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di tutto per salvarlo L'antico quartiere Piste - L'ANCORA edicola

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L’ANCORA<br />

ACQUI TERME 24 MARZO 2002 7<br />

Capogruppo dei Comunisti Italiani in Consiglio comunale<br />

Il prof. Adriano Icar<strong>di</strong> su:<br />

questione morale e la politica<br />

Riceviamo e pubblichiamo<br />

Dopo i tagli alla sanità<br />

quelli alla scuola pubblica<br />

Acqui Terme. Interviene il<br />

prof. Adriano Icar<strong>di</strong>, capogruppo<br />

dei Comunisti Italiani in consiglio<br />

comunale, sul tema “La questione<br />

morale e la politica”:<br />

«Io penso che la “questione<br />

morale”, e cioè la correttezza e<br />

la trasparenza nella vita pubblica,<br />

ma anche l’impegno contro<br />

l’occupazione del potere come<br />

mezzo <strong>di</strong> dominio e <strong>di</strong> arricchimento<br />

<strong>per</strong>sonale, sia il tema<br />

più alto e qualificante della<br />

politica, dal governo centrale alle<br />

Regioni, alle Province e ai<br />

Comuni.<br />

Sembrava che dopo l’es<strong>per</strong>ienza<br />

<strong>di</strong> 20 anni fa in Piemonte,<br />

a Torino e in altre città, tra cui<br />

Acqui Terme, e specialmente<br />

dopo l’es<strong>per</strong>ienza altamente positiva<br />

<strong>di</strong> “Mani pulite” <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni<br />

fa, <strong>tutto</strong> fosse cambiato e si<br />

potesse amministrare la cosa<br />

pubblica, pur tra gran<strong>di</strong> e spesso<br />

opposte <strong>di</strong>fferenze ideali, almeno<br />

in piena onestà e trasparenza.<br />

Così non è stato, anzi... A cominciare<br />

da Torino, dalla grande<br />

azienda ospedaliera delle Molinette,<br />

nella quale ha attecchito<br />

una corruzione ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> tipo<br />

ambientale, come è stato<br />

scritto, <strong>per</strong> arrivare nella nostra<br />

città. Qui una vera e propria bufera<br />

si è abbattuti sul <strong>di</strong>rettore<br />

generale del Comune e su altri<br />

<strong>per</strong>sonaggi, me<strong>di</strong>atori ed o<strong>per</strong>atori<br />

finanziari. Ai giu<strong>di</strong>ci la massima<br />

stima, <strong>per</strong>ché proseguano<br />

con serenità nelle loro inchieste.<br />

Noi vogliamo riba<strong>di</strong>re che non si<br />

poteva continuare in quel modo,<br />

presentando in continuazione<br />

progetti su progetti con l’unico<br />

intento <strong>di</strong> abbattere e <strong>di</strong> costruire,<br />

demolire e poi ancora<br />

progettare senza cercare mai il<br />

consenso con le opposizioni nel<br />

Consiglio comunale ed aprire<br />

un confronto con la popolazione<br />

Ṗensate al tentativo <strong>di</strong> demolire<br />

il teatro Garibal<strong>di</strong> <strong>per</strong> e<strong>di</strong>ficare<br />

