L’ANCORA 10 24 MARZO 2002 ACQUI TERME Anna Volpe Peretta a palazzo Robellini I ritratti dei santi Proposte d’arte ad Alessandria e Acqui Terme Quando la materia prova a parlare <strong>di</strong> Dio Acqui Terme. A Palazzo Robellini, alle 17 <strong>di</strong> sabato 23 marzo, è in programma la cerimonia <strong>di</strong> inaugurazione della mostra «I ritratti dei santi» <strong>di</strong> Anna Volpe Peretta. È prevista la presenza del professor don Giuseppe Angelo Tuninetti (Torino), autore <strong>di</strong> un volume sulla santità piemontese dagli inizi della comunità cristiana ai giorni nostri; del critico d’arte Angelo Mistrangelo e del vescovo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Acqui Terme, monsignor Pier Giorgio Micchiar<strong>di</strong>. Di Anna Volpe Peretta, don Giuseppe Tuninetti <strong>di</strong>ce: «È una pittrice particolarmente attenta all’arte sacra, s’inserisce in questa ormai bimillenaria tra<strong>di</strong>zione offrendoci 57 profili pittorici <strong>di</strong> altrettante figure della santità piemontese ed in particolare <strong>di</strong> quella acquese: santi e sante, beati e beate, venerabili e servi o serve <strong>di</strong> Dio». «Acqui Terme - prosegue don Tuninetti - è probabilmente, dopo quella <strong>di</strong> Torino, la <strong>di</strong>ocesi piemontese più ricca <strong>di</strong> figure <strong>di</strong> santi riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa; aspetto che emerge anche dai due estremi cronologici della mostra: il secolo IV con il vescovo Maggiorino e i nostri giorni con la bella figura <strong>di</strong> Chiara Badano». Facciamo nostro l’invito espresso dal Vescovo <strong>di</strong> cogliere questa opportunità <strong>per</strong> scoprire volti noti e meno noti della nostra terra, accomunati da un impegno generoso <strong>di</strong> coerenza cristiana: nella settimana santa è una buona occasione <strong>di</strong> riflessione ed es<strong>per</strong>ienza artistica. La mostra rimarrà a<strong>per</strong>ta dal 23 al 31 marzo con il seguente orario: sabato 23, dalle 17 alle 19. Domenica 24, sabato 30 e domenica 31, dalle 10 alle 12,30 e dalle 16 alle 19. Da lunedì 25 a venerdì 29 marzo, dalle 16 alle 19. OREFICERIA Acqui Terme. Arti visive protagoniste attraverso due “<strong>per</strong>sonali” che si terranno ad Alessandria e ad Acqui. Giovedì 21 marzo (e sino al 5 aprile, con orario dalle 16 alle 19) ha a<strong>per</strong>to, nella Galleria <strong>di</strong> Palazzo Guasco <strong>di</strong> Alessandria, l’esposizione delle sculture <strong>di</strong> Antonio Laugelli che, dopo aver trascorso la giovinezza nella nostra città, continua ad insegnarvi Discipline plastiche presso l’Istituto Statale d’Arte “Jona Ottolenghi”. Ai “Santi, Beati e Servi <strong>di</strong> Dio della Diocesi <strong>di</strong> Acqui e del Piemonte”, reinterpretati nelle tele della pittrice torinese Anna Volpe Peretta, è invece de<strong>di</strong>cata la mostra allestita nelle sale comunali <strong>di</strong> Palazzo Robellini. Essa sarà inaugurata nel pomeriggio <strong>di</strong> sabato 23 marzo (ore 17), ARGENTERIA G I O I E L L I DAL 15 AL 31 MARZO ven<strong>di</strong>ta promozionale su tutta l’argenteria pesante SCONTI DAL 10% AL 40% Acqui Terme - Corso Italia, 73 - Tel. 0144 55697 Comunicazione effettuata presenti S.E. Mons. Pier Giorgio Micchiar<strong>di</strong>, Vescovo <strong>di</strong> Acqui, e i prof.ri Don Giuseppe Tuninetti e Angelo Mistrangelo, che interverranno sui temi dell’agiografia, della storia e della critica. L’esposizione resterà a<strong>per</strong>ta sino al 31 c.m. (a<strong>per</strong>tura pomeri<strong>di</strong>ana ore 16-19 nei giorni feriali, anche mattutina il sabato e la domenica). Antonio Laugelli e “la scultura strozzata” Una suggestiva chiave <strong>di</strong> lettura dei gessi viene - nel bel catalogo e<strong>di</strong>to dalla Provincia con la coor<strong>di</strong>nazione <strong>di</strong> Rino Tacchella - dalle parole dell’etnologo Franco Castelli. Questi coglie nelle o<strong>per</strong>e <strong>di</strong> Laugelli - che liberamente attingono, <strong>per</strong> via suggestiva, ai busti dell’età ellenistica o a certe realizzazioni dell’arte egizia: e anche questi document de travail sono ospitati nelle pagine - una tensione della materia a parlar <strong>di</strong> Dio. I torsi che <strong>di</strong>ventano ambiguamente volti, e i cubi animati si possono trasfigurare rispettivamente nelle immagini archetipe della Maschera e dell’Altare votivo, entrambi strumenti (ma verrebbe da <strong>di</strong>re luoghi d’accesso, magiche porte) al mondo su<strong>per</strong>iore. Quanto la tensione implichi fatica, quanto scarse siano le possibilità - con i soli mezzi umani - <strong>di</strong> trovare