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anatomia normale 2012

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ANATOMIA NORMALE DELLA<br />

CUTE E DEI SUOI ANNESSI


La pelle è un organo membranoso di rivestimento che<br />

ricopre tutta la superficie del corpo. In corrispondenza<br />

degli orifizi naturali, essa si continua con le membrane<br />

mucose che rivestono le cavità interne comunicanti con<br />

l’esterno.


Termoregolazione<br />

• sudorazione<br />

• vasodilatazione/vasocostrizione<br />

Protezione meccanica<br />

Protezione da agenti chimici<br />

Protezione da agenti infettivi<br />

FUNZIONI DELLA PELLE<br />

Impedisce la dispersione di fluidi, sali<br />

e vitamine<br />

Produzione di vitamina D sotto<br />

l’azione dei raggi ultravioletti<br />

Organo linfatico<br />

Organo di senso<br />

Sistema di relazione<br />

Attrattante sessuale


1 2<br />

4<br />

3<br />

DISEGNO CUTANEO DI<br />

SUPERFICIE<br />

1) La superficie della pelle presenta un pattern a trapunta, costituito da un intreccio di<br />

solchi, cioè di sottili depressioni lineari, che congiungono gli osti follicolari vicini e<br />

formano una rete a maglie losangiche.<br />

2) Sulle superfici estensorie le maglie e le isole che esse delimitano si allungano e<br />

3) In corrispondenza delle grandi articolazioni formano un disegno a pieghe parallele.<br />

4) Sulle superfici mediali e laterali delle dita, il disegno cutaneo assume un aspetto ad<br />

acciottolato.


Al palmo delle mani e nella pianta dei piedi i solchi sono allineati<br />

parallelamente a sottili creste. In corrispondenza dei polpastrelli<br />

solchi e creste prendono il nome di dermatoglifi e formano un<br />

caratteristico disegno a vortici che è differente in ogni soggetto<br />

tanto da costituire un carattere individuale e un sicuro segno di<br />

identificazione tramite le impronte digitali.


ANATOMIA MICROSCOPICA<br />

Epidermide<br />

Derma<br />

Pannicolo adiposo<br />

sottocutaneo<br />

Tre strati


EPIDERMIDE<br />

Epitelio pavimentoso composto (stratificato). Il suo contorno<br />

inferiore, al confine con il derma, è ondulato, per la presenza delle<br />

creste interpapillari<br />

Strato corneo<br />

Strato lucido<br />

Strato ganuloso<br />

Strato spinoso<br />

Strato basale


EPIDERMIDE<br />

Strato corneo<br />

Strato lucido Strato granuloso<br />

Strato spinoso<br />

Strato basale


• Le cellule basali sono cuboidali<br />

o colonnari. Fra di esse vi<br />

sono cellule relativamente<br />

indifferenziate capaci di dividersi<br />

e di rinnovare così<br />

l’epidermide.<br />

• Le cellule spinose sono poligonali,<br />

con citoplasma più<br />

abbondante e divengono progressivamente<br />

più appiattite e<br />

più ampie verso superficie.<br />

• Le cellule granulose sono<br />

appiattite e sono stipate di<br />

granuli di cheratoialina.<br />

• I corneociti sono ulteriormente<br />

appiattiti e privi di<br />

nucleo.


Cheratinociti basali<br />

Sono riconoscibili per la loro<br />

posizione nell’epidermide e per la<br />

forma colonnare


cellule le une alle altre per<br />

mezzo di strutture chiamate<br />

desmosomi.<br />

I cheratinociti dello dello strato<br />

spinoso hanno forma poligonale. In<br />

esse sono particolarmente evidenti i<br />

cosiddetti “ponti intercellulari” o spine,<br />

strutture di adesione con<br />

l’aspetto di propaggini citoplasmatiche<br />

filiformi, che connettono queste


In microscopia ottica i desmosomi appaiono come tratti<br />

basofili ispessimento lungo le «spine»


Esse formano una lamina che<br />

nelle sezioni istologiche appare<br />

compatta nei campioni di cute<br />

palmo-plantare, con intreccio a<br />

canestro negli altri distretti<br />

cutanei<br />

Le celllule granulose sono<br />

appiattite e piene di granuli<br />

di cheratojalina.<br />

Le cellule dello strato corneo<br />

sono appiattite e prive di<br />

nucleo.


