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Quercia Dott.ssa Manuela Mortari Introduzione ... - Anthropos & Iatria

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Culpepper raccomandava vari decotti di foglie, corteccia interna e gemme ‘per bloccare i sanguinamenti interni di uomini e<br />

donne’ e l’uso della polvere di ghianda sciolta nel vino come diuretico e per ‘bloccare il veleno di creature nocive’. [6, 27]<br />

In effetti ci sono riferimenti sull’uso delle ghiande cotte nel latte come antidoto nell’avvelenamento da alcaloidi, sali di<br />

piombo, rame e antimonio. [6, 34]<br />

Durante tutto il Medioevo e Rinascimento venne fatto ampio uso della corteccianelle emorragie, nei catarri intestinali e<br />

polmonari, mentre le foglie vennero utilizzate come vulnerarie sulle piaghe. Durante il 1700furono le ghiande sotto forma di<br />

infuso o in polvere, ad essere considerate il rimedio più efficace per tutte le patologie caratterizzate da ingro<strong>ssa</strong>mento<br />

ghiandolare quali il rachitismo, la tubercolosi, la ‘scrofula’, le patologie infantili dovute a linfoadenomegalia mesenterica, le<br />

enteriti catarrali e la tosse di qualsiasi origine.<br />

Dal 1800 in poi l’indicazione prevalente riguardò le patologie ginecologiche quali leucorree, metrorragie, e quelle intestinali<br />

quali le diarree.<br />

Anche la medicina popolare ha fatto largo uso del misticismo che circondava l’albero: infatti si consigliava di camminare<br />

attorno al tronco di una grande quercia pronunciando particolari incantesimi per curare i reumatismi. Solo oggi sappiamo con<br />

certezza che Quercus come gemmoterapico è indicato nelle connettiviti e come drenante del sistema immunitario.<br />

Un tempo il distillato ottenuto dalla tintura madre della ghiandaveniva prescritto agli alcoolisti con ipertrofia epatica e<br />

splenomegalia, che presentavano ascite e tendenza agli edemi degli arti inferiori.<br />

Impiego terapeutico<br />

“Prima la parola, poi la pianta, per ultimo il bisturi”<br />

Esculapio di Te<strong>ssa</strong>glia1.200 a.C.<br />

In Fitoterapia Classica:<br />

I decotti all’1% trovano applicazione per uso interno mentre per l’uso esterno la concentrazione consigliata è al 10%; sempre<br />

per uso esterno si può anche utilizzare la Tintura Madre diluita 1:10 in acqua.<br />

Indicazioni: come astringente nelle patologie flogistiche delle mucose genitali accessibili (vulvovaginiti, vaginocerviciti,<br />

ulcere del collo dell’utero, leucorree e prurito vulvare) sotto forma di lavande vaginali effettuate con decotti (vedi); nelle<br />

patologie emorroidarie, nelle ragadi anali, fistole e varici si sfruttano, oltre alle proprietà astringenti anche quelle<br />

vasocostrittrici e cicatrizzanti.<br />

L’azione antisettica ed astringente viene sfruttata anche per le patologie del cavo orale mediante gargarismi, o nelle diarree<br />

aspecifiche, oppure nei casi di iperidrosi palmoplantare.<br />

Traggono vantaggio dall’uso di Quercus anche le ustioni, i geloni, le dermatiti;<br />

sul cuoio capelluto viene esercitata inoltre un’azione di regolazione sulla secrezione sebacea, utile nelle seborree secche.<br />

E’ anche descritto l’uso delle polvere di corteccia per inalazione nella terapia della poliposi nasale (Chevallier). Da non<br />

dimenticare, infine, le proprietà febbrifughe, specialmente nelle febbri intermittenti.<br />

Decotto: Quercus robur L. cortex contusag 60<br />

Portare a ebollizione per 15 minuti e colare a caldo<br />

Gocce astringenti:<br />

-E.F. Quercus r.25%<br />

-E.F. Aesculus h. 25%<br />

-E.F. Hamamelis50%<br />

Posologia: 40 gocce in mezzo bicchier d’acqua 3 volte al dì lontano dai pasti<br />

Nota:<br />

Nella Tintura Madre il contenuto di tannini diminuisce con lo stoccaggio.[6]<br />

In Gemmoterapia:<br />

Le indicazioni terapeutiche di Quercus robur in gemmoterapia sono riconducibili essenzialmente alle situazioni che<br />

necessitano di un drenaggio o di uno stimolo a livello endocrino ed immunitario. Riguardo a quest’ultimo punto, si sfruttano le<br />

modificazioni che questo gemmoterapico riesce a produrre a livello del tracciato elettroforetico proteico alterato, secondo il<br />

modello della corrispondenza analogico-biologica tra pianta e siero umano, messo a punto da Pol Henry nel secolo scorso.<br />

Analizzando infatti le piante utilizzate in fitoterapia, solo la <strong>Quercia</strong> e la Betulla presentano specifiche qualità, quali maggior<br />

potenziale di rigenerazione, notevole capacità di adattamento a terreni diversi, di acclimatazione,di resistenza a noxae<br />

patogene e diffusione in vari tipi di habitat. Queste qualità fanno di queste due piante i capisaldi della meristemoterapia<br />

drenante,grazie alla loro attività granulopoietica sul SRE.<br />

Pertanto Quercus potrà essere usato come drenaggio prima di effettuare qualsiasi terapia, sia olistica che allopatica.<br />

In particolare si è visto che tutti i suoi 5 componenti (gemme, amenti, ghiande,giovani radici, e scorza interna di radice)<br />

presentano un notevole sinergismo. d’azione se somministrati contemporaneamente e vanno a costituire la seconda ricetta di<br />

drenaggio del . Dr.Binet, mentre in caso di diatesi reumatica o allergica egli associa Quercus peduncolata a Ribes nigrum.<br />

E’ stato inoltre provato che Quercus riduce le -1, le -2 e le -globuline, mentre induce un aumento abbastanza<br />

significativo delle albumine, intervenendo pertanto in una fase secondaria del processo flogistico acuto, così come il Querceto<br />

si sostituisce all’Ontaneto.<br />

Possiamo infatti far corrispondere per analogia il querceto a quelle fasi degenerative del processo infiammatorio, quali la<br />

ialinosi, la fibrinosi, l’amiloidosi,caratterizzate dalla deposizione o precipitazione di sostanze amorfe a livello della<br />

componente connettivale delle pareti vasali, dei parenchimi, delle sinoviali; in tutti questi casi Quercus interverrà evitando la<br />

tendenza alla cronicizzazione e la sclerosi conseguente.<br />

Analizzando i 5 meristemi della pianta, si è osservato che le gemme e gli amenti stimolano sia la produzione di 17-OH<br />

corticosteroidi da parte della ghiandola surrenale, che la secrezione gonadica di testosterone. Le ghiande hanno invece

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