01.04.2014 Views

Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

RICCARDO PRANDINI<br />

sibilità d’offerta di questi <strong>servizi</strong>: a) un’offerta di mercato (acquisto da parte delle<br />

singole aziende di consulenze, <strong>servizi</strong> professionali, <strong>servizi</strong> bancari ecc.); b) un’offerta<br />

pubblica (da parte della Regione, della Provincia ecc.); c) un’offerta associativa<br />

(da parte di associazioni imprenditoriali o di categoria); d) un’offerta reticolare<br />

(da parte di attori diversi, tutti interessati a godere dei <strong>servizi</strong>). Ognuna di queste<br />

possibilità ha costi e vantaggi peculiari, legati al tipo di attori presenti, al tipo di <strong>servizi</strong>o,<br />

agli obiettivi più o meno condivisi ecc. È però prevedibile che un equilibrato<br />

e sostenibile sviluppo socio-economico del territorio necessiti della responsabilizzazione<br />

di tutti gli stakeholders 39 .<br />

In tal senso l’offerta dei <strong>servizi</strong> “interaziendali” per la conciliazione è organizzata<br />

nell’ambito di istituzioni che combinano istanze di specializzazione con esigenze<br />

di coordinamento tra le imprese e tra queste e altre istituzioni di territorio.<br />

Potrebbe trattarsi di un ente senza scopo di lucro che sappia coniugare esigenze di<br />

partecipazione con istanze di managerializzazione e razionalizzazione dei processi,<br />

in particolare di una fondazione di partecipazione o di scopo, finalizzata a gestire il<br />

problema del welfare interaziendale per la famiglia e i progetti necessari alla sua realizzazione<br />

(FIG. 1.3). Le cosiddette cabine di regia devono diventare luoghi di vera<br />

governance.<br />

Al centro di questa rivoluzione staranno sempre di più le nuove politiche per lo<br />

sviluppo territoriale (NPST). Nel passato recente le politiche per lo sviluppo delle aree<br />

arretrate sono state concepite come interventi dello Stato centrale, mentre quelle per<br />

i territori più sviluppati sono state pensate come maggiormente cooperative. Tipici<br />

delle prime erano interventi calati dall’alto sulle infrastrutture e sulla ridistribuzione<br />

di risorse. All’inizio degli anni Ottanta la situazione cambia radicalmente: in brevissima<br />

sintesi, si passa da una visione top-down, verticistica, delle politiche per lo<br />

sviluppo, a una visione più orizzontale. La genesi delle nuove politiche di sviluppo<br />

locale (NPSL) rappresenta questo momento di passaggio. Fondamentale è la cooperazione<br />

tra soggetti privati e pubblici che insieme intraprendono iniziative integrate<br />

al fine di raggiungere, mediante un progetto, un fine condiviso. È la nascita del “capitalismo<br />

per progetti”.<br />

Le NPSL vedono soggetti pubblici e privati coordinarsi/accordarsi (in un partenariato<br />

che può essere necessario per accedere ai finanziamenti) nella formulazione<br />

di progetti di sviluppo che vengono sussidiati. Si dovrebbe innescare un processo di<br />

re-framing e di riflessione collettiva capace di far apprendere mediante il fare, il cooperare<br />

e il monitoraggio reciproco. Nel documento ufficiale del ministero del Tesoro<br />

(2000), l’obiettivo dei patti è quello di «Favorire la costruzione di relazioni fiduciarie<br />

tra soggetti pubblici e privati con il duplice scopo di disegnare e attuare progetti<br />

per lo sviluppo di infrastrutture e per il miglioramento dei <strong>servizi</strong>; e di dare vita<br />

a iniziative imprenditoriali integrate». Si tratta della creazione di beni collettivi de-<br />

39. Sui temi relativi alla reticolarizzazione dell’economia cfr. F. Cafaggi (a cura di), Reti di imprese<br />

tra regolazione e norme sociali. <strong>Nuove</strong> sfide per diritto ed economia, il Mulino, Bologna 2004; F. Cafaggi, P.<br />

Iamiceli (a cura di), Reti di imprese tra crescita e innovazione organizzativa. Riflessione da una ricerca sul<br />

campo, il Mulino, Bologna 2007.<br />

34

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!