MEMBRANA BASALE<br />

L’epidermide aderisce al derma<br />

per mezzo di una membrana<br />

basale che contiene mucopolisaccaridi<br />

acidi si colora in rosso<br />

con il PAS. Essa è costituita sia da<br />

strutture di derivazione epidermica<br />

che da strutture dermiche.


IL DERMA<br />

E’ il tessuto trofomeccanico che fa da<br />

supporto e fornisce nutrimento<br />

all’epidermide.<br />

E’ un tessuto connettivo fibroso<br />

costituito da collagene e fibre elastiche<br />

in intima associazione con una<br />

sostanza fondamentale, composta di<br />

mucopolisaccaridi.<br />

Si distingue:<br />

• Un derma papillare, sul quale<br />

riposa l’epidermide, che forma<br />

numerose papille abbracciate dalle<br />

creste epidermiche interpapillari. E’<br />

formato da fasci collageni delicati e<br />

sottili, spesso con orientamento<br />

verticale.<br />

• Un derma reticolare, compreso fra<br />

il derma papillare e il tessuto adiposo<br />

sottocutaneo, formato da grossi fasci<br />

collageni orientati in tutte le direzioni.


Sono formate da proteine<br />

fibrillari, chiamate nell’insieme<br />

fibrillina, e da una proteina<br />

amorfa, chiamata elastina.<br />

Le fibre elastiche sono<br />

responsabili delle proprietà<br />

retrattili della pelle. Si vedono<br />

con coloranti speciali, come<br />

l’orceina. Nel derma papillare<br />

sono sottili e tendono a<br />

orientarsi verticalmente, nel<br />

derma reticolare hanno<br />

orientamento<br />

prevalentemente orizzontale.


Sostanza fondamentale negli spazi compresi fra le anse di un glomerulo sudoriparo (in<br />

questa immagine, dove è più abbondante del <strong>normale</strong>, forma un deposito finemente<br />

cotonoso, basofilo). E’ composta in massima parte da mucopolisaccaridi acidi: acido<br />

jaluronico, acido condroitinsolforico, dermatan-solfato.


1: Epidermide<br />

2: Derma<br />

3: Tessuto adiposo sottocutaneo<br />

3<br />

Il tessuto adiiposo sottocutaneo è<br />

suddiviso in lobuli, separati da setti<br />

fibro-vascolari<br />

2<br />

1


Grasso bruno.<br />

Nella bolla adiposa di<br />

Bichat e nel tessuto adiposo<br />

interscapolare. Il citoplasma<br />

residuo, compreso fra i<br />

numerosi globuli lipidici, ha<br />

aspetto retiforme.<br />

Tessuto adiposo sottocutaneo.<br />

le sue cellule, gli adipociti, sono<br />

grandi, rotondeggianti e<br />

occupate da un singolo grande<br />

globulo lipidico, che spinge il<br />

nucleo e lo scarso citoplasma<br />

alla periferia, comprimendolo<br />

contro la membrana plasmatica.


Piccole cellule rotondeggianti, prive di<br />

desmosomi, che non aderiscono ai<br />

cheratinociti e quindi sono circondate da un<br />

alone chiaro. In realtà i melanociti sono<br />

cellule dendritiche.<br />

Melanociti come si vedono<br />

in ematossilina eosina


Se si colorano con le tecniche<br />

di impregnazione argentica, si<br />

vedono bene i loro lunghi<br />

dendriti che si insinuano fra i<br />

cheratinociti epidermici<br />

C<br />

I<br />

T<br />

I<br />

I melanociti sono cellule<br />

dendritiche.


Melanociti in un campione di<br />

epidermide distaccata dal derma<br />

con bromuro di sodio e incubata con<br />

un precursore della melanina, la<br />

didrossifenilalanina (DOPA).<br />

I melanociti formano una popolazione<br />

dispersa, disseminata fra i cheratinociti<br />

basali dell’epidermide e del bulbo dei<br />

follicoli piliferi. Sono cellule dendritiche<br />

che producono la melanina. Si ritiene che<br />

la melanina protegga la pelle dalle ustioni<br />

da fotoesposizione e il DNA dei<br />

cheratinociti basali, mitoticamente attivi,<br />

dalla azione carcinogenetica dei raggi<br />

ultravioletti.


