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Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

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RICCARDO PRANDINI<br />

2. Attraverso lo stanziamento di denaro o di sostegni economici (agevolazioni, detrazioni,<br />

esenzioni, finanziamenti ecc.) che vadano a modificare positivamente il sistema<br />

di solvibilità delle imprese o delle altre organizzazioni che implementano dispositivi<br />

di conciliazione.<br />

3. Mediante la capacità di influenzare le organizzazioni che potrebbero adottare<br />

dispositivi di conciliazione, attraverso un discorso pubblico capace di convincerle a<br />

muoversi in certe direzioni. Questo è il campo della costruzione di una nuova cultura<br />

della conciliazione, di cui vi è sempre più bisogno.<br />

4. Con l’attivazione dell’impegno a valori da parte degli attori sociali. Questo è il<br />

campo delle responsabilità per il bene comune, che possono essere attivate quando<br />

occorre richiamare tutti gli attori in gioco alla cooperazione per il bene della società.<br />

Ad oggi gli strumenti più utilizzati sono il potere, mediante comunicazione politico-amministrativa,<br />

e il denaro, mediante programmi e iniziative del sottosistema<br />

economico (o un loro mix). L’attivazione di influenza procede più timidamente, ma<br />

vanno comunque ricordati i passi in avanti compiuti, a livello europeo e nazionale,<br />

in tema di corporate social responsibility (CSR) e di social accountability. Il riferimento<br />

agli impegni al valore – tipico del sottosistema culturale inteso in senso ampio – è<br />

il meno presente, anche se con la crisi globale in atto da più parti si è sentito un forte<br />

richiamo al “fare squadra” e all’operare in termini di “coesione sociale”.<br />

1.4.1. Primo vettore di sviluppo: welfare aziendale per la famiglia<br />

(corporate family responsibility) e cittadinanza delle imprese<br />

(corporate citizenship)<br />

Il primo vettore di sviluppo ha a che vedere con l’identità e le funzioni del sistema<br />

economico, in particolare delle aziende, in relazione alla crescita di benessere della<br />

società. Possiamo, molto sinteticamente, cominciare a delineare il welfare aziendale<br />

riconsiderando la teoria dell’azione del grande sociologo americano Talcott Parsons<br />

(TAB. 1.1). Per questi, l’azione sociale è un sistema emergente che necessita di quattro<br />

sottosistemi per potersi costituire: a) delle risorse naturali che possiamo distinguere<br />

in condizioni (non manipolabili) e mezzi (manipolabili); b) una personalità capace<br />

di autocondursi in modo relativamente autonomo rispetto all’ambiente; c) delle<br />

norme collettive (sociali) che servono per coordinarsi ad altri; d) dei simboli condivisi<br />

attraverso cui potersi comprendere e comunicare.<br />

TABELLA 1.1<br />

I quattro sottosistemi dell’azione sociale<br />

1. Sistema comportamentale (bio-fisico) 2. Sistema della personalità<br />

3. Sistema sociale 4. Sistema culturale<br />

Se ora “apriamo” il sottosistema sociale (che, ricordiamo, è solo un aspetto dell’emergere<br />

di un’azione sociale), possiamo a sua volta suddividerlo in un sottosistema<br />

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