25.10.2013 Views

Le patologie croniche, vera emergenza del terzo millennio

Le patologie croniche, vera emergenza del terzo millennio

Le patologie croniche, vera emergenza del terzo millennio

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Un abbraccio<br />

famigliare<br />

Lo studio…<br />

qualche numero<br />

11 unità respiratorie<br />

168 pazienti presi in esame<br />

Caregiver:<br />

nel 62% dei casi il compagno/a <strong>del</strong> malato;<br />

nel restante 38% i figli o i genitori<br />

ospedale; viceversa, la gestione autonoma<br />

<strong>del</strong>le problematiche, mediche, tecniche o di<br />

assistenza, ha portato a rimanere nell’ambiente<br />

domestico, dove è avvenuto poi il decesso.<br />

Allo stesso tempo questo gruppo di pazienti<br />

era anche il più preparato nel decidere di non<br />

accettare interventi di prolungamento <strong>del</strong>la<br />

vita.<br />

Tutti i pazienti presentavano se<strong>vera</strong> Insufficienza respiratoria cronica<br />

con 5 principali categorie patologiche indagate: BPCO - Sclerosi<br />

Laterale Amiotrofica - Patologie Restrittive <strong>del</strong>la gabbia toracica -<br />

Pur tenendo conto dei limiti <strong>del</strong>lo studio, dovuti<br />

da un lato alla tipologia <strong>del</strong>le aree indagate,<br />

alla impossibilità di generalizzare i risultati,<br />

Patologie Neuromuscolari - Miscellanea di diagnosi all’affidabilità <strong>del</strong>le fonti <strong>del</strong>le risposte ovvero<br />

Items indagati:<br />

controllo <strong>del</strong> dolore e dei sintomi, consapevolezza e controllo <strong>del</strong>la<br />

i caregiver, la conclusione dimostra che un<br />

consistente gruppo di pazienti non riceve<br />

malattia, “carico” assistenziale per la famiglia, percorso verso la<br />

morte, visite e ospedalizzazione, gestione e problemi <strong>del</strong> ventilatore<br />

adeguato supporto, assistenza e cura negli<br />

ultimi mesi di vita affidando o meglio lasciando<br />

gran parte <strong>del</strong> carico all’intraprendenza<br />

Un campo fino ad ora inesplorato quello dei<br />

<strong>del</strong>la rete famigliare. Tutto questo obbliga il<br />

nostro sistema sanitario, per quanto attento<br />

all’aspetto sociale, ad una riflessione sul ruolo<br />

Attività e...<br />

programmi di cura per questi pazienti, che in che esso deve svolgere in un momento così<br />

Italia, per la tipologia <strong>del</strong>l’assistenza, presenta <strong>del</strong>icato <strong>del</strong>la vita, sulle modalità con cui si<br />

caratteristiche peculiari, in positivo e in negativo deve concretizzare e attraverso quali strumenti.<br />

rispetto ad altre realtà occidentali.<br />

“Parlare di cure di fine vita - conclude il dottor<br />

Lo studio retrospettivo multicentrico, basato su Vitacca - costringe poi noi operatori sanitari a<br />

un questionario messo a punto da un’équipe misurare l’umanità <strong>del</strong>le nostre azioni e <strong>del</strong>le<br />

formata da medici, psicologi, infermieri, terapisti, nostre parole con com-passione cioè con un<br />

pneumologi, pazienti e caregivers, ha coinvolto rapporto di condivisione con chi soffre perché<br />

Dal primo studio multicentrico italiano, coordinato da<br />

168 pazienti, omogeneamente distribuiti nel spesso “i malati non vogliono guarire, vogliono<br />

Fondazione Maugeri, emerge la complessità <strong>del</strong>l’assistenza di<br />

territorio italiano, deceduti nell’arco di 5 anni, curarsi” (Georges Simenon, “<strong>Le</strong>ttera al mio<br />

fine vita, il ruolo dei caregiver e le debolezze <strong>del</strong> sistema<br />

dal 2000 al 2005: ne è emerso un inedito punto di Giudice”).<br />

Dr. Michele Vitacca<br />

vista legato all’assistenza di fine vita al domicilio,<br />

12<br />

Nel caso <strong>del</strong>la fase avanzata<br />

di molte malattie <strong>croniche</strong> il<br />

problema principale diventa<br />

quello di assicurare al malato la<br />

migliore qualità di vita compatibile<br />

con la malattia e, quando la fine si<br />

Occorrono pertanto conoscenze e strategie adeguate e specifiche<br />

per le <strong>patologie</strong> <strong>croniche</strong>, per accompagnare il paziente in questo<br />

importante e drammatico momento <strong>del</strong>l’esistenza.<br />

”Il paziente non dovrebbe mai sentirsi abbandonato, tanto meno<br />

in un momento così <strong>del</strong>icato - afferma il dottor Michele Vitacca,<br />

ambito inusuale e mai indagato prima.<br />

Ai famigliari dei pazienti, dopo pochi mesi dalla<br />

morte di questi, sono state rivolte 35 domande,<br />

suddivise in sei aree, quattro <strong>del</strong>le quali afferenti<br />

alle cure negli ultimi tre mesi di vita <strong>del</strong> proprio<br />

13<br />

annuncia inevitabile, di ricercare Responsabile <strong>del</strong>la Divisione di Pneumologia Riabilitativa <strong>del</strong>l’Istituto<br />

congiunto (controllo <strong>del</strong> dolore e dei sintomi,<br />

una morte il più possibile serena. Scientifico di Lumezzane -; l’assistenza deve, pertanto, essere tale da<br />

consapevolezza e controllo <strong>del</strong>la malattia, “carico”<br />

<strong>Le</strong> cure di fine vita seguono perciò poter offrire sempre e comunque il massimo comfort soprattutto dal<br />

assistenziale per la famiglia, percorso verso la<br />

un approccio globale alla cura che punto di vista <strong>del</strong>le relazioni e <strong>del</strong>l’empatia. Quello che viene chiesto<br />

morte), altre due attinenti a problemi medici<br />

include aspetti psicologici, sociali all’équipe medica è il massimo rispetto per la persona, intesa in senso<br />

