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Le patologie croniche, vera emergenza del terzo millennio

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Il malato deve apprendere un nuovo stile di vita<br />

(dietetico, motorio ecc..). Necessita di continui<br />

periodi di controllo, di osservazione e di cura<br />

in ambito specialistico. E laddove gli esiti <strong>del</strong>la<br />

patologia evolutiva siano irreversibili il PSN prevede<br />

la realizzazione di interventi domiciliari e residenziali<br />

a supporto dei malati ormai inguaribili, attraverso<br />

gli interventi <strong>del</strong>la “medicina palliativa”.<br />

Ma ora diventa doveroso farsi una domanda: noi, la<br />

Fondazione, i nostri Istituti, siamo pronti a questa<br />

<strong>emergenza</strong> sanitaria <strong>del</strong> nuovo <strong>millennio</strong>? La risposta<br />

diretta ed immediata è ”sì”. A dire il vero mi sembra<br />

che quanto detto precedentemente sia già attuato<br />

nelle nostre strutture da alcuni anni (per non dire<br />

“decenni”). Se i dati sono veri (e dobbiamo crederci),<br />

noi, tutti i giorni, allunghiamo di qualche piccola<br />

percentuale l’aspettativa di vita dei malati cronici.<br />

Malati con neuropatie, osteopatie, cardiopatie,<br />

pneumopatie, malati dismetabolici, malati con<br />

patologia degenerativa e rara. È importante saperlo,<br />

realizzarlo nella nostra quotidianità lavorativa,<br />

affinchè venga percepito anche dal malato.<br />

La prevenzione, inclusa quella fondamentale rivolta<br />

agli spazi lavorativi e all’ambiente esterno, e la<br />

riabilitazione sono quindi parte integrante nella<br />

lotta alla malattia cronica e degenerativa e pertanto<br />

richiedono sempre maggiori sforzi. Questo, certo,<br />

non ci permette di riposare comodamente sugli<br />

allori. La sfida <strong>del</strong> futuro sarà quella di trovare<br />

nuove energie e sinergie per affrontare in modo<br />

sempre più qualificato ed “eccellente” l’epidemia<br />

<strong>del</strong> <strong>terzo</strong> <strong>millennio</strong>. Mi permetto di citare un lavoro<br />

che il Dipartimento di Pneumologia Riabilitativa ha<br />

recentemente pubblicato (Respiratory Medicine<br />

2007) e che ha permesso di dimostrare l’efficacia<br />

<strong>del</strong>la Riabilitazione Respiratoria nel paziente affetto<br />

da BPCO con Insufficienza Respiratoria Cronica.<br />

Pertanto l’efficacia in un paziente con malattia<br />

cronica complessa e con comorbilità. Tuttavia,<br />

l’intervento riabilitativo non ha considerato eventuali<br />

alterazioni cardiovascolari e neuro-muscolari dei<br />

pazienti. E se l’avessimo fatto, avessimo trattato il<br />

paziente, considerando tutte le sue menomazioni<br />

o comorbidità? Avremmo ottenuto un maggiore<br />

successo? In un recente articolo pubblicato su<br />

un’importante rivista di settore altri Autori hanno<br />

proprio dimostrato che più aumenta il numero di<br />

comorbilità, più si riduce l’efficacia <strong>del</strong>l’intervento<br />

NOTIZIE FSM<br />

riabilitativo standardizzato. Allora ecco la risposta:<br />

un intervento riabilitativo efficace deve avere<br />

stesse caratteristiche e pertanto stessa dignità di<br />

un intervento farmacologico: ovvero deve essere<br />

individualizzato. Per ottenere questo ci vuole alta<br />

tecnologia e specializzazione di settore. Il nostro<br />

mo<strong>del</strong>lo è pertanto vincente, tuttavia, guai a non<br />

sviluppare al massimo la collaborazione tra le<br />

diverse specialità, e pertanto un’interdisciplinarietà<br />

sia valutativa, sia riabilitativa. Apertura e confronto<br />

potranno, inoltre, consegnare materiale importante<br />

alla sviluppo <strong>del</strong>la ricerca scientifica <strong>del</strong>la nostra<br />

Istituzione.<br />

Voglio concludere sottolineando che quanto esposto<br />

non ha la pretesa di essere la soluzione, ma ha come<br />

unico scopo quello di aprire un dibattito che possa<br />

stimolare anche un importante contraddittorio e che<br />

possa far crescere ulteriormente l’impatto culturale<br />

<strong>del</strong> nostro lavoro nella società civile e scientifica.<br />

Ho pertanto colto con molto onore l’invito a scrivere<br />

IL FOCUS <strong>del</strong> nuovo corso di Notizie FSM perché,<br />

quale migliore strumento per aprire dibattiti e<br />

critiche costruttive che il nostro Magazine? A cui mi<br />

permetto di augurare uno splendido futuro!<br />

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NOTIZIE FSM

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