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Università degli Studi di Sassari SCUOLA DI DOTTORATO DI ...

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12<br />

fare scientifico sia più esteso <strong>di</strong> quanto correntemente si creda?<br />

A leggere la letteratura de<strong>di</strong>cata si <strong>di</strong>rebbe che la mala pianta<br />

ha ra<strong>di</strong>ci più profonde ed estese del previsto. La cattiva condotta<br />

<strong>degli</strong> scienziati è <strong>di</strong>ventato, infatti, un genere letterario. Fra i<br />

libri più famosi e<strong>di</strong>ti in Italia citiamo Le bugie della scienza <strong>di</strong><br />

Federico <strong>di</strong> Troccio (1993), Le balle <strong>di</strong> Newton. Tutta la verità<br />

sulle bugie della scienza <strong>di</strong> Tom Bethell (2007) e The practice<br />

of nursing research: conduct, critique, and utilization <strong>di</strong> Susan<br />

K. Grove (2005), che dalla pagina 205 analizza più <strong>di</strong> 1000<br />

segnalazioni e 150 casi accertati <strong>di</strong> mala condotta scientifica,<br />

fra quelli e<strong>di</strong>ti all’estero.<br />

3. In una recente review, Daniele Fanelli (2009), attraverso l’impiego<br />

<strong>di</strong> un raffinato modello <strong>di</strong> meta-analisi dei dati <strong>di</strong> 18<br />

indagini sulla mala condotta <strong>degli</strong> scienziati pubblicate su riviste<br />

con referee, ha tentato <strong>di</strong> rispondere alla questione controversa<br />

su quanti scienziati fabbricano o manipolano i dati<br />

delle proprie ricerche. Nelle 7 indagini basate sulla risposta<br />

<strong>di</strong>retta <strong>degli</strong> interessati, la me<strong>di</strong>a pesata del complesso dei dati<br />

mostra che circa il 2% (con un intervallo <strong>di</strong> confidenza, C.I., al<br />

95% compreso fra 0,86% e 4,45%) <strong>degli</strong> scienziati ha ammesso<br />

<strong>di</strong> avere costruito, falsificato o mo<strong>di</strong>ficato i dati sperimentali<br />

almeno una volta, mentre oltre il 33% ha riconosciuto <strong>di</strong> aver<br />

commesso nell’attività <strong>di</strong> ricerca altre pratiche non esattamente<br />

ortodosse. Nelle 12 indagini basate su domande relative al<br />

comportamento <strong>di</strong> colleghi, i dati sono risultati decisamente<br />

superiori: il 14,1% (C.I. 95%: 9,9%-19,7%) per la falsificazione<br />

e fino al 72% per gli altri comportamenti scorretti. Questa <strong>di</strong>fferenza,<br />

peraltro attesa in quanto si è più propensi a denunciare<br />

un cattivo comportamento <strong>di</strong> un collega piuttosto che<br />

ammetterne uno proprio, è particolarmente allarmante se è<br />

vero che più <strong>di</strong> 7 scienziati su 10, a detta dei colleghi, hanno<br />

mantenuto un comportamento quantomeno poco raccomandabile<br />

almeno per una volta nella loro carriera scientifica. Fanelli<br />

conclude che, tenuto conto che le indagini utilizzate nella<br />

review erano basate su domande “sensibili”, è probabile che<br />

queste stime siano conservative e che il fenomeno della mala<br />

condotta dei ricercatori sia più <strong>di</strong>ffuso <strong>di</strong> quanto riportato dai<br />

lavori analizzati.

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