Vol. XXXIV Suppl. 2 - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia
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La stabilizzazione <strong>di</strong>namica nelle <strong>di</strong>scopatie degenerative lombari: in<strong>di</strong>cazioni e revisioni dei casi<br />
Tab. I.<br />
Numero <strong>di</strong> Dynesys 22<br />
Primo impianto 18.06.2003<br />
Ultimo impianto 10.11.2004<br />
Maschi/Femmine 11/11<br />
Età me<strong>di</strong>a 43,8 (max 62 - min 23)<br />
Numero <strong>di</strong> livelli<br />
6 Due livelli<br />
16 Un livello<br />
Tipi <strong>di</strong> livello<br />
4 casi L4-L5-S1<br />
15 casi L4-L5<br />
2 casi L3-L4-L5<br />
1 caso L5-S1<br />
In<strong>di</strong>cazioni<br />
1. Solo instabilità 12 pazienti<br />
2. 1 + flavectomia + erniectomia un livello 6 pazienti<br />
3. 1 + decompressione un livello 3 pazienti<br />
4. 1 + erniectomia + decompressione un livello 1 paziente<br />
La primaria in<strong>di</strong>cazione fu quella <strong>di</strong> una stenosi del canale vertebrale<br />
in concomitante spon<strong>di</strong>lolistesi e/o scoliosi su base degenerativa.<br />
Il criterio terapeutico si basa sulla possibilità <strong>di</strong> correzione della<br />
alterazione biomeccanica del segmento <strong>di</strong> rachide trattato.<br />
STUDIO PRE- E POST-OPERATORIO<br />
Lo stu<strong>di</strong>o dei pazienti comprendeva una accurata raccolta dei<br />
dati anamnestici, esame clinico generale e neurologico e stu<strong>di</strong>o<br />
dell’imaging.<br />
Lo stu<strong>di</strong>o ra<strong>di</strong>ografico includeva l’esecuzione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>ografie<br />
standard nelle proiezioni standard antero-posteriore e laterale e<br />
proiezioni <strong>di</strong>namiche.<br />
È stato inoltre effettuato una stu<strong>di</strong>o RMN ed in alcuni casi TC.<br />
È stato utilizzato quale sistema <strong>di</strong> valutazione clinica l’Oswestry<br />
Disability Index.<br />
TECNICA CHIRURGICA<br />
La via <strong>di</strong> accesso utilizzata è stato l’approccio posteriore al rachide<br />
lungo la linea me<strong>di</strong>ana la <strong>di</strong> sopra del segmento da trattare. La<br />
tecnica prevede la possibilità <strong>di</strong> utilizzare la via paravertebrale <strong>di</strong><br />
Wiltse 1 da noi utilizzata in un caso. Infatti in realtà tale approccio<br />
non consente <strong>di</strong> effettuare una decompressione e/o erniectomia<br />
qualora ciò sia necessario.<br />
L’inserimento delle viti transpeduncolari è stato eseguito con<br />
la classica tecnica <strong>di</strong> Magerl. In effetti la peculiarità dello strumentario<br />
che impone il rispetto delle faccette articolari costringe<br />
l’operatore ad un ingresso al peduncolo molto laterale al confine<br />
con l’apofisi trasversa. La decompressione laddove necessaria è<br />
stata eseguita con la classica tecnica laminotomica. È sempre stata<br />
rispettata l’integrità delle faccette articolari.<br />
IMPIANTO<br />
Il sistema è costituito da viti peduncolari in titanio (Protasul 100).<br />
Un sistema <strong>di</strong>stanziatore elastico in policarbonatouretano (Sulene<br />
PCU) ed una corda <strong>di</strong> connessione in poliestere (Sulene PET). La<br />
superficie delle viti è sabbiata. Le viti transpeduncolari ancorano<br />
il sistema al corpo vertebrale ed il sistema modulare connette gli<br />
elementi tra <strong>di</strong> loro. La corda <strong>di</strong> connessione collega la testa delle<br />
viti tra <strong>di</strong> loro attraversando il centro dello spaziatore elastico.<br />
Un sistema <strong>di</strong> compressione predeterminato consente <strong>di</strong> fornire<br />
all’impianto la giusta tensione. La stabilità così ottenuta consente<br />
<strong>di</strong> controllare le forze in compressione ed anche le forze <strong>di</strong> taglio.<br />
RISULTATI<br />
Dal giugno 2003 abbiamo trattato 22 pazienti.<br />
La Oswestry Disability Index è una scala che misura in percentuale<br />
(da 0% a 100%) il grado <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà dei pazienti trattati secondo<br />
lo schema sottostante.<br />
Da 0% a 20% = minima limitazione<br />
Da 20% a 40% = moderata limitazione<br />
Da 40% a 60% = severa limitazione<br />
Da 60% a 80% = grave limitazione<br />
Da 80% a 100% = grave <strong>di</strong>sabilità e/o esagerazione dei sintomi<br />
La percentuale me<strong>di</strong>a dell’Oswestry score era del 59,8% (range:<br />
92%-32,5%) con un grado <strong>di</strong> inabilità dei pazienti operati severo.<br />
Al follow-up tale percentuale me<strong>di</strong>a scendeva al 13,9% (range:<br />
0%-44,4 %) con un grado <strong>di</strong> inabilità me<strong>di</strong>o minimo. Nei pazienti<br />
con follow-up maggiore tali risultati non mostrano sostanziali<br />
variazioni.<br />
DISCUSSIONE<br />
La degenerazione <strong>di</strong>scale può essere la causa determinante <strong>di</strong> una<br />
instabilità spinale <strong>di</strong> varie forme e <strong>di</strong>verse caratteristiche 2 .<br />
L’instabilità è in grado <strong>di</strong> produrre una locale lombalgia ed un<br />
dolore <strong>di</strong> tipo pseudora<strong>di</strong>colare così come un dolore ra<strong>di</strong>colare e<br />
nei casi più accentuati un deficit neurologico 3 . La procedura chirurgica<br />
<strong>di</strong> decompressione da sola può accentuare tale instabilità 4 .<br />
Per tali motivi ed alla luce delle <strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni suddescritte la<br />
stabilizzazione vertebrale è spesso necessaria.<br />
Essa si attua classicamente con la ricerca <strong>di</strong> una artrodesi vertebrale<br />
associata o meno all’uso <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> fissazione interna.<br />
A seconda della patologia da trattare le tecniche utilizzate per<br />
ottenere la fusione possono essere varie (artrodesi in situ, artrodesi<br />
strumentata, fissazione peduncolare, PLIF, TLIF, ALIF). E ognuna<br />
<strong>di</strong> queste procedure naturalmente presenta svantaggi e vantaggi. In<br />
generale <strong>di</strong>versi lavori riportano una alta incidenza <strong>di</strong> complicanze<br />
(dal 5 al 25% a seconda degli autori 5-6 ).<br />
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