E se il centro di Piacenza diventasse outlet? - Unione Commercianti ...

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SOMMARIO NUMERO 3 MARZO 2010 UNIONE COMMERCIANTI PIACENZA Mensile dell’Unione Commercianti, del Turismo e dei Servizi della Provincia di Piacenza EDITORE Unione Commercianti di Piacenza DIRETTORE RESPONSABILE Giovanni Struzzola COORDINAMENTO EDITORIALE redazione@unionecommerciantipc.it HANNO COLLABORATO Giuseppe Accordino, Alberto Malvicini, Alessia Pelò, Ernesto Torretta FOTOGRAFIA Archivio fotografico Unione Commercianti di Piacenza Fotografia di copertina di Daniele Ziliani PROGETTO GRAFICO Piermario Remeri STAMPA Grafiche Cesina CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ Grafiche Cesina - Strada Malpaga, 8 29010 Calendasco (PC) - Tel. 0523 768301 Referente: Roberta Ticchi Tel. 340 8274713 - roberta@grafichecesina.it La rivista è stata consegnata in posta il 10 Marzo 2010 ASSOCIATI ALL’USPI Unione Stampa Periodica Italiana www.uspi.it Tiratura: 9.600 copie mensili La rivista è leggibile anche sul sito www.unionecommerciantipc.it 3 SOTTO LA... LENTE Un ricordo del nostro “Ginetto” 5 L’EDITORIALE DEL DIRETTORE E se il centro di Piacenza diventasse outlet? 7 SERVIZIO - Sangalli: «Più aiuti, meno tasse Famiglie stritolate in una spirale pericolosa» - Consumi deboli ma stazionari, la ripresa avanza lentamente 9 PRESENTAZIONE NUOVO LOGO 11 L’AVVOCATO RISPONDE È in vigore dal primo gennaio la class action 13 LE SCADENZE DEL MESE 14 CAF IMPRESE UNCOM PIACENZA - Lo scudo fiscale ed i recenti “ulteriori” chiarimenti dell’agenzia delle entrate - Adempimenti D.Lgs 196/03 Privacy” - Comunicazione elettronica delle presenze dei dipendenti - Obbligo di utilizzo Posta Elettronica Certificata (pec) - Decreto antiriciclaggio, identificazione clienti anche in ricevotoria - Gestione separata INPS aumento aliquote contributive - Non bastano tre lettere di richiamo al dipendente per ammettere il licenziamento 17 LE NOSTRE CATEGORIE - Ambulanti, la crisi fa crescere il numero - Tracciabilità dei rifiuti, istituito il Sistri - Avanzo Divino - In arrivo importanti novità per gli agenti immobiliari. 21 ENASCO 23 GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI - Giornata delle Carriere all’Università Cattolica 23 ISCOM FORMAZIONE PIACENZA - Corso per fotografi 25 CONVENZIONI 27 50&PIÙ FENACOM 28 CASE HISTORY 29 ASPARAGO PIACENTINO 30 BREVI NOTIZIE per la tua pubblicità su questa rivista ... Roberta Ticchi Tel. 340/8274713 roberta@grafichecesina.it Uffici e stabilimento: CALENDASCO (PC) Strada Malpaga, 8 - Zona Ind. Ponte Trebbia Tel. 0523. 768301 - Fax 0523. 768392 e-mail: stcesina@tin.it snc
EDITORIALE RUBRICA GIOVANNI STRUZZOLA Direttore Unione Commercianti di Piacenza E se il centro di Piacenza diventasse outlet? Lo shopping domenicale come ricetta per combattere la grave crisi economica in atto provoca momenti di tensione tra le amministrazioni regionali e comunali da una parte e le associazioni di categoria e gli operatori commerciali dall’altra. Assistiamo in questi ultimi anni ad azioni e pressioni molto forti da parte della distribuzione organizzata verso la Regione Emilia Romagna, atte a provocare una decisione che aumenti il numero delle aperture domenicali così come è stato deliberato ad esempio dalla Regione Lombardia. È questo un terreno di scontro che nei prossimi mesi vedrà schierati gli opposti eserciti: quelli possibilisti ad un aumento delle domeniche shopping e quelli che assolutamente non ne vogliono sapere. Certo ritengo triste vedere la coda di consumatori, anche piacentini, che con pazienza “giobbesca”, cercano invano un parcheggio all’outlet di Serravalle, piuttosto che al Fidenza Village outlet, mentre il centro della nostra città è semideserto fatta occasione per un paio di vie quali Via XX Settembre od il Corso Vittorio Emanuele II. Si assiste così a quella trasformazione in auge in molti territori e, precisamente i centri commerciali diventano delle piazze, delle città, luoghi non solo dove si “fa” del commercio, ma anche e soprattutto dove ci si incontra. Spesso li abbiamo voluti etichettare come “non luoghi”, spazi artificiali dove non si depositano memorie ed identità, ma oggi dobbiamo ricrederci perché soprattutto i giovani, ma ormai anche intere famiglie trovano gradevole sostituire questi posti con il centro storico, la piazza, la chiesa, il cinema ed addirittura lo stadio, posti questi elencati dove i nostri genitori per anni si sono conosciuti, parlati, innamorati. Si comprende, allora, come i centri commerciali abbiano perso il loro “appeal” a vantaggio di outlet che sono costruiti come dei paesi finti, come borghi medioevali con mura di cartongesso, con fontane e con le botteghe, luoghi dove portare a spasso i figli, od i cani in attesa che la moglie (o il marito) trovi l’affare con l’a maiuscola. Tutto questo però simboleggia la mercificazione dei valori, il degrado del rapporto umano, in un’era dove tutto può essere comprato o venduto, con la rapidità di chi considera la conversazione come una scocciatura, una seccante perdita di tempo. Mi piace però ricordare come la piazza da sempre sia stata il tratto distintivo della nostra civiltà, il luogo dove attorno si facevano nascere attività commerciali o pubblici esercizi che ne completassero la bellezza artistico – architettonica rendendola veramente il cuore pulsante. Sottolineo, inoltre, come spendere nei nostri negozietti, sia comunque un contributo reale all’economia locale, in quanto acquistare negli outlet significa rinforzare le casse di qualche multinazionale sconosciuta. Ritengo superfluo ripetere che le nostre città sono tra le più belle che esistano nel mondo e proprio da questa affermazione tutti dovrebbero trovare uno sprone e non una consolazione. Quello che occorre è rendere più competitivi i centri storici facilitandone il raggiungimento, la sosta, attivando iniziative di intrattenimento nel tardo pomeriggio e la sera, grazie a quelle ricchezze – l’arte, la musica, il teatro e financo la preghiera – che nelle nostre città si forgiano da secoli e che negli outlet possono solo essere copiate. Ci sono segnali di ripresa in questo senso e tocca alle amministrazioni locali metterci un po’ di fantasia ed al settore commerciale accettare il rientro dei centri della distribuzione organizzata nel cuore della città, utilizzando ad esempio le ex aree militari che molto sono in zone centrali e strategiche delle nostre aree urbane. Sono convinto che un serio esame di coscenza possa ispirare nuove politiche urbanistiche commerciali che riposizionino i centri storici sotto i riflettori dei consumatori. Ai commercianti un monito: approfittare della possibilità di operare anche alla domenica o di cambiare gli orari orientandovi così verso il cliente per catturarlo nella “rete”, in caso contrario la “pesca miracolosa” sarà appannaggio degli outlet. marzo 2010 5
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