6M luglio/dicembre 1 - Tradinglab - UniCredit

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pag.30 AZIONI E INVESTMENT CERTIFICATES Analisi tecnica e mercati. Roberto Maggi L’elevata complessità dei fenomeni economici e delle variabili che li influenzano richiede l’utilizzo di un’ampia gamma di metodologie e di studi al fine di poter effettuare una previsione del comportamento dei mercati finanziari o di uno strumento specifico. In quest’ottica, tra le discipline disponibili, assume rilievo l’Analisi Tecnica, la quale ha come obiettivo quello di fornire delle indicazioni grafiche sull’evoluzione Azioni La sezione del sito www.tradinglab.it Analista On Line offre le schede di oltre 200 blue chip italiane ed internazionali, con le informazioni societarie di riferimento per il mercato, il grafico dell’andamento, i dati analitici e le stime dei risultati finanziari per l’anno in corso e per i due esercizi successivi. Oltre 50 approfondimenti di mercato ogni mese. Al mattino la newsletter Morning Meeting, con l’agenda finanziaria della giornata. A seguire i Flash dei trader, fino alla chiusura dei mercati raccontata dalla 7P.M. Ogni mercoledì 7DAYS, con gli eventi che segneranno le evoluzioni della settimana. Sono tutti servizi gratuiti. Abbonarsi e facile sul sito www.tradinglab.it. futura di qualsiasi asset sottostante (azioni, indici, tassi di interesse, commodities…) attraverso lo studio del comportamento della serie di prezzi di mercato dello strumento nel tempo. Principio basilare è la Teoria di Dow, secondo la quale nei prezzi sono già incorporati tutti quei fattori di tipo fondamentale, politico e psicologico che ne hanno determinato l'andamento, con la logica conseguenza che ogni informazione disponibile è già riflessa nel prezzo di mercato dello strumento analizzato. La semplice osservazione grafica dell’andamento della serie storica di un titolo o indice, unito all’utilizzo di indicatori semplici e di facile comprensione che diano, pur con i loro limiti, chiari segnali direzionali (quali supporti e resistenze, medie mobili, andamento dei volumi, Rsi, MACD, ecc.), possono permettere di identificare un trend sin dai suoi primi movimenti, per investire nella sua direzione primaria. Un punto cardine della Teoria di Dow afferma che un trend è da considerarsi valido nel tempo finché non si verifichi un chiaro segnale di inversione dello stesso. Si desume quindi la regola generale per cui vale la pena comprare titoli in tendenza fin tanto che il trend rimane solido, evitando di voler tentare di anticipare i segnali di inversione (“Trend is your friend”). Volendo fare un esempio pratico, si esamini il movimento grafico dell’azione Tim nel periodo compreso tra settembre 2003 e marzo 2004, cercando di individuare a titolo esemplificativo dei segnali operativi di acquisto o di vendita attraverso l’utilizzo degli indicatori accennati sopra. Per le medie mobili, le indicazioni operative sono date dal taglio della media da parte dei prezzi e/o dall’incrocio tra 2 o più medie (quella a breve con quella a più lungo termine). Per gli altri indicatori, l’Rsi è un oscillatore utilizzato per L’UNITA’ DI MISURA DEL RISCHIO LE NEWSLETTER APPROFONDIMENTI individuare le situazioni di eccesso del mercato (Ipercomprato e Ipervenduto) o di indebolimento e/o inversione del trend in corso, mentre il MACD, sfruttando le proprietà delle medie mobili, sintetizza l’evoluzione dei prezzi generando segnali efficaci nelle fasi direzionali (non laterali) del mercato. I segnali operativi vengono generati dall’incrocio della linea più veloce (MACD) con quella più lenta (Signal Line). Molto importante anche l’andamento dei volumi: a scambi elevati è solitamente associata una buona probabilità di continuazione della tendenza in atto (rialzista o ribassista).
SeDeX 6M luglio-dicembre pag.31 Fatte queste considerazioni, ipotizziamo di avere acquistato il titolo a metà novembre 2003 dopo l’incrocio rialzista da parte della media mobile a 14 gg su quella a 65 gg (tipico segnale di acquisto che indica l’inizio di un possibile trend rialzista (2), anticipato dalla rottura verso l’alto del MACD sulla Signal Line, avvenuto a fine ottobre (1), con l’intenzione di rivenderlo non appena si manifestino i primi segnali di inversione. Dal grafico è possibile notare che le prime avvisaglie di indebolimento della fase rialzista del titolo si sono concretizzate con il “doppio massimo” tra gennaio e febbraio 2004 e con la violazione al ribasso della “trendline” ascendente di medio termine (4). Ulteriore segnale di interruzione del trend primario considerato si è avuta a marzo con l’incrocio ribassista delle medie mobili (5). È necessario puntualizzare che uno dei punti di forza dell’analisi tecnica consiste nella sua flessibilità, in quanto tale disciplina è applicabile a qualsiasi strumento finanziario ed è adattabile a dimensioni temporali differenti, e quindi sia nel trading di medio periodo che in quello giornaliero o intra-day. La sezione del sito www.tradinglab.it Analisi Tecnica offre le analisi grafiche dei principali asset suddivisi per tipologia (azioni, indici, valuta, ecc.) oltre ad una sezione di education che riporta i principali studi ed indicatori (volumi, medie mobili, RSI, MACD, trendline, supporti, resistenze) necessari per l’interpretazione dei grafici. Ogni giorno un approfondimento diverso con il commento dell’evoluzione grafica dello strumento analizzato nell’ultimo periodo e la tabella con i principali indicatori (prezzo attuale, performance annua, minimo e massimo annuo, supporti e resistenze, volumi e KILOVAR). L’ultima considerazione da fare riguarda la “soggettività dell’Analisi Tecnica”, nel senso che, ferma restando l’importanza del rispetto di tutte le regole e delle configurazioni tecniche presenti in un grafico, l’interpretazione è soggettiva e ognuno può leggere lo stesso grafico in modo diverso, entrando o uscendo dal mercato SITO INTERNET www.tradinglab.it con modalità e tempistiche diverse malgrado si possa essere concordi sulla direzionalità del mercato. L’esempio fatto in precedenza ne è una prova; sono stati REPORT infatti individuati almeno tre periodi diversi di uscita dalla posizione detenuta nell’azione TIM: al momento dell’incrocio ribassista del MACD sulla Signal Line (3), alla violazione della trendline ascendente di medio termine (4) e dopo la rottura ribassista delle medie mobili di marzo (5). INDICAZIONE, A TITOLO ESEMPLIFICATIVO, DELLE PRINCIPALI FIGURE DI TENDENZA E DI ALCUNI SEGNALI OPERATIVI DELL’AZIONE TIM. Fonte: elaborazioni TradingLab su dati Reuters.
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