il “varco” lo <strong>di</strong>ce la scabra su<strong>per</strong>ficie e l’alchimia <strong>di</strong> segni che la interrogano, senza sortire, evidentemente, gli effetti voluti (la contemplazione dell’invisibile). La pietra prova, come nel pensiero simbolico dei popoli dell’antico Oriente, a <strong>di</strong>ventare “angolare”, primo elemento <strong>di</strong> una “casa del cosmo”. Ma i risultati sono deludenti. E allora, accanto al mito <strong>di</strong> Sisifo e del suo masso eternamente trascinata (citato da Castelli), possono aiutare a comprendere il <strong>per</strong>corso <strong>di</strong> questo artista alcune derive letterarie. Già in esergo i versi <strong>di</strong> Hans Magnus Enzensberger (Quel che fai è vano. Bene l’hai capito…ma non rassegnarti, uomo dal macigno, tratte dalla Difesa dei lupi, 1957) possono richiamano il Montale costretto a seguire lo scalcinato muro e ad esprimersi con quelle “storte sillabe” che appartengono a tanti lirici del Novecento. La cifra della poesia strozzata, dunque, pare trasferirsi nella ricerca plastica, specie quando la materia rinuncia ad occupare lo spazio, ma se ne sta quasi umilmente acquattata, quando evita volontariamente le possibilità degli slanci verticali <strong>per</strong> rapprendersi, invece, in un magma ultradenso e pieno <strong>di</strong> tormenti. Quelli <strong>di</strong> Sisifo certo, ma anche <strong>di</strong> Icaro e <strong>di</strong> Ulisse oltre le colonne d’Ercole. Una nuova “bibbia” dei santi Si intende, con il termine biblia pau<strong>per</strong>um (bibbia dei poveri), quel ricco corredo <strong>di</strong> immagini che, specie in età me<strong>di</strong>oevale, doveva costituire il più efficace strumento - unito alla pre<strong>di</strong>cazione e alle altre pratiche promosse dal clero - <strong>di</strong> evangelizzazione tra gli emarginati (la maggioranza degli uomini dell’epoca). Le storie della Natività e della Croce, le scene del Giu<strong>di</strong>zio Universale, le vite dei Santi, ora esposte in gran<strong>di</strong> cicli o sunteggiate in un’unica immagine (pregna <strong>di</strong> significati: non mancano mai, <strong>per</strong> i martiri, gli strumenti della Passione) hanno così lasciato consistenti tracce anche tra Langa e Monferrato (si vedano non solo i vicini complessi monumentali <strong>di</strong> Cassine e S.Giustina <strong>di</strong> Sezza<strong>di</strong>o, ma anche le minute sopravvivenze nelle parrocchiali e nelle antiche pievi dei nostri paesi). Ma il valore educativo dell’immagine non ha mai abbandonato la tra<strong>di</strong>zione occidentale, restia a aderire alle ra<strong>di</strong>calizzazioni iconoclaste promosse da Leone III Isaurico e dai suoi successori, a Bisanzio, tra VIII e IX secolo. Sconfitto l’analfabetismo durante il XX secolo, e dunque resosi <strong>di</strong>sponibile, in teoria <strong>per</strong> tutti, il patrimonio agiografico, col passare del tempo “la biblia” non ha <strong>per</strong>so efficacia. Anzi, se mai essa è ritornata in auge nelle ultra accelerazioni contemporanee della velocità e del tempo (ma anche del leggere) che fugge rapido, assecondando un bisogno <strong>di</strong> sintesi che sembra necessità prioritaria. La figura <strong>di</strong> S . Guido - colta con tratti germanici nel Paliotto Sismon<strong>di</strong>, realizzato nella prima metà del XV secolo e oggi conservata nella facciata del Vescovado; scolpita dal lapi<strong>di</strong>da Antonio Pilacorte (1481) nel Portale della Cattedrale; impressa nel frontespizio del volume che Luca Probo Blesi de<strong>di</strong>ca nel 1614 ad Acqui città antica del Monferrato; effigiata nel salone <strong>di</strong> vescovi voluto da Camillo Beccio all’inizio del XVII secolo; immortalata dal Monevi e dal “Muto” nelle volte della Cattedrale dell’Assunta; <strong>di</strong>ffusa nelle stampe popolari ottocentesche ora nei tratti gentili <strong>di</strong> un chierico giovane come la chiesa da lui costruita, ora nel volto <strong>di</strong> un patriarca dalla fluente barba - e dei suoi, nella Fede, “comites” torna a riproporsi, dunque, con forza all’attenzione della città. E le 57 immagini presentate nella mostra <strong>di</strong> Palazzo Robellini (che annoverano anche Maggiorino, Paolo della Croce, Giuseppe Marello, Teresa Bracco, Maria Teresa Camera, Maria Mazzarello, Chiara Badano) si propongono come ulteriore tappa <strong>di</strong> avvicinamento al millenario della nascita <strong>di</strong> San Guido che l’intera Diocesi si appresta, tra due anni, a festeggiare. G. Sa.
L’ANCORA INFORMAZIONE PUBBLICITARIA 24 MARZO 2002 11 Zucca comunicazione al sindaco effettuata Sal<strong>di</strong> <strong>per</strong> cambio gestione Sconti dal 20 all’80% ACQUI TERME (AL) CORSO ITALIA 34 TEL. 0144 322115