quattro piani <strong>di</strong> garages, alla<br />

costruzione della mastodontica<br />

fontana in piazza Italia<br />

e a quella davanti all’Ariston,<br />

senza nessuna <strong>di</strong>scussione in<br />

Consiglio Comunale, oppure alla<br />

delibera <strong>di</strong> costituzione della<br />

S.T.U., Società <strong>di</strong> trasformazione<br />

urbana, che ora<br />

ha in concessione 15 palazzi <strong>di</strong><br />

proprietà del Comune <strong>per</strong> oltre<br />

90 anni. Scuole elementari e<br />

me<strong>di</strong>e, liceo classico e scientifico,<br />

istituto d’arte e Torre, il castello,<br />

la caserma e, <strong>per</strong>fino, il tribunale.<br />

Tutto questo non è stato soltanto<br />

un atto <strong>di</strong> arbitrio e <strong>di</strong> prepotenza,<br />

ma un vero e proprio<br />

regalo a gruppi estranei alla storia<br />

della nostra città <strong>di</strong> beni comunali,<br />

che hanno rappresentato<br />

e rappresentano la vita,<br />

la scuola, la cultura, la legge<br />

<strong>per</strong> i citta<strong>di</strong>ni acquesi da lunghissimo<br />

tempo.<br />

Siamo stati sempre decisamente<br />

contrari a queste scelte<br />

del sindaco e del <strong>di</strong>rettore generale<br />

in nome del confronto e<br />

della trasparenza amministrativa,<br />

cioè della questione morale.<br />

Possiamo e dobbiamo dare<br />

vita, come gruppi del centrosinistra,<br />

ad un’alleanza seria, ampia,<br />

qualificata ed a<strong>per</strong>ta <strong>per</strong><br />

creare la possibilità <strong>di</strong> vittoria<br />

in vista delle elezioni amministrative<br />

del 26 maggio 2002 e<br />

soprat<strong>tutto</strong> <strong>per</strong> infondere una<br />

nuova s<strong>per</strong>anza <strong>di</strong> onestà, <strong>di</strong><br />

