Volume II, Nuove best practices nei servizi alle famiglie

RICCARDO PRANDINI
godere di un particolare favor fiscale. In particolare gli articoli del TUIR stabiliscono
specifiche deroghe al principio della tassabilità delle somme e dei valori erogati alla
generalità dei dipendenti, nel senso che tali norme individuano espressamente alcuni
componenti che non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente o vi
concorrono soltanto parzialmente.
1.4.2. Secondo vettore di sviluppo: riflessività e reticolazione dell’economia,
dai “distretti famiglia” alle partnership sociali
Se da un lato occorre riconoscere che, oggi, la qualità di vita dei cittadini-lavoratori-familiari
passa attraverso la messa in relazione di tutti gli attori in gioco, ognuno
responsabile della sua parte, dall’altro occorre saper leggere la rilevanza dei cambiamenti
economici che pertengono al territorio 36 . Prendendo spunto dalla riflessione
di Pierre Veltz 37 , possiamo chiarire meglio alcuni snodi di quello che egli chiama
il “nuovo mondo industriale” (che integra i modi dei servizi e dell’industria in
modo del tutto nuovo rispetto a quanto siamo abituati a concepire), facendolo nei
termini di modelli innovativi di concorrenza qualificati da quattro caratteristiche.
1. Il passaggio da esigenze di competizione abbastanza semplici a esigenze di competizione
sempre più complesse e sempre più difficilmente conciliabili tra di loro. Il
nuovo contesto globale, o se si vuole internazionale, rende fortemente obsoleta la
tradizionale competizione mediante prezzo, o almeno che rende il prezzo soltanto
un fattore competitivo tra altri, sempre più rilevanti. Ad esso si affiancano anche la
qualità del prodotto, la qualità del servizio collegato al prodotto, la varietà dei beni
e dei servizi che si riescono a produrre, la reattività dell’azienda di fronte alle richieste
sempre più veloci del mercato;
2. l’esplodere della “tachieconomia”: con questo concetto si vuole descrivere il fatto
che le aziende sono sempre più spinte verso una corsa all’innovazione e alla riduzione
dei tempi di lancio sul mercato di prodotti o servizi nuovi, che rendono necessaria
una loro costante riorganizzazione interna e un loro continuo relazionarsi
con l’esterno;
3. la scoperta del carattere inadatto delle organizzazioni aziendali tradizionali – gerarchiche
all’interno e chiuse verso l’esterno – riguardo alle due necessità precedentemente
elencate. La riduzione dei costi e le altre forme di competizione, legate al
bisogno di iper-differenziazione dei processi e dei prodotti, ha portato le aziende a
cercare nuovi modelli di organizzazione, in particolare quello che paradossalmente
integra cooperazione-competizione in rete con altri produttori;
4. la sperimentazione dei vantaggi generati dai processi di globalizzazione. La grande
competizione internazionale (ma pure di mercato interno-nazionale) spinge le
36. Sul concetto stesso di territorio e sulle politiche territoriali cfr. A. Magnaghi, Il progetto locale.
Verso la coscienza di luogo, Bollati Boringhieri, Torino 2010, con bibliografia annessa.
37. Su tutta questa tematica cfr. P. Veltz, Mondialisation, villes et territoires: une économie d’archipel,
PUF, Paris 1996; Le Nouveau monde industriel, Gallimard, Paris 2000; Des lieux et des liens. Politiques du
territoire à l’heure de la mondialisation, Editions de l’Aube, Paris 2002.
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