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luglio - Fraternità San Carlo

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CONSIGLI<br />

DI LETTURA<br />

>><br />

Pavel A. Florenskij<br />

La colonna<br />

e il fondamento<br />

della verità<br />

<strong>San</strong> Paolo, 2010<br />

pp. 820 - € 64<br />

«L’esperienza religiosa viva come unico metodo legittimo per conoscere i dogmi: ecco l’intento di<br />

questo libro.» Così inizia il capolavoro del sacerdote martire Pavel Florenskij, felicemente ri-editato<br />

dopo anni fuori mercato. È un libro impegnativo, che però contiene molti passi che possono essere<br />

letti con frutto da tutti, in particolare il capitolo sull’amicizia. Da lì viene la celebre frase: "per vivere<br />

tra i fratelli bisogna avere un amico, anche lontano..."<br />

2 fraternitàemissione<br />

LUGLIO<br />

del nostro Signore Gesù Cristo» (cfr. Fil 3, 8). Perciò,<br />

quanto più ci aiuteremo a scoprire che cosa sia la vita<br />

cristiana per noi, tanto più potremo comunicarla. Coinvolgendo<br />

le altre persone nella vita che noi viviamo, le<br />

accompagneremo verso una consapevolezza elementare<br />

della vita cristiana.<br />

II. Tradizione<br />

La trasmissione della fede, testimoniata da san Paolo<br />

venti anni dopo la morte e resurrezione di Gesù, è<br />

espressa nella vita cristiana e nella vita della Chiesa<br />

anche con un’altra parola: «tradizione». Forse molti di<br />

noi con «tradizione» identificano qualcosa di negativo,<br />

una realtà del passato, che non ha la forza di trasformare<br />

il presente. In realtà, la Chiesa parla di tradizione in un<br />

senso profondamente diverso: la tradizione è la vita di<br />

Gesù che arriva fino a noi. «Quello che io ho ricevuto a<br />

mia volta lo do a voi». C’è una tradizione con la “T” maiuscola<br />

che riguarda strettamente ciò che Gesù ha fatto e<br />

ha detto. Tale deposito non si è interrotto con la sua<br />

morte, ma è arrivato fino a noi: di padre e madre in<br />

figlio, di amico in amico, attraverso la forza inesauribile<br />

del suo Spirito e dei suoi sacramenti.<br />

III. Nella vita di Gesù con gli apostoli<br />

La Chiesa nasce nel rapporto di Gesù con gli apostoli.<br />

Dio poteva comunicarsi in molti modi agli uomini: ha<br />

scelto di diventare uomo. Quell’uomo, Gesù di Nazareth,<br />

avrebbe potuto a sua volta comunicarsi agli altri uomini<br />

in molti modi: ha scelto di comunicarsi innanzitutto a un<br />

gruppo di persone che ha chiamato attorno a sé. La vita<br />

di Gesù con gli apostoli costituisce l’esperienza originaria<br />

a cui attinge ogni comunità cristiana, che nasce da<br />

quell’esperienza e la rivive. Anche san Paolo è stato<br />

chiamato ad essere apostolo. Anch’egli ha potuto partecipare,<br />

seppure in un modo originale, a quella vita. È<br />

molto importante per noi considerare bene che la vita<br />

di Gesù con gli apostoli non è riservata soltanto a coloro<br />

che hanno vissuto con lui in Palestina. Paolo ne è il<br />

segno più marcato. Infatti, egli probabilmente non aveva<br />

visto Gesù nella sua vita terrena, certamente non era<br />

stato con lui come gli apostoli. Anzi, era stato un persecutore.<br />

In un punto della sua vita, ha sentito una ferita<br />

dentro di sé e ha visto una luce profonda: Gesù gli si è<br />

rivelato, lo ha chiamato ad<br />

I ragazzi imparino<br />

che c’è una storia<br />

di Dio con l’uomo,<br />

iniziata con<br />

Adamo ed Eva.<br />

Dobbiamo dire<br />

loro chi erano<br />

Mosè, Maria di<br />

Nazareth,<br />

gli apostoli.<br />

Dobbiamo<br />

mostrare loro<br />

ciò che Gesù ha<br />

portato nel mondo<br />

essere suo apostolo così<br />

come gli altri che erano<br />

vissuti con Lui. Nell’esperienza<br />

di Gesù con gli apostoli<br />

c’è posto anche per<br />

noi che non abbiamo vissuto<br />

in Palestina. Questo è<br />

essere catechisti: essere<br />

chiamati a vivere come gli<br />

apostoli con Gesù e a trasmettere<br />

questa vita. Fare<br />

catechismo non è insegnare<br />

una sapienza del<br />

passato, ma condividere<br />

con altri ciò che viviamo<br />

oggi. Non possiamo perciò<br />

vivere il compito che ci<br />

affida la Chiesa senza<br />

domandarci: «Che cosa<br />

Don Raffaele Cossa con alcuni<br />

bambini della parrocchia dei Pastorelli<br />

di Alverca (Portogallo).<br />

