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6M luglio/dicembre 1 - Tradinglab - UniCredit

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<strong>6M</strong> <strong>luglio</strong>-<strong>dicembre</strong><br />

pag.3<br />

DEMOCRATICI O REPUBBLICANI?<br />

Nessuna differenza per gli investimenti,<br />

a meno che…<br />

Ilario Presta, CFA<br />

Il 2 novembre prossimo si terranno le votazioni per l’elezione del presidente degli Stati<br />

Uniti: i due candidati sono l’attuale Presidente George Bush Jr, repubblicano e lo sfidante<br />

Jonn F. Kerry, democratico.<br />

Oltre al risvolto politico della più grande potenza economica del mondo l’interesse dei mercati<br />

finanziari diventa sempre più fobico in prossimità delle elezioni.<br />

Ma è giustificata questa esasperazione dei mercati all’evento?<br />

I tormentoni che perseguitano il periodo pre-elettorale vertono su:<br />

gli interventi della FED in prossimità delle elezioni;<br />

la performance dei mercati azionari nel periodo immediatamente prima e immediatamente<br />

dopo;<br />

cosa succede se vincono i democratici e cosa succede se vincono i repubblicani;<br />

cosa succede se vince lo sfidante o il Presidente in carica;<br />

Non volendo restare generici o argomentare opinioni più che fatti, siamo andati a vedere<br />

(statistche alla mano) cosa è successo in prossimità delle precedenti tornate elettorali (dal<br />

1945 all’ultima di Novembre 2000).<br />

Per quanto riguarda gli interventi della FED, spesso si legge che la Banca centrale americana<br />

non fa mai interventi in prossimità delle elezioni (soprattutto al rialzo). Nella tabella<br />

riepilogativa abbiamo riportato gli interventi effettuati a ridosso delle elezioni e subito dopo.<br />

Intanto sembra smentita l’idea che la FED non operi negli ultimi mesi che precedono le<br />

elezioni e che comunque faccia interventi poco “incisivi”: l’episodio più importante in tal<br />

senso è l’intervento del 21 ottobre 1980, a pochi giorni delle votazioni che hanno visto<br />

vincitore Ronald Reagan, e il successivo intervento (18 novembre 1980) che ha visto un<br />

rialzo di 400 punti base in tutto (100 prima e 300 dopo).<br />

Nell’ultimo trimestre dell’anno delle elezioni su 15 casi, 10 trimestri hanno riportato una<br />

performance positiva della borsa e solo 5 negativa, la peggior performance è proprio l’ultima<br />

con una perdita del 7,2% dell’indice S&P500, le ultime elezioni hanno anche il triste<br />

primato della peggior performance (-7,7% nel primo trimestre dopo le elezioni). In media<br />

l’ultimo trimestre ha riportato un rialzo dell’1,5% rispetto all’incremento dell’1,4% del<br />

primo dell’anno successivo.<br />

Editoriale<br />

Nell’analisi della performance di mercati azionari dopo le elezioni appare un miglior andamento<br />

dell’S&P500 quando sono i democratici a vincere +4% in media rispetto ad un calo<br />

dello 0,8% quando sono i repubblicani a vincere. Ma questo “piccolo” vantaggio viene<br />

annullato nel periodo dell’intero mandato: sotto i democratici la performance media è del<br />

43,7% rispetto al 44,5% dei repubblicani (escludendo l’anomalia del mandato Nixon in<br />

piena crisi petrolifera).

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