La melanina viene sintetizzata<br />

all’interno di organelli chiamati<br />

melanosomi che vengono poi trasferiti<br />

ai cheratinociti circostanti dove si<br />

dispongono a formare cappucci<br />

sopranucleari, che schermano i nuclei<br />

dai raggi ultravioletti.<br />

Melanocita con i suoi melanosomi<br />

(frecce nere)<br />

Melanosoma, visto a maggiore ingrandimento, in diverse fasi di maturazione


Cheratinocita basale con il suo<br />

cappuccio sopranucleare di<br />

melanosomi<br />

Melanocita basale assieme a<br />

cheratinociti basali e soprabasali


I melanociti trasferiscono i loro<br />

melanosomi, carichi di melanina, nel<br />

citoplasma dei cheratinociti circostanti.<br />

Un melanocita e l’insieme dei<br />

cheratinociti (circa 36) che lo circondano e<br />

da esso ricevono melanosomi formano<br />

l’unità melano-epidermica.<br />

Le differenze di colore fra le diverse<br />

razze umane non dipendono dal<br />

numero dei melanociti, ma dal<br />

numero e dalle dimensioni dei<br />

melanosomi, oltre che da loro stato<br />

di aggregamento nei cheratinociti.


Cellule di Langerhans<br />

disperse nell’epidermide<br />

(proteina S100)<br />

Cellule di Langerhans<br />

disperse nell’epidermide<br />

(ematossilina eosina)


CELLULE DI LANGERHANS<br />

Le cellule di langerhans sono cellule dendritiche, derivate dal midollo osseo,<br />

che si trovano disseminate nel malpighiano, e si riconoscono bene marcandole<br />

con tecniche immunoistochimiche. (Es. Anticorpi anti CD1a). Hanno la<br />

funzione di catturare, processare e presentare gli antigeni ai linfociti T.<br />

Esse costituiscono<br />

dunque la prima<br />

barriera (cutanea e<br />

mucosa) contro le<br />

infezioni e contro<br />

la trasformazione<br />

neoplastica.


CELLULE DI LANGERHANS<br />

Al microscopio elettronico sono caratterizzate da un nucleo lobato e dalla<br />

presenza di organelli a forma di racchetta, chiamati granuli di Birbeck, che si<br />

pensa abbiano un importante ruolo nella presentazione dell’antigene.<br />

Naturalmente queste cellule<br />

mancano sia di tonofilamenti e<br />

desmosomi, che caratterizzano<br />

i cheratinociti, sia di<br />

melanosomi, che permettono<br />

di identificare i melanociti.


Dal tessuto adiposo sottocutaneo<br />

si originano due plessi vascolari,<br />

connessi da vasi intercomunicanti:<br />

• Un plesso vascolare profondo,<br />

all’interfacie fra il derma reticolare<br />

e il tessuto adiposo sottocutaneo<br />

• Un plesso vascolare<br />

superficiale, al confine fra derma<br />

reticolare e papillare, che fornisce<br />

il derma papillare can un sistema<br />

di anse capillari a candelabro.<br />

Ciascuna ansa ha un braccio<br />

arterioso ascendente e uno<br />

venoso discendente.


Nella pelle si trovano:<br />

Piccole arterie muscolari (0,5 - 2 mm)<br />

Strati all’interno verso l’esterno:<br />

• Intima (I) composta da:<br />

• un endotelio (E) , rappresentato da un<br />

singolo strato di cellule appiattite che<br />

riposa su<br />

• Un sottilissimo strato connettivale<br />

• Lamina elastica interna (EL) qui visibile in<br />

fig. 1 come una sottile banda ondulata più<br />

intensamente colorata<br />

• Media:formata da numerosi strati concentrici<br />

di muscolatura liscia<br />

• Avventizia formata da connettivo fibrillare<br />

lasso.


