Repubblica di Corea - Ice
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scorso. L’Italia è ancora al settimo posto tra i principali Paesi fornitori <strong>di</strong> formaggio che sono:<br />
Nuova Zelanda (32,7%), USA (26,1%), Australia (12,8%) e Uruguay (9,1%).<br />
Vino<br />
Il mercato coreano, fortemente contrattosi negli ultimi due anni a causa della crisi finanziaria del<br />
2008 sta gradualmente riprendendo quota.<br />
Secondo le statistiche dei primi sei mesi dell’anno le importazioni coreane <strong>di</strong> vino hanno<br />
registrato -1,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Italia sta riprendendo quota<br />
più velocemente, essendo passata dal 3,5%, al 13.9% e 17.4% in 3 anni contrariamente rispetto a<br />
quella francese ha perso il 10% nello stesso periodo.<br />
Le importazioni <strong>di</strong> vini italiani durante il periodo in esame sono aumentate del 9.19% registrando<br />
la più alta crescita tra i primi 5 Paesi fornitori (Francia -7,7%, Cile 0,2%, USA -7,2%, Australia -<br />
5,9%).Con la crisi, il mercato è <strong>di</strong>ventato più sensibile al fattore prezzo; in particolare, se in<br />
passato i consumatori erano interessati soprattutto ai Premium wine, ora l’interesse verte verso i<br />
Value wines che presentano un buon rapporto qualità-prezzo. L’anno scorso il valore me<strong>di</strong>o per<br />
cassa (12 bottiglie da 750ml) era <strong>di</strong> 44 USD mentre nel primo semestre <strong>di</strong> quest’anno è sceso a<br />
41 USD, dal momento che i consumatori cercano vini che costano meno <strong>di</strong> 7 dollari gli<br />
importatori , <strong>di</strong> conseguenza, si sono impegnati a trovare vini dal prezzo più contenuto.<br />
C’è stato un grande cambiamento anche nello stato attuale degli importatori: non solo quelli<br />
piccoli hanno dovuto chiudere ma anche alcuni fra i principali importatori hanno chiuso o<br />
rischiato il fallimento.<br />
A fronte <strong>di</strong> ciò, tuttavia, i nuovi importatori si sono affacciati sul mercato e sono soprattutto <strong>di</strong><br />
piccole <strong>di</strong>mensioni; <strong>di</strong> questi, la maggior parte è costituita da ex-impiegati <strong>di</strong> <strong>di</strong>tte importatrici<br />
esistenti.<br />
Non manca, però l’accesso al mercato anche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> società che hanno cercato <strong>di</strong> acquisire<br />
alcuni marchi prestigiosi già presenti sul mercato. Molti gran<strong>di</strong> produttori hanno avviato accor<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> collaborazione con nuovi importatori abbandonando quelli vecchi in <strong>di</strong>fficoltà finanziarie e<br />
rafforzando la promozione e le strategie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Sono inoltre in costante aumento gli<br />
importatori che cercano <strong>di</strong> promuovere i propri prodotti anche riducendo il proprio margine;<br />
cosa abbastanza nuova in questo mercato. Vi sono buone prospettive <strong>di</strong> aumento delle ven<strong>di</strong>te<br />
con la riduzione delle tariffe doganali del 15% una volta che sarà ratificato l’Accordo FTA tra<br />
<strong>Corea</strong> e UE; in questo caso gli esportatori italiani dovranno ottenere il certificato <strong>di</strong> approvazione<br />
(approved Exporter) in modo che venga loro applicata la riduzione delle tariffe doganali.<br />
Infine, una prossima regolamentazione sulla presenza dell’etil-carbammato nel vino è<br />
attualmente in <strong>di</strong>scussione. Nel caso dell’approvazione del regolamento gli esportatori dovranno<br />
aggiungere i risultati delle analisi sull’etil-carbammato sul certificato <strong>di</strong> analisi.<br />
Abbigliamento<br />
Secondo i dati del 2009 il giro d’affari dell’industria della moda ha registrato 22,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
dollari USA, aumentato del 5,5% rispetto all’anno precedente con una crescita me<strong>di</strong>a negli<br />
ultimi tre anni del 4,1%. L’andamento delle ven<strong>di</strong>te per le prime 30 <strong>di</strong>tte d’abbigliamento è<br />
aumentato <strong>di</strong> ca. del 20% rispetto al 2008, molto superiore alla me<strong>di</strong>a delle <strong>di</strong>tte <strong>di</strong> piccoleme<strong>di</strong>e<br />
<strong>di</strong>mensioni del 7,3%, un dato, questo, mantenutosi stabile negli ultimi 3 anni.<br />
Il mercato coreano si articola in abbigliamento donna, uomo, casual, sportivo/golf, bambino e<br />
intimo tra cui il mercato dell’abbigliamento da donna e da uomo stanno mostrando tendenze in<br />
calo. Per contro, quello dell’abbigliamento sportivo e casual si sta sviluppando grazie al<br />
maggior tempo de<strong>di</strong>cato dai coreani allo svago e al tempo libero. Soprattutto per quanto<br />
riguarda l’abbigliamento casual esso occupa circa il 37% <strong>di</strong> quota del totale rivestendo grande<br />
importanza nel settore.<br />
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010