correttezza e <strong>di</strong> lavoro a questa<br />

antica, nobile, amatissima città».<br />

Acqui Terme. Riceviamo e<br />

pubblichiamo: «I “tagli” sulla<br />

Sanità pubblica hanno portato,<br />

purtroppo, a situazioni facilmente<br />

verificabili da tutti:<br />

minor numero <strong>di</strong> o<strong>per</strong>atori,<br />

con ovvie ri<strong>per</strong>cussioni sui<br />

servizi erogati e sull’utenza.<br />

È un <strong>di</strong>scorso già affrontato<br />

e adesso ripreso <strong>per</strong>ché si<br />

delinea un preoccupante parallelismo<br />

con la scuola pubblica:<br />

i “tagli”, solo in Piemonte,<br />

riguarderebbero 560 porti.<br />

Quanti <strong>per</strong> la scuola acquese?<br />

È un interrogativo allarmante<br />

se si pensa non solo al <strong>di</strong>sagio<br />

dei docenti, ma anche<br />

alle ricadute negative sull’utenza:<br />

l’elevamento del numero<br />

degli alunni <strong>per</strong> ogni sezione,<br />

la minor tutela <strong>per</strong> gli<br />

alunni portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap,<br />

la riduzione delle classi a<br />

tempo prolungato e a tempo<br />

pieno (e sono solo alcuni<br />

provve<strong>di</strong>menti che porterebbero<br />

alla <strong>di</strong>minuzione dei posti)<br />

evidenziano almeno due<br />

rischi: l’abbassamento del livello<br />

<strong>di</strong> qualità del servizio e<br />

la <strong>di</strong>minuzione del tempo -<br />

scuola.<br />

Quest’ultimo, oltre al vantaggio<br />

formativo, costituisce<br />

una risposta qualificata a richieste<br />

sociali <strong>di</strong> tante famiglie<br />

che, impegnati nel lavoro,<br />

affidano i loro figli, <strong>per</strong> molte<br />

ore al giorno, all’istituzione<br />

scolastica.<br />

Senza ora entrare nel merito<br />

del contenuto della Riforma<br />

voluta dal Governo <strong>di</strong> centrodestra,<br />

viene naturale chiedersi<br />

quali criteri abbia seguito<br />

la tanto decantata “ampia<br />

consultazione” finalizzata,<br />

nelle intenzioni espresse, alla<br />

partecipazione e all’eventuale<br />

ampia con<strong>di</strong>visione della stessa<br />

riforma e quale ruolo effettivo<br />

abbia l’altrettanto decantato<br />

decentramento.<br />

Sono state consultate le<br />

Regioni? Sono state censite<br />

le necessità dei territori che le<br />

compongono? Non sembra,<br />

se si parte con i tagli, se si<br />

esclude, attraverso la delega<br />

del Governo, la possibilità che<br />

tutti possano realmente <strong>di</strong>scutere<br />

sulla riforma. L’attuale situazione<br />

pare ulteriormente<br />

fuori luogo se si pensa che in<br />

questi anni l’autonomia scolastica,<br />

sancita con la legge<br />

59/97, ha fatto gran<strong>di</strong> passi in<br />

avanti, attivando un processo<br />

che ha spinto tutti coloro che<br />

sono coinvolti nelle problematiche<br />

educative a mettere in<br />

campo competenze specifiche<br />

e ad interpretare sempre<br />

meglio le richieste della realtà<br />

attuale farvi fronte attraverso<br />

un’autonoma progettualità. E,<br />

<strong>di</strong> colpo, si vogliono tagliare<br />

risorse umane impegnate all’interno<br />

<strong>di</strong> determinate istituzioni<br />

scolastiche, in un particolare<br />

territorio o si decide <strong>di</strong><br />

interrom<strong>per</strong>e la continuità<br />

educativa… Ed ecco che riaffiora<br />

l’idea <strong>di</strong> trovarci <strong>di</strong> fronte<br />

al tentativo <strong>di</strong> smantellamento<br />

della scuola pubblica, così come<br />

sta avvenendo <strong>per</strong> la sanità.<br />

Un sistema che vuole innalzare<br />

la qualità dei servizi può<br />

prevedere la concorrenza tra<br />

pubblico e privato, ma penalizzando<br />

fortemente il pubblico,<br />

non si <strong>per</strong>segue certo la<br />

qualità, né si consente la libera<br />

scelta dell’utenza sia <strong>per</strong> la<br />

scuola dei figli, sia <strong>per</strong> la<br />

struttura sanitaria.<br />

Non vogliamo tuttavia dedurre,<br />

dal confronto ipotizzato,<br />

pessimistiche conclusioni,<br />

<strong>per</strong>ché auspichiamo che ci<br />

sia ancora spazio <strong>per</strong> il <strong>di</strong>alogo<br />

ed il confronto; manifestiamo,<br />

intanto, solidarietà al <strong>per</strong>sonale<br />

della scuola che, attraverso<br />

lo scio<strong>per</strong>o del 19 marzo,<br />

esprime il <strong>di</strong>ssenso <strong>per</strong> il<br />

drastico ri<strong>di</strong>mensionamento<br />

degli organici e riven<strong>di</strong>ca il <strong>di</strong>ritto<br />

<strong>di</strong> partecipare, insieme<br />

con gli utenti, alla riforma».<br />

Il Coor<strong>di</strong>namento del movimento<br />

politico acquese La<br />

città ai citta<strong>di</strong>ni<br />

L’Acqui Social Forum<br />

sulla questione onestà<br />

Acqui Terme. Ci scrive l’Acqui Social Forum: «Fino alla scorsa<br />

settimana il nostro movimento ha ricevuto insegnamenti etici e<br />

morali da parte della Lega Nord. La questione della legalità degli<br />

immigrati era al centro della polemica leghista sulla nostra ideologia<br />

<strong>di</strong> pensiero, quasi come se chiunque non possieda un foglio<br />

timbrato dal governo dovesse essere etichettato “delinquente”<br />

senza aver commesso nessun reato. Dopo la bufera che ha<br />

colpito il cuore del partito ci chie<strong>di</strong>amo con che coraggio è stata<br />

pronunciata dalle loro labbra la parola “illegale” con quale ipocrisia<br />

si accusava l’ASF <strong>di</strong> non voler riconoscere nell’immigrazione<br />

il fattore <strong>di</strong> effettivo incremento della criminalità?<br />

La risposta alle loro false accuse è giunta con invi<strong>di</strong>abile tempismo<br />

proprio da chi le aveva congetturate. Forse gli immigrati<br />

non riescono “a far su il pranzo con la cena” ma ne abbiamo<br />

compreso il motivo. Il risentimento e lo sdegno dell’ASF nasce<br />

anche dal fatto che siamo citta<strong>di</strong>ni acquesi e abbiamo visto la<br />

nostra citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong>ventare celebre non grazie al turismo ma a<br />

causa dell’arresto del city manager. Cercare <strong>di</strong> nascondere attraverso<br />

fontane ed impalcature la con<strong>di</strong>zione decadente dell’amministrazione,<br />

l’avevano predetto, non avrebbe funzionato a<br />

nulla se non ad aumentare lo scalpore fra la popolazione.<br />

Qui non si parla né <strong>di</strong> accanimento, né tantomeno <strong>di</strong> campagna<br />

elettorale, che la Lega Nord si è giocata senza bisogno <strong>di</strong><br />

un nostro intervento, ma dei principi che regolano la vita pubblica.<br />

E secondo l’ASF l’onestà è al primo posto, <strong>per</strong> questo denunciamo<br />

la delibera n. 32 del 26 febbraio con cui il comune<br />

stanzia 5.000 euro, sol<strong>di</strong> prelevati ai citta<strong>di</strong>ni, <strong>per</strong> il caso Muschiato.<br />

Noi acquesi non abbiamo già pagato abbastanza <strong>per</strong> cose<br />

<strong>di</strong> cui non siamo responsabili? Perché la Lega abusa <strong>per</strong> l’ennesima<br />

volta del suo potere all’interno <strong>di</strong> palazzo Levi?».

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