Arteriole (15 μ – 0,5mm)<br />

Strati:<br />

• Intima (endotelio che riposa su una<br />

membrana basale)<br />

• Media, formata da due-tre strati<br />

concentrici di fibrocellule muscolari<br />

lisce<br />

• Avventizia, appena percettibile, si<br />

confonde con il connettivo<br />

circostante.<br />

Mancano le lamine elastiche<br />

interna ed esterna<br />

La transizione è graduale


Vaso capillare<br />

Sezione trasversale<br />

Microscopia elettronica<br />

EC= cellule endoteliali<br />

BM= membrana basale<br />

P= periciti (cellule appiattite,<br />

circondate da MB<br />

Preceduti dagli sfinteri precapillari, i vasi capillari, preposti<br />

agli scambi metabolici e gassosi fra sangue e tessuti<br />

Vaso capillare,<br />

sezione longitudinale<br />

Microscopia ottica<br />

E= cellule endoteliali<br />

P= periciti


1<br />

2<br />

3<br />

I capillari drenano nelle venule postcapillari<br />

dalle quali inizia il ritorno del<br />

sangue verso il cuore.<br />

Le venule post-capillari hanno struttura<br />

simile a quella dei capillari, ma un calibro<br />

maggiore. Da qui si passa alle venule<br />

collettrici, che hanno più periciti.<br />

Le venule collettrici drenano nelle venule<br />

muscolari, che poi confluiscono nelle<br />

piccole vene.<br />

Vi è un incremento progressivo del calibro<br />

di questi vasi man mano che ci si<br />

allontana dal letto capillare e ci si avvicina<br />

al cuore.<br />

La struttura del sistema venoso ripete quella a tre strati (intima-mediaavventizia)<br />

presente in tutto il sistema circolatorio, ma la componente elastica<br />

e quella muscolare sono molto meno rappresentate. Per questo nei preparati<br />

istologici le vene tendono a collabire e gli endoteli non protrudono verso il<br />

lume.<br />

Un sistema di valvole (fig.2) contribuisce a impedire il ritorno del sangue al<br />

letto capillare.


Un glomo è costituito da<br />

un’arteriola afferente che si<br />

divide in due o quattro arteriole<br />

preglomiche. Queste arteriole<br />

sono avvolte da un manicotto di<br />

cellule glomiche a sua volta<br />

circondato da fibre muscolari.<br />

Questi canali drenano in una<br />

serie di vene collettrici.<br />

I glomi sono una forma specializzata di anastomosi<br />

artero-venose che serve alla termoregolazione.<br />

Sono localizzati nel derma reticolare profondo e sono<br />

particolarmente numerosi nel letto unguele, ai lati delle<br />

dita e alle regione palmari. Corpi glomici complessi<br />

sono presenti nei tessuti molli che ricoprono il coccige.<br />

La contrazione delle cellule glomiche e delle cellule<br />

muscolari circostanti chiude i canali e devia il<br />

sangue verso il letto capillare.


infundibulo<br />

istmo<br />

fusto<br />

bulbo<br />

FOLLICOLO PILIFERO<br />

Segmento distale<br />

Si distinguono<br />

• peli del vello (i piccoli e sottili peli<br />

che rivestono la superficie<br />

corporea<br />

• Peli terminali: Capelli, peli<br />

ascellari e pubici, ciglia e<br />

sopracciglia.<br />

Segmento prossimale


Bulbo<br />

Fusto<br />

Papilla<br />

Pelo<br />

Guaina epiteliale interna<br />

Guaina epiteliale esterna


Bulbo


Anagen<br />

CICLO DEL PELO<br />

Catagen<br />

Telogen


Al di sotto della plica ungueale<br />

prossimale vi è la matrice, la struttura<br />

epiteliale che dà origine alla lamina.<br />

L’unghia aderisce tenacemente alla<br />

falange sottostante per mezzo di un<br />

connettivo fibroso denso, che in<br />

prossimità della matrice si addensa<br />

ulteriormente a formare un vero e<br />

proprio legamento.<br />

Apparato ungueale. Comprende:<br />

La lamina ungueale è una lamina cornea<br />

sottile, dura, compatta e trasparente,<br />

lievemente convessa in senso latero laterale,<br />

meno in senso prossimo distale, formata da<br />

tre strati sovrapposti aderenti fra loro. Essa è<br />

incassata lateralmente nelle pliche ungueali<br />

laterali e prossimalmente nel solco ungueale<br />

prossimale, compreso fra la plica ungueale<br />

prossimale e la matrice. In profondità<br />

aderisce al letto ungueale mentre<br />

distalmente presenta un bordo libero al di<br />

sotto del quale si trova l’iponichio.


