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5. L’unità mo<strong>net</strong>aria<br />
Adesso che abbiamo visto come la mo<strong>net</strong>a si è formata, e come opera, potremmo chiederci: come è usata la<br />
mo<strong>net</strong>a-merce? E più specificamente, qual è lo stock, o riserva, di mo<strong>net</strong>a nella società e come viene<br />
scambiata?<br />
In primo luogo la maggior parte dei beni materiali viene commerciata in termini di peso. Le materie prime,<br />
ad esempio, vengono scambiate in termini di unità di peso come tonnellate, libbre, once, grani, grammi ecc.<br />
[La mo<strong>net</strong>a non “misura” prezzi o valori; è il denominatore comune della loro espressione. In breve, i prezzi<br />
sono espressi in mo<strong>net</strong>a, non sono misurati da essa]. L’oro non fa eccezione: esso, come altri beni, si scambia<br />
in unità di peso [Anche quei beni che si scambiano nominalmente in termini di volume (balla, bushel)<br />
tacitamente assumono un peso standard per unità di volume].<br />
È evidente che per l’economista non è rilevante la grandezza dell’unità comune scelta per il commercio. Un<br />
paese che ha il sistema metrico potrebbe preferire contare in grammi; l’Inghilterra e gli USA potrebbero<br />
usare grani o once. Tutte le unità di peso sono convertibili le une nelle altre: una libbra equivale a sedici<br />
once; una oncia equivale a 437,5 grani, ma anche a 28,35 grammi ecc.<br />
Se supponiamo che l’oro viga come mo<strong>net</strong>a, la grandezza di misura dell’oro – l’unità usata nel conto – è<br />
irrilevante. Jones può vendere un cappotto per un’oncia d’oro in America, o per 28,35 grammi d’oro in<br />
Francia; i due prezzi sono identici.<br />
Sebbene queste cose sembrino banalmente ovvie, una grande quantità di sciagure si sarebbero evitate nel<br />
mondo se la gente avesse tenuto a mente queste semplici verità. Ognuno di noi pensa ad esempio alla mo<strong>net</strong>a<br />
come a una astratta unità di misura tipica di una certa nazione. Anche quando le nazioni erano in un “sistema<br />
aureo”, la gente pensava in modo simile. La mo<strong>net</strong>a americana erano i “dollari”, quella francese i “franchi”,<br />
quella tedesca i “marchi” ecc.<br />
Tutte queste mo<strong>net</strong>e erano dichiaratamente legate all’oro, ma tutte erano considerate sovrane e indipendenti,<br />
e infatti era facile per questi paesi uscire temporaneamente dal sistema aureo. Ciononostante tutti questi nomi<br />
erano semplicemente nomi per unità di peso di oro e argento.<br />
La libbra sterlina britannica era semplicemente una libbra di argento fino. E il dollaro? Il dollaro nacque<br />
come nome di una mo<strong>net</strong>a di un oncia di peso, in argento, coniata da un conte boemo (tale conte Schlick),<br />
nel XVI secolo. Il conte di Schlick viveva a Joachim’s Valley o Joachimsthal. Le mo<strong>net</strong>e del conte<br />
acquisirono una grande reputazione per la loro uniformità e finezza, ed erano ovunque chiamate “talleri di<br />
Joachim”, o semplicemente “talleri”. Il nome “dollaro” alla fine derivò da “tallero”.<br />
Nel libero mercato, quindi, i vari nomi che queste unità di misura possono avere, sono semplicemente<br />
definizioni di unità di misura di peso. Quando eravamo “nel sistema aureo” (prima del 1933), la gente diceva<br />
che il “prezzo dell’oro” era “fissato a venti dollari per oncia”.<br />
Ma questa è una maniera pericolosamente fuorviante di guardare alla mo<strong>net</strong>a. In realtà il termine “dollaro”<br />
definì il nome di un ventesimo (circa) di oncia di oro. Era quindi fuorviante parlare di “tassi di cambio” della<br />
valuta di un paese con quella di un altro. Non è che la sterlina era “scambiata” per cinque dollari [Il cambio<br />
esatto era $ 4,87 per sterlina, ma qui arrotondiamo a 5 per facilità di calcolo]. Il dollaro era definito all’epoca<br />
come 1/20 di oncia d’oro, e la sterlina come ¼ di oncia d’oro e quindi poteva essere scambiata per 5/20 di<br />
oncia d’oro (ecco i cinque dollari!). Chiaramente questi scambi, resi confusi da questa profusione di nomi,<br />
risultano fuorvianti e poco chiari. Come sorsero queste confusioni sarà materia del successivo capitolo sulla<br />
ingerenza del governo nella mo<strong>net</strong>a. In un mercato veramente libero, l’oro sarebbe scambiato direttamente in<br />
grammi, grani o once e nomi pretestuosi come “dollaro”, “franco” o “marco” sarebbero superflui. Quindi, in<br />
questa sezione, tratteremo la mo<strong>net</strong>a direttamente in termini di once o grammi. Il libero mercato sceglierebbe<br />
come unità comune la misura di peso più conveniente della mo<strong>net</strong>a-merce. Se la mo<strong>net</strong>a fosse platino,<br />
sarebbe probabilmente scambiato in frazioni di oncia; se la mo<strong>net</strong>a fosse ferro, lo si conterebbe in libbre o<br />
tonnellate. L’unità di peso scelta non ha particolare rilevanza per l’economista.<br />
6. La forma della mo<strong>net</strong>a<br />
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