Valutazione delle capacità di equilibrio in anziani ... - Scienze motorie
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Ogni anno un terzo degli <strong>anziani</strong> che vivono a casa<br />
cade (Perry, 1982) e la prevalenza <strong>delle</strong> cadute <strong>di</strong>viene<br />
molto più alta nei soggetti residenti <strong>in</strong> istituti (Rubenste<strong>in</strong><br />
et al., 1988). La caduta provoca spesso la<br />
frattura del collo del femore, l’immobilizzazione a<br />
letto e la morte precoce (Poor, Jacobsen e Melton,<br />
1994).<br />
La prevenzione <strong>delle</strong> cadute potrà essere perseguita<br />
attraverso una rieducazione del senso dell’<strong>equilibrio</strong>.<br />
Questa sarà ottenuta con un’attività motoria mirata.<br />
IV. La misura dello stato <strong>di</strong> salute nell’anziano<br />
Gli stu<strong>di</strong> epidemiologici hanno evidenziato che un<br />
approccio “biome<strong>di</strong>co” ai problemi della salute degli<br />
<strong>anziani</strong> è <strong>di</strong> scarsa utilità. Già nel 1959 l’OMS affermava<br />
che questa era meglio misurata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong><br />
funzione.<br />
Nel 1984 l’OMS ha proposto come criterio <strong>di</strong> misura<br />
dello stato <strong>di</strong> salute degli <strong>anziani</strong> la “per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> autonomia”,<br />
criterio ritenuto più adeguato rispetto alla<br />
<strong>di</strong>agnosi cl<strong>in</strong>ica se si assume come obiettivo <strong>di</strong> riferimento<br />
“la qualità” della vita e non solo il suo prolungamento.<br />
La capacità funzionale è generalmente misurata come<br />
capacità a compiere le “attività della vita quoti<strong>di</strong>ana”<br />
(ADL = Activities of Daily Liv<strong>in</strong>g), ovvero un<br />
<strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> attività necessarie per la cura personale e<br />
per una vita <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente a livello domiciliare. Ma<br />
valutare solo gli <strong>in</strong><strong>di</strong>ci <strong>di</strong> ADL appare restrittivo;<br />
Grimley-Evans (1984) ha suggerito che l’autonomia<br />
va valutata <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> misura della capacità <strong>di</strong> raggiungere<br />
obiettivi culturalmente appropriati. Perciò<br />
viene estesa la misura della capacità funzionale ad attività<br />
più complesse, le cosiddette “attività strumentali<br />
della vita quoti<strong>di</strong>ana” (IADL = Istrumental Activities<br />
of Daily Liv<strong>in</strong>g), <strong>in</strong> cui le variabili significative<br />
comprendono l’<strong>in</strong>sieme <strong>delle</strong> attività umane. Molti<br />
stu<strong>di</strong> hanno <strong>di</strong>mostrato l’efficacia <strong>di</strong> questi parametri<br />
nell’identificazione <strong>di</strong> soggetti a rischio <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabilità<br />
o <strong>di</strong> mortalità a me<strong>di</strong>o o breve term<strong>in</strong>e. Ciò nonostante<br />
molti autori hanno segnalato i limiti metodologici<br />
<strong>delle</strong> IADL suggerendo che una buona valutazione<br />
dello stato funzionale richieda test che valut<strong>in</strong>o <strong>in</strong><br />
modo oggettivo una performance fisica (Guralnik et<br />
al., 1989). In questi casi la valutazione viene effettuata<br />
me<strong>di</strong>ante l’osservazione <strong>di</strong>retta, utilizzando criteri<br />
predeterm<strong>in</strong>ati che <strong>in</strong>cludono la ripetizione <strong>delle</strong> prove<br />
e la misura dell’adeguatezza del tempo impiegato<br />
a effettuarle.<br />
