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Proprietà nel breve periodo - Solvay Plastics

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Metallizzazione sotto vuoto<br />

Metallizzazione sotto vuoto<br />

Le resine RADEL possono essere metallizzate sotto vuoto con<br />

buon esito per far aderire un rivestimento metallico funzionale o<br />

decorativo. Sebbene l’alluminio sia il metallo più frequentemente<br />

usato per il rivestimento, possono essere impiegati anche oro,<br />

argento, rame oppure ottone.<br />

Per la maggior parte dei materiali termoplastici, la prima fase del<br />

processo di metallizzazione sotto vuoto è l’applicazione di primer<br />

di smalto o lacca per livellare la superficie del componente e<br />

migliorarne la brillantezza superficiale. Il primer agisce anche<br />

come adesivo tra il componente stampato ed il rivestimento<br />

metallico.<br />

Il componente viene successivamente posto in una camera a<br />

vuoto (autoclave) dove viene creato il vapore metallico che viene<br />

depositato sul componente. Successivamente, sul sottile strato<br />

metallico viene applicato un rivestimento trasparente e protettivo<br />

per conferirgli resistenza ambientale e all’abrasione. L’elevata<br />

resistenza termica delle resine RADEL consente l’utilizzo di<br />

rivestimenti duraturi, resistenti all’abrasione, che richiedono<br />

condizioni di cottura ad alta temperatura.<br />

L’applicazione di superfici metalliche a componenti stampati tende<br />

ad evidenziare i difetti di stampaggio; pertanto, le superfici devono<br />

essere lucidate benissimo.<br />

Spruzzamento catodico (sputtering)<br />

L’elevata resistenza al calore delle resine RADEL consente l’uso<br />

della tecnica di spruzzamento catodico. I metalli più<br />

frequentemente usati sono quelli a bassa tensione di vapore,<br />

come rame ed argento. Altri metalli accettabili sono il platino, il<br />

palladio e l’oro.<br />

La tecnica di spruzzamento catodico consente un controllo preciso<br />

dello spessore del rivestimento metallico ed una migliore adesione<br />

al componente. Entrambe le proprietà sono determinanti per<br />

alcune applicazioni, per esempio quelle dei circuiti elettrici<br />

subminiaturizzati.<br />

Spruzzatura a fiamma/ad arco<br />

La spruzzatura a fiamma/ad arco di rivestimenti metallici è<br />

utilizzabile con buon esito con le resine RADEL.<br />

Questa tecnica consiste <strong>nel</strong>l’utilizzare polvere d’alluminio, di rame<br />

o zinco puro in quantità misurata con un’idonea pistola a spruzzo.<br />

La polvere metallica fusa da una fiamma o da un arco elettrico<br />

viene spruzzata sul componente per produrre un rivestimento<br />

denso e duro.<br />

Assemblaggio ed accoppiamento<br />

Saldatura ad ultrasuoni<br />

La saldatura ad ultrasuoni è una tecnica d’assemblaggio<br />

impiegata per unire componenti in materiale plastico. Questa<br />

tecnica è molto rapida e può essere interamente automatizzata<br />

per grandi serie assemblate ad alta velocità. La saldatura ad<br />

ultrasuoni richiede attenzione ai dettagli come la progettazione dei<br />

giunti, le variabili di saldatura, il fissaggio e il contenuto d’umidità.<br />

Il principio base della progettazione di un giunto ad ultrasuoni è<br />

quello di concentrare l’energia in una superficie di contatto<br />

limitata. La vibrazione ad alta frequenza fa fondere il materiale, la<br />

pressione viene mantenuta mentre le vibrazioni si arrestano ed il<br />

fuso si solidifica. La saldatura così ottenuta può essere forte tanto<br />

quanto il materiale originale.<br />

La saldabilità dipende dalla concentrazione dell’energia di<br />

vibrazione per area unitaria. Rispetto al policarbonato, le resine<br />

RADEL hanno temperature di fusione superiori e richiedono<br />

maggiore energia per fondere ed ottenere un flusso sul giunto.<br />

Un esempio di giunto di testa con concentratore d’energia viene<br />

riportato in figura 72. La nervatura a V concentra l’energia<br />

ultrasonica in un’area di contatto ridotta, in cui il materiale fonde<br />

rapidamente creando uno strato fuso tra i componenti che<br />

vengono pressati insieme. Nei casi in cui si desidera una tenuta<br />

ermetica, si consiglia un giunto con linguetta e scanalatura.<br />

Figura 72<br />

Geometria del concentratore d’energia<br />

Operazioni secondarie<br />

Altri suggerimenti per ottenere risultati ottimali sono indicati di<br />

seguito:<br />

Il sonotrodo deve avere un’area di contatto idonea.<br />

Il giunto di saldatura deve essere situato il più vicino<br />

possibile al punto in cui il sonotrodo tocca il componente in<br />

materiale plastico.<br />

Evitare superfici d’accoppiamento di grandi dimensioni e<br />

giunti d’accoppiamento vicini.<br />

Consentire un adeguato flusso del materiale fuso.<br />

<strong>Solvay</strong> Advanced Polymers, L.L.C. – 52 –

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