Università degli Studi di Sassari SCUOLA DI DOTTORATO DI ...

48
per effetto di stressor ambientali oltre che di malattie, medicine
o droghe. Circostanze sociali ed economiche particolarmente
avverse possono impattare negativamente sul cervello dei bambini
influenzando in particolare lo sviluppo dell’ippocampo
con conseguenti diseguaglianze a volte permanenti dell’attività
cognitiva.
La scienza, perciò, ha quale compito etico primario, quello di
contribuire alla lotta alla povertà, alla fame e all’indigenza e
quindi all’annullamento delle diseguaglianze di opportunità su
scala globale: le asimmetrie generate dal benessere si possono
convertire in vantaggi anche cognitivi a scapito della povertà
che, in aggiunta a misere condizioni di vita e di apprendimento,
può favorire l’insorgenza di deficit neurologici permanenti.
2. Per meglio analizzare gli aspetti salienti di una condotta responsabile
nella ricerca scientifica, abbiamo suddiviso la trattazione
in 4 aree omogenee: a) la supervisione e la guida del
ricercatore; b) la creazione e la manipolazione dei dati, la loro
falsificazione, gli errori e le negligenze nella ricerca; c) il plagio,
l’authorship, la condivisione dei risultati della ricerca, l’allocazione
dei meriti (credits) e la proprietà intellettuale; d) il
conflitto di interesse. Le sperimentazioni che possono avere un
impatto negativo sull’ambiente o che richiedono la partecipazione
di esseri umani oppure che sono compiute con l’ausilio
di animali, saranno trattate brevemente nel capitolo 6 sulla bioetica
nella ricerca scientifica.
3. Un aspetto cruciale per il corretto funzionamento della macchina
della scienza riguarda le modalità con cui trattare il sospetto
di violazione degli standard della professione di scienziato. La
comunità scientifica si autoregola e rappresenta la fonte degli
standard e delle pratiche a cui ci si aspetta il ricercatore debba
aderire. Le decisioni circa la condotta professionale sono perciò
assunte da Pari (Peers) senior, ricercatori anziani nel ruolo,
di specchiata condotta scientifica, dotati di grande esperienza,
anche nella gestione del capitale umano e altamente qualificati
nella disciplina. Perché il meccanismo di autogoverno funzioni,
i ricercatori devono essere disposti a riferire ad altri ricercatori
ogni fatto che sia sospetto di violazione degli standard professionali
o disciplinari. È del tutto evidente che questa pratica