Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

SARA MAZZUCCHELLI
Dal lato dell’impresa, le considerazioni da effettuare sono più articolate, sia nell’individuazione
dei costi connessi alla realizzazione di una politica di conciliazione,
sia nella valutazione dei benefici conseguiti, la cui determinazione puntuale risulta
spesso difficile. Ciononostante, numerosi studi hanno dimostrato come il sostenere
la conciliazione famiglia-lavoro in azienda contribuisca a:
– migliorare le performance finanziarie e il valore generato a favore degli azionisti
18 ; le aziende presentano un tasso di crescita delle vendite nell’arco di un periodo
di cinque anni superiore rispetto alla media; hanno performance in termini di ritorno
per gli azionisti superiori del 22% rispetto alle aziende con un’attenzione media
a questa tematica e del 38% rispetto a quelle che hanno una bassa considerazione;
– incrementare il livello di soddisfazione dei lavoratori 19 ; ciò ha a sua volta una ricaduta
positiva sul profitto aziendale in quanto si riscontra una riduzione dei tassi di
assenteismo e dei ritardi (http://www.oakley.com);
– sviluppare la capacità di attrarre e trattenere talenti 20 ; ciò porta conseguentemente
a una sensibile diminuzione del turnover;
– migliorare il livello di produttività aziendale 21 ;
– ridurre i costi aziendali, in quando la conciliazione permette il contenimento di
varie categorie di costo.
2.3
Finalità e metodologia della ricerca
La finalità della presente ricerca è stata dunque quella di accompagnare e sostenere
le aziende nella realizzazione di un welfare aziendale autenticamente sussidiario, mediante
una metodologia valutativa incentrata sulla premialità. La ricerca condotta si
inserisce infatti nel più ampio filone di studio delle buone pratiche 22 , o meglio, si
18. R. Lau, Quality of Work Life and Performance. An ad hoc Investigation of Two Key Elements in
the Service Profit Chain Model, in “International Journal of Service Industry Management”, 11, 2000, 5,
pp. 422-37.
19. E. Galinsky, J. T. Bond, J. Hill, When Work Works: A Status Report on Work Flexibility: Who Has
It? Who Wants It? What Difference Does It Make?, Families and Work Institute, New York 2004.
20. Business and Professional Women’s Foundation, Raising Profits and Potential, 2006 NES Report
published by BPW Foundation, http://www.bpwfoundation.org/documents/uploads/2006NES_
FullVersionofSummitReport6.15_.07_.pdf; W. Watson, 2007 Annual Report, http://www.watsonwyatt.
com/investors/2007AR/downloads/annualreport.pdf.
21. Corporate Voices, Business Impacts of Flexibility: An Imperative for Expansion, novembre 2005,
http://www.cvworkingfamilies.org/publication-toolkits/business-impacts-flexibility-imperative-expansionnovember-2005;
R. Pruchno, L. Litchfield, M. Fried, Measuring the Impact of Workplace Flexibility. Findings
from the National Work Life Measurement Project, Boston College for Work & Family, Boston 2000.
22. Osservatorio nazionale sulla famiglia (a cura di), Famiglie e politiche di welfare in Italia. Interventi
e pratiche, vol. I, il Mulino, Bologna 2005; P. Donati, R. Prandini (a cura di), Buone pratiche e servizi
innovativi per la famiglia, FrancoAngeli, Milano 2006; P. Donati (a cura di), Famiglie e bisogni sociali:
la frontiera delle buone prassi, FrancoAngeli, Milano 2007; G. Rossi, L. Boccacin, Capitale sociale
e partnership tra pubblico, privato e terzo settore, vol. I, Casi di buone pratiche nei servizi alla famiglia, FrancoAngeli,
Milano 2007; P. Donati, R. Prandini (a cura di), La cura della famiglia e il mondo del lavoro. Un
piano di politiche familiari, FrancoAngeli, Milano 2008.
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