Negli ultimi anni sono apparsi <strong>in</strong> letteratura numerosi<br />
strumenti <strong>di</strong> valutazione.<br />
La misura dello “stato <strong>di</strong> salute” dell’anziano attraverso<br />
i test <strong>di</strong> valutazione funzionale è oggi uno strumento<br />
importante <strong>di</strong> <strong>di</strong>agnosi che si colloca utilmente<br />
accanto ai classici accertamenti cl<strong>in</strong>ici per poter<br />
approntare un piano d’<strong>in</strong>tervento, non me<strong>di</strong>calizzato,<br />
mirato a gestire al meglio le risorse residue dell’anziano,<br />
migliorandone alcune funzioni o capacità.<br />
L’INDAGINE PRESSO L’OSPEDALE I.N.R.C.A.<br />
DI ANCONA<br />
Alla luce <strong>di</strong> quanto sopra, con l’ausilio dei test <strong>di</strong> valutazione<br />
funzionale abbiamo misurato lo “stato <strong>di</strong><br />
salute” <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> <strong>anziani</strong> ospiti dell’Ospedale<br />
I.N.R.C.A. <strong>di</strong> Ancona, U.O. <strong>di</strong> Nefrologia e Dialisi,<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>equilibrio</strong>, andatura e autonomia, come<br />
operazione basilare per la proposta ai medesimi <strong>di</strong> un<br />
Programma <strong>di</strong> esercizi motori personalizzato, con riguardo<br />
ai tipi <strong>di</strong> patologie che essi presentavano, per<br />
migliorarne la “qualità della vita”.<br />
I. Obiettivi Generali<br />
1 aiutare a ritardare il processo d’<strong>in</strong>vecchiamento;<br />
2 porre gli <strong>anziani</strong> nella con<strong>di</strong>zione più adeguata<br />
per gestire i propri problemi <strong>di</strong> salute;<br />
3 promuovere un modo nuovo <strong>di</strong> vivere la terza<br />
età;<br />
Obiettivi Specifici<br />
1 l’uso dei test <strong>di</strong> valutazione dell’<strong>equilibrio</strong> e<br />
dell’autonomia;<br />
2 la misura, me<strong>di</strong>ante i test, dello “stato <strong>di</strong> salute”<br />
<strong>in</strong> <strong>anziani</strong> <strong>di</strong>alizzati e trapiantati renali, <strong>in</strong>tesa al<br />
miglioramento della “qualità della vita” <strong>in</strong> esito<br />
a trattamento motorio mirato;<br />
3 la prevenzione <strong>delle</strong> cadute attraverso il miglioramento<br />
dell’<strong>equilibrio</strong>.<br />
II. Il Campione<br />
Il gruppo analizzato è costituito da 24 <strong>anziani</strong> così<br />
sud<strong>di</strong>visi:<br />
- un “gruppo campione” <strong>di</strong> 12 soggetti, 10 uom<strong>in</strong>i e<br />
2 donne, età dai 57 ai 72 anni (eccetto un caso <strong>di</strong><br />
91 anni), che si sottopongono a trattamento <strong>di</strong>alitico<br />
extracorporeo cronico;<br />
- un “gruppo <strong>di</strong> controllo” <strong>di</strong> 12 soggetti, 6 uom<strong>in</strong>i e<br />
6 donne, età dai 49 ai 73 anni, che hanno subito trapianto<br />
renale, considerati “sani”.<br />
Età me<strong>di</strong>a: 63 anni.<br />
I soggetti sono stati selezionati sulla base <strong>di</strong> dati cl<strong>in</strong>ici<br />
valutati dal dott. S. Bal<strong>di</strong>ni, responsabile del Reparto<br />
Nefrologia dell’Ospedale <strong>di</strong> Ancona, e della libera<br />
adesione personale <strong>di</strong> ciascuno.<br />
III. Materiali<br />
Sono stati utilizzati:<br />
- SCHEDA DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE<br />
B.I.N.A. strumento <strong>di</strong> valutazione scientifica (la sigla<br />
significa Breve In<strong>di</strong>ce sulla Non Autosufficienza)<br />
che consente una serie <strong>di</strong> misurazioni funzionali<br />
degli <strong>anziani</strong>. Utile non solo per conoscere i li-<br />
VOL. 13 - NUMERO 1-2 2006<br />
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