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19] Giovanni Labus e l’iscrizione del Capitolium di Brescia 19<br />

segni e le incisioni di celebri artisti che già avevano reinterpretato<br />

quei modelli con rara sensibilità creativa per assecondare<br />

i gusti dei loro raffinati committenti. Proprio questo eclettismo<br />

di sapore archeologico, che combina fra loro monete imperiali<br />

di Vespasiano e il rilievo dell’arco di Tito, accomuna<br />

questa medaglia all’altra dedicata a Costantino Cominati e descritta<br />

dal Rizzini nel suo catalogo delle civiche raccolte bresciane<br />

al numero immediatamente precedente31 . Per lo studioso<br />

bresciano tutto ciò, oltre al dato dimensionale relativo all’identità<br />

delle misure dei diametri, basta per poter affermare<br />

che esse sono state prodotte dal medesimo artista.<br />

La conclusione un po’ affrettata e inusuale per il Rizzini,<br />

che raramente si sbilancia in questo genere di confronti, è stata<br />

ridimensionata da George Francis Hill, il quale sospende il<br />

giudizio e tiene a precisare “but there is really no point of contact<br />

between them except their debt to antiquity” 32 . In effetti,<br />

fra le due medaglie, i rapporti di “parentela” investono dati<br />

desunti da fattori poco determinanti, come per esempio il<br />

tipo di perlinatura che segna i bordi di entrambe, oltre alla già<br />

citata misura del diametro. La medaglia di Costantino Cominati<br />

si caratterizza, al dritto, per un ritratto fieramente espressivo<br />

del capitano di ventura nativo di Durazzo33 , mentre sul<br />

rovescio è riproposta una scena di adlocutio imperiale, tratta<br />

da un sesterzio di Galba34 .<br />

31<br />

RIZZINI, 1892, p. 74, n. 503.<br />

32 G.F. HILL, A corpus of italian medals of the Renaissance before Cellini, I,<br />

London 1930, p. 293.<br />

33 Costantino Arianiti (1456 ca.-1530), noto anche come Costantino Cominato<br />

o Costantino Comneno, fu uomo d’armi, nato a Durazzo, duca di<br />

Acaia, principe di Macedonia, signore di Fano e Mondaino; egli prestò, con<br />

alterne fortune, i suoi servigi in favore soprattutto di papa Sisto IV, di re<br />

Carlo VIII, dell’imperatore Massimiliano d’Asburgo e della Serenissima.<br />

34 H. COHEN, Description historiques des monnaies frappées sous l’Empire<br />

romain communément appelées médailles imperials, Paris, Rollin 1880-<br />

1892, p. 319, n. 2 (e anche C.H.V. SUTHERLAND-R.A.G. CARSON, The roman<br />

imperial coinage, I, London 1984, p. 253, n. 462). La medesima sce-

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