(necessità di visite e ospedalizzazione) e presenza<br />

e spirituali <strong>del</strong>la condizione <strong>del</strong> globale. È necessario capirne i desideri, che spesso sono di ordine<br />

di seri problemi tecnici legati alle difficoltà<br />

malato e che si basa sugli stessi relazionale e spirituale. I malati chiedono tempo per riscoprire il loro<br />

nell’uso <strong>del</strong> ventilatore.<br />

principi generali <strong>del</strong>l’approccio passato, la propria fede, per dedicare ancora un po’ di attenzione alla<br />

I risultati mostrano alcune importanti relazioni<br />

palliativo, con un’attenzione<br />

rivolta alla qualità <strong>del</strong>la vita<br />

piuttosto che alla malattia.<br />

Uno dei problemi fondamentali<br />

nelle cure di fine vita è senza<br />

dubbio la comunicazione degli<br />

operatori, siano essi medici,<br />

infermieri, terapisti, con il paziente<br />

e i famigliari. Spesso, purtroppo,<br />

tale comunicazione risulta scarsa<br />

o assente quindi non rispondente<br />

alle necessità <strong>del</strong> paziente.<br />

famiglia, alle persone che amano, chiedono di avere modo di dire<br />

addio a quanti sono stati loro vicini”.<br />

Parole che pesano e lasciano il segno ma che in qualche modo<br />

fotografano la realtà dei sentimenti di chi si trova alla fine <strong>del</strong>la propria<br />

vita, e che trovano riscontro nelle testimonianze raccolte nel primo<br />

studio italiano, coordinato da Fondazione Maugeri, in cui l’obiettivo<br />

è stato di misurare la qualità <strong>del</strong>le cure di fine vita nei pazienti<br />

con Insufficienza Respiratoria Cronica, bisognosi di ventilazione<br />

meccanica al domicilio. Un lavoro che ha coinvolto ben 11 Unità<br />

Operative di Pneumologia italiane, specializzate nell’erogazione di<br />

programmi di ventilazione domiciliare, tra cui si evidenziano i centri di<br />

Pavia, Montescano e Lumezzane <strong>del</strong>la Fondazione, quest’ultimo come<br />

centro coordinatore <strong>del</strong>l’intera ricerca.<br />

tra le aree considerate: i pazienti che riuscivano<br />

ad avere un buon controllo dei sintomi senza<br />

ulteriori medicazioni erano quelli che non hanno<br />

presentato problemi di gestione tecnica dei<br />

ventilatori meccanici in uso. I malati consapevoli<br />

<strong>del</strong>la malattia, <strong>del</strong>la sua progressione e <strong>del</strong> suo<br />

esito erano in grado di mettere in atto procedure<br />

di ’“auto-cura” ed era meno probabile che<br />

richiedessero forme di assistenza domiciliare<br />

erogate da altri e dal servizio infermieristico<br />

domiciliare. Coloro che ricorrevano più spesso<br />

a visite mediche o a interventi infermieristici<br />

sono deceduti con maggior incidenza in<br />

PROSSIMAMENTE PARLEREMO DI...<br />

“VORREI REGALARGLI LA MIA VITA”:<br />

PROGETTO DI SUPPORTO PSICOLOGICO<br />

AI CAREGIVER DI PAZIENTI IN<br />

RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA<br />

IL TEMA DEL CARICO ASSISTENZIALE, FISICO E<br />

SOPRATTUTTO EMOTIVO È STATO OGGETTO DI<br />

UN ALTRO STUDIO, IN QUESTO CASO SVOLTO<br />

DAL SERVIZIO DI PSICOLOGIA E DALLA DIVISIONE<br />

DI RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE<br />

DELL’ISTITUTO DI TRADATE. DEDICATO AI<br />

PAZIENTI IN RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA,<br />

IN PARTICOLARE COLPITI DA ICTUS, LA RICERCA<br />

HA POTUTO DIMOSTRARE I BENEFICI DI UN<br />

SUPPORTO PSICOLOGICO E DI UNA PRESA<br />

IN CARICO MULTIDISCIPLINARE DEDICATI AI<br />

CAREGIVER. BENEFICI CHE SI CONCRETIZZANO<br />

NON SOLTANTO IN TERMINI DI UNA GENERALE<br />

RIDUZIONE DEL DISAGIO PSICOLOGICO MA<br />

ANCHE NELLA POSSIBILITÀ DI INTERCETTARE<br />

STATI DI DISAGIO SIGNIFICATIVI, I COSIDDETTI<br />

“CAMPANELLI D’ALLARME” CHE PERMETTONO<br />

DI ATTIVARE IN TEMPI UTILI GLI INTERVENTI PIÙ<br />

IDONEI A RIPRISTINARE IL GIUSTO EQUILIBRIO<br />

PSICO-FISICO DI CHI QUOTIDIANAMENTE ASSISTE<br />

I PROPRI CARI.<br />

NOTIZIE FSM NOTIZIE FSM

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!