ANNESSI CUTANEI:<br />

GHIANDOLE SEBACEE<br />

Consistono di lobuli epiteliali di solito connessi con un<br />

follicolo pilifero. Ciascun lobulo consiste di uno strato<br />

esterno di cellule epiteliali cuboidali germinative,<br />

basofile, dalle quali si origina la zona interna, di cellule<br />

col citoplasma infarcito di lipidi e il nucleo indentato.<br />

Sono ghiandole olocrine, poiché il loro secreto è il<br />

risultato del rilascio di tutto il contenuto delle cellule, che<br />

è lipidico e va a costituire il sebo.<br />

Sono particolarmente<br />

numerose al volto, al<br />

cuoio capelluto e alla<br />

regione perineale. Le<br />

più grandi ghiandole<br />

sebacee sono associate<br />

ai piccoli follicoli del<br />

vello, assieme ai quali<br />

formano i follicoli<br />

sebacei. Alle palpebre,<br />

alle areole, sul capezzolo,<br />

alle piccole labbra<br />

sboccano direttamente<br />

sulla superficie cutanea


Struttura<br />

tridimensionale<br />

GHIANDOLE SUDORIPARE ECCRINE<br />

Ghiandola sudoripara eccrina<br />

Come appare<br />

in sezione<br />

Sono ghiandole tubulari semplici,<br />

costituite da:<br />

• una porzione secretoria avvolta<br />

a gomitolo, allogata nel derma<br />

profondo o nel tessuto<br />

sottocutaneo<br />

• un dotto con:<br />

• un primo tratto, in continuità<br />

con la porzione secretoria,<br />

ancora raggomitolato<br />

• un tratto dritto, che decorre<br />

verticalmente verso la<br />

superficie cutanea<br />

• un tratto intraepidermico<br />

spiraliforme chiamato<br />

acrosiringio.


GHIANDOLE SUDORIPARE<br />

Dotto intradermico<br />

Porzione<br />

intraepidermica<br />

Porzione<br />

convoluta


Il dotto intradermico è formato da un<br />

doppio strato di cellule epiteliali<br />

cuboidali, mentre le cellule mioepiteliali<br />

mancano.<br />

La porzione secernente è costituita da un<br />

singolo strato di cellule secretrici, che in<br />

microscopi elettronica si rivelano di due<br />

tipi: cellule più grandi chiare, che<br />

contengono granuli di glicogeno e sono<br />

responsabili della secrezione di acqua, e<br />

cellule più scure che contengono mucina.<br />

Esternamente c’è uno strato di cellule<br />

mio-epiteliali con funzione contrattile.


Ghiandola Apocrina<br />

Le ghiandole apocrine, come<br />

le ghiandole sudoripare<br />

eccrine, sono ghiandole<br />

tubulari semplici con la<br />

porzione secretoria avvolta a<br />

gomitolo.<br />

Ma<br />

Il loro dotto escretore sbocca<br />

nell’infundibolo dei follicoli<br />

piliferi, al di sopra dello sbocco<br />

della ghiandola sebacea.


GHIANDOLE APOCRINE<br />

Regioni ascellari e anogenitali,<br />

areole mammarie.<br />

Responsabili della<br />

produzione di feromoni.<br />

Comprendono:<br />

• Una porzione secretoria<br />

convoluta situata<br />

nel derma reticolare<br />

profondo o nel sottocutaneo<br />

•Un dotto che sbocca<br />

nel follicolo pilifero, al di<br />

sopra dello sbocco del<br />

dotto sebaceo.


