per</strong> la verifica e la riprogettazione.<br />

Vengono individuate come azioni prioritarie:<br />

• <strong>il</strong> r<strong>il</strong>ancio di <strong>un</strong>a f<strong>un</strong>zione dei Consultori nella direzione di <strong>un</strong>a attenzione nuova a<br />

sostegno della famiglia, integrata con le diverse progettazioni dei servizi socio<br />

assistenziali ed educativi che pongono al centro <strong>il</strong> lavoro con le famiglie. In questo<br />

modo si possono individuare target definiti e omogenei <strong>per</strong> bisogni ed es<strong>per</strong>ienze<br />

prevedendo <strong>un</strong> lavoro sistematico di supporto alle f<strong>un</strong>zioni genitoriali e di sostegno<br />

alla dimensione fam<strong>il</strong>iare. Il sostegno alle problematiche di ordine fam<strong>il</strong>iare e<br />

genitoriale dovrà essere indirizzato anche alle famiglie al cui interno sono presenti<br />

importanti frag<strong>il</strong>ità di <strong>un</strong>o o di entrambi i genitori (es.: detenuti, accolti in com<strong>un</strong>ità<br />

<strong>per</strong> tossicodipendenza, ecc), tutelando <strong>il</strong> mantenimento della relazione fra i genitori<br />

ed i figli, come già s<strong>per</strong>imentato attraverso gli interventi sostenuti, in questi anni con<br />

risorse della <strong>Le</strong>gge n.23 e del bando inclusione sociale. Ciò implica la necessità di<br />

creare nuovi collegamenti, supporti, spazi di ascolto e orientamento e consolidare<br />

la s<strong>per</strong>imentazione iniziata della f<strong>un</strong>zione di ascolto e accompagnamento<br />

psicopedagogico nel consultorio accreditato coinvolgendo le associazioni fam<strong>il</strong>iari<br />

e collegando gli interventi con l’attività ordinaria e le nuove f<strong>un</strong>zioni relative alla<br />

Conc<strong>il</strong>iazione famiglia lavoro.<br />

• lo sv<strong>il</strong>uppo della rete dei soggetti che si occupano di minori con importanti frag<strong>il</strong>ità<br />

fam<strong>il</strong>iari che potrebbero determinare o hanno già determinato <strong>un</strong> provvedimento<br />

dell'Autorità Giudiziaria, <strong>per</strong> garantire <strong>un</strong>a risposta efficace.<br />

In particolare si prevede:<br />

− Il sostegno delle aggregazioni fam<strong>il</strong>iari, valorizzandone la possib<strong>il</strong>ità di diventare<br />

risorsa <strong>per</strong> altre famiglie in difficoltà e <strong>per</strong> la realizzazione di interventi sociali in<br />

integrazione con i servizi;<br />

− <strong>il</strong> governo della rete attraverso la rivisitazione delle procedure inerenti l’affido<br />

(protocollo dinamico) e <strong>il</strong> raccordo istituzionale tra servizi specialistici e sociali<br />

competenti (gruppo interistituzionale) in modo da creare <strong>un</strong> luogo di “pensiero” e<br />

programmazione condivisa su <strong>per</strong>corsi e situazioni complesse;<br />

− l’integrazione delle prestazioni erogate tra centro Adozioni/centro cura del<br />

trauma ASL, Unità o<strong>per</strong>ativa della Neuropsichiatria dell’Infanzia e della<br />

Adolescenza della Azienda Ospedaliera, Enti accreditati, Gestioni Associate,<br />

Servizio Affidi, e tutte le associazioni che o<strong>per</strong>ano in questo ambito.<br />

• L’individuazione e la s<strong>per</strong>imentazione di modelli di presa in carico del nucleo -<br />

famiglia della <strong>per</strong>sona frag<strong>il</strong>e in ambito consultoriale. La presenza in famiglia di<br />

“<strong>per</strong>sone frag<strong>il</strong>i” non autosufficienti, con bisogni complessi la cui capacità f<strong>un</strong>zionale<br />

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