Repubblica di Corea - Ice
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legale alle imprese italiane nella registrazione <strong>di</strong> marchi, brevetti e modelli <strong>di</strong> design industriale<br />
in <strong>Corea</strong> del Sud;<br />
monitoraggio del mercato <strong>di</strong> riferimento;<br />
formazione ed informazione a favore delle aziende italiane;<br />
in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> “casi emblematici” in materia <strong>di</strong> P.I.;<br />
stretta collaborazione con tutte le autorità coreane preposte alla tutela dei <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> Proprietà<br />
Intellettuale.<br />
L’attività <strong>di</strong> orientamento, <strong>di</strong> consulenza e <strong>di</strong> assistenza tecnico-legale, fornita dal Desk alle<br />
imprese italiane, viene prestata a titolo gratuito. Resta inteso che i costi ad es. <strong>di</strong> deposito <strong>di</strong> una<br />
domanda <strong>di</strong> brevetto, <strong>di</strong> registrazione <strong>di</strong> un marchio o <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> design, come pure quelli<br />
delle relative controversie legali eventualmente connesse, rimangono a carico delle imprese<br />
interessate.<br />
d) Problematiche relative agli investimenti esteri nel Paese<br />
Dal 1996, anno dell’adesione della <strong>Corea</strong> all’OCSE, sono stati fatti passi da gigante nell’aprire<br />
il Paese agli investimenti esteri. Ad oggi, 1.056 settori industriali sono completamente aperti ai<br />
capitali stranieri, 26 solo parzialmente e tre (emittenti ra<strong>di</strong>o, emittenti televisive, centrali<br />
nucleari) chiusi. Il governo incoraggia gli investimenti stranieri: nella seconda metà degli anni<br />
’90 sono state abolite quasi tutte le forme <strong>di</strong> autorizzazione all’acquisizione <strong>di</strong> azioni, titoli, ecc.<br />
coreani sostituendole con semplici notifiche. Una riforma legislativa ha incisivamente<br />
liberalizzato i settori bancario, assicurativo e finanziario aprendo ampie prospettive anche per<br />
gli operatori stranieri.<br />
Nell’ultimo decennio, i flussi <strong>di</strong> investimenti in entrata sono stati alimentati in larga misura<br />
dagli Stati Uniti e dai Paesi UE, a fronte <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione degli investimenti giapponesi che<br />
avevano avuto un ruolo fondamentale fino agli anni Novanta.<br />
L’attuale Governo si sta ulteriormente impegnando per attrarre maggiori investimenti<br />
dall’estero, creando un ambiente più ‘business friendly’ per imprese ed investitori stranieri<br />
attraverso un ampio ventaglio <strong>di</strong> misure, tra le quali un piano triennale per migliorare gli IDE<br />
(semplificazione legislativa e amministrativa, accor<strong>di</strong> con <strong>di</strong>tte straniere per stabilire centri <strong>di</strong><br />
ricerca e sviluppo in <strong>Corea</strong>, avvio <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> liberalizzazione dei servizi legali nazionali<br />
anche a stu<strong>di</strong> stranieri, etc.). Nel 2009, nonostante la crisi economica gli IDE (<strong>di</strong>chiarati) in<br />
<strong>Corea</strong> sono <strong>di</strong>minuiti dell’ 1,9% per un totale <strong>di</strong> 11,5 mld USD, contro i 11,7 mld dell’anno<br />
precedente.<br />
Gli investimenti superiori a determinate cifre o ad alto contenuto tecnologico o effettuati nelle<br />
sei zone franche (le Free Economic Zones <strong>di</strong> Busan, Incheon, Gwangyang create nel 2004,<br />
Daegu-Gyeongbuk, Pyeongtaek-Yellow Sea e Saemangeum-Gunsan nel 2008), inoltre, godono<br />
<strong>di</strong> incentivi fiscali, <strong>di</strong> terreni a prezzi agevolati o gratuiti e <strong>di</strong> altri sostegni da parte del governo<br />
centrale o delle autorità locali. Nel <strong>di</strong>cembre 2008 il Governo <strong>di</strong> Seoul ha designato le aree<br />
portuali <strong>di</strong> Ulsan, Gimje, Pohang e Pyeongtaek quali nuove zone <strong>di</strong> libero commercio e<br />
annunciato <strong>di</strong> voler espandere quelle <strong>di</strong> Masan, Busan e Gwangyang. Le FTZ (Free Trade<br />
Zones) godono <strong>di</strong> esenzioni doganali, affitti contenuti e varie agevolazioni fiscali, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un<br />
ambiente favorevole per IDE ed esportatori nazionali.<br />
È stata introdotta nel marzo 2005 una normativa che impone a tutti gli acquirenti (coreani e<br />
stranieri) <strong>di</strong> partecipazioni azionarie superiori al 5% in società coreane quotate nelle piazze<br />
finanziarie, <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare ufficialmente se intendono “influenzare la conduzione della società<br />
partecipata o semplicemente realizzare dei profitti (<strong>di</strong>viden<strong>di</strong>) dalla loro partecipazione<br />
azionaria”. Questa ed altre normative proposte (ad esempio per limitare le acquisizioni da parte<br />
<strong>di</strong> o le fusioni con investitori stranieri), sono a volte in<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> un atteggiamento <strong>di</strong> parte<br />
dell’opinione pubblica ed economica “ostile” nei confronti degli investitori esteri.<br />
Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010