E uno strato interno di cellule<br />

con “secrezione per decapitazione”.<br />

Vale a dire: ll loro polo<br />

apicale si amputa e si riversa nel<br />

lume.<br />

Il dotto intradermico (qui non<br />

rappresentato) è indistinguibile da<br />

quello delle ghiandole eccrine<br />

GHIANDOLE APOCRINE<br />

La porzione secretoria comprende<br />

una strato esterno di<br />

cellule mioepiteliali


INNERVAZIONE CUTANEA<br />

•Fibre efferenti, responsabili della funzione della vascolatura cutanea e<br />

degli annessi, derivate da sistema nervoso simpatico e parasimpatico.<br />

• Fibre afferenti, responsabili delle sensazioni cutanee.


Guaina mielinica<br />

Le fibre nervose sensitive sono fibre<br />

mieliniche, cioè sono rivestite, una<br />

per una, da una guaina mielinica.<br />

Questa risulta da multipli<br />

avvolgimenti concentrici di una<br />

cellula di Schwann intorno al neurite.<br />

Questa guaina è ricca di fosfolipidi<br />

e colesterolo e funziona come un<br />

isolante elettrico (gli impulsi nervosi<br />

all’interno di una fibra sono segnali<br />

elettrici) oltre ad aumentare la<br />

velocità di conduzione.<br />

Il punto dove finisce una cellula di<br />

Schwann e ne comincia un’altra si<br />

chiama nodo di Ranvier.


Struttura di un nervo periferico<br />

Le fibre nervose si riuniscono parallelamente<br />

in piccoli fasci, chiamati<br />

fasci primari i quali, raggruppandosi<br />

insieme danno origine a fasci<br />

voluminosi, i fasci secondari.<br />

Dall’unione dei fasci secondari<br />

risulta il nervo.<br />

• Il nervo è rivestito dall’epineurio, uno strato fi connettivo fibrillare lasso in<br />

continuità con il connettivo circostante. Dalla sua superficie interna emanano<br />

setti che si interpongono fra i fasci secondari di fibre nervose e si<br />

congiungono con la guaina propria di questi ultimi, il perineurio. .<br />

• Ciascuno dei fasci secondari è circondato da una guaina compatta, il<br />

perineurio, che esternamente si connette con i setti interfascicolari emanati<br />

dell’epineurio, internamente con l’endoneurio.<br />

• L’endoneurio è un connettivo delicatissimo che emana dalla superficie interna<br />

del perineurio, penetra nel fascio secondario formando dei fini setti che si<br />

interpongono fra i fasci primari.<br />

• Con le sue ultime finissime propaggini penetra in seno ai fasci primari e va ad<br />

avvolgere le singole fibre.


I nervi cutanei sono formati da singoli<br />

fascicoli secondari rivestiti dal loro<br />

perineurio e da un epineurio appana<br />

percettibile.


INNERVAZIONE CUTANEA<br />

Le fibre afferenti provengono da recettori di tatto e pressione<br />

che comprendono:<br />

• Terminazioni nervose libere<br />

• Terminazioni connesse a un follicolo pilifero<br />

• Terminazioni incapsulate:<br />

• Corpuscoli di Pacini, recettori di pressione, formati da<br />

lamelle connettivali concentriche che racchiudono una<br />

terminazione nervosa. Presenti soprattutto nel tessuto<br />

sottocutaneo delle regioni palmo-plantari, alla superficie<br />

estensoria delle dita, nelle capsule articolari.<br />

• Corpuscoli di Meissner, responsabili delle sensazioni tattili,<br />

si trovano soprattutto nel derma papillare di mani e piedi,<br />

delle labbra, della fronte, degli avambracci. Ovalari,<br />

consistono di una capsula lamellata ricca di cellule che<br />

circonda un core di fibre nervose.


Terminazione intraepidermica<br />

Espansioni arboriformi nel derma


Ematossilina eosina (colora nuclei, citoplasmi, connettivi)<br />

Corpuscoli di Meissner<br />

Impregnazione argentica (colora le fibre nervose)


Corpuscoli di Pacini


La pelle assume caratteristiche diverse nelle<br />

diverse regioni cutanee.


Cute del naso dell’adulto, ricca di grosse ghiandole sebacee


Cuoio capelluto, ricco di peli terminali


Avambraccio (epidermide sottile, corneo<br />

sottile con intreccio a canestro<br />

Regione palmare (epidermide spessa, corneo<br />

spesso e compatto, granuloso ben rappresentato,<br />

presenza dello strato lucido.

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