vivo oggi? che cos’è per me l’attualità di Cristo? che<br />

cosa significa per me, oggi, Cristo?». Senza rispondere<br />

a questa domanda non possiamo essere apostoli consapevoli<br />

di Gesù.<br />

La trasmissione della fede è il rapporto con il Signore<br />

che continuamente si rinnova e rigenera la nostra vita.<br />

Dobbiamo condurre i nostri ragazzi in questo rapporto<br />

vitale con Cristo e con gli<br />

altri fratelli. Fare catechismo<br />

è aiutare i ragazzi a<br />

scoprire Gesù come persona<br />

viva, presente, che ha<br />

mutato e muta l’esistenza.<br />

Possiamo fare ciò solo coinvolgendoci<br />

con le loro vite.<br />

Domandiamoci:<br />

cos’è per noi<br />

l’attualità di<br />

Cristo? Solo così<br />

saremo apostoli<br />

Non dobbiamo ridurre la catechesi ad una lezione in<br />

classe, magari anche efficace. No! Catechesi è un coinvolgimento<br />

esistenziale. Lo afferma la natura stessa dell’annuncio<br />

che siamo chiamati a trasmettere. Ciò che<br />

diremo dovrà essere qualcosa che, più o meno intensamente,<br />

accada tra di noi, con i ragazzi in quel momento.<br />

Può accadere leggendo una poesia, insegnando un<br />

canto, raccontando un fatto purché in quella poesia, in<br />

quel canto, in quel fatto ci siamo noi, ci sia il nostro personale<br />

incontro con Gesù. Solo così noi possiamo invitare<br />

i ragazzi ad entrare nel rapporto che viviamo con<br />

Gesù e a prendere consapevolezza di chi sia Gesù, di<br />

chi sia stato, di chi egli sia qui e ora.<br />

IV. La sapienza<br />

Non dobbiamo mai dimenticare che anche nel bambino,<br />

nel ragazzo, c’è il desiderio di sapere. Siamo chiamati<br />

quindi a mostrare, attraverso la catechesi, che la<br />

vita cristiana è anche una sapienza, cioè uno sguardo<br />

profondo sull’esistenza. La vita cristiana ci permette di<br />

comprendere chi sia l’uomo e che cosa sia l’esistenza;<br />

ci aiuta a rispondere a tante domande che travagliano la<br />

vita degli uomini. La vita cristiana, soprattutto, ci consente<br />

di incontrare Gesù che è la Sapienza, colui che<br />

ritiene in sé la chiave per affrontare la vita.<br />

L’elemento sapienziale è, dunque, imprescindibile nel<br />

catechismo. È giusto che si imparino a memoria delle<br />

cose, che si scrivano delle frasi e che si ricordino, che si<br />

assegnino dei “compiti”. Non ho mai avuto rimpianti di<br />

aver imparato a memoria il catechismo di Pio X. Certo,<br />

non è necessario ricorrere solo alle formule, ma i<br />

ragazzi devono imparare che c’è una storia di Dio con<br />

l’uomo, che è iniziata con Adamo ed Eva, è proseguita<br />

con Abramo; dobbiamo dire loro chi sono stati Isacco,<br />

Mosè, chi sono gli angeli, chi è stata Maria di Nazareth<br />

e chi sono gli apostoli. Dobbiamo mostrare loro ciò che<br />

Gesù ha portato nel mondo, spiegare perché i sacramenti<br />

sono così importanti, e chiarire se i dieci comandamenti<br />

sono soltanto dei lacci che trattengono la nostra<br />

vita o invece delle finestre che la aprono.<br />

Infine, non dobbiamo dimenticare che l’attore della<br />

trasmissione della fede è lo Spirito santo e noi siamo<br />

soltanto dei suoi cooperatori. Dice il libro dei Proverbi:<br />

«Il cuore del re è un corso d’acqua in mano al Signore»<br />

(Pr 21, 1). E il re è ciascuno di noi. Noi dobbiamo essere<br />

dei canali d’acqua in mano a Dio, cioè dobbiamo<br />

lasciare che lo Spirito di Dio entri nella nostra vita e ci<br />

renda capaci di assumere quello sguardo che ci rende<br />

trasparenti.<br />

fraternitàemissione MENSILE DELLA FRATERNITÀ SACERDOTALE DEI MISSIONARI DI SAN CARLO BORROMEO<br />

Aut. del Trib. di Cassino n. 51827 del 2-6-1997 - Mensile della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di <strong>San</strong> <strong>Carlo</strong> Borromeo DIRETTORE: Gianluca<br />

Attanasio REDAZIONE: Michele Benetti, Fabrizio Cavaliere, Lorenzo Locatelli, Jonah Lynch HANNO COLLABORATO: Roberto Amoruso<br />

Massimo Camisasca, Accursio Ciaccio, Paolo Costa, Paolo Desandré, Francesco Ferrari, Andrea Marinzi, <strong>San</strong>to Merlini, Rachele<br />

Paiusco PROGETTO GRAFICO: G&C IMPAGINAZIONE: Fabrizio Cavaliere FOTOLITO E STAMPA: Arti Grafiche Fiorin, via del Tecchione 36 - <strong>San</strong><br />

Giuliano Milanese (Mi) RED. E UFFICIO ABBONAMENTI: Via Boccea 761 - 00166 Roma Tel. + 39 0661571400 - fm@sancarlo.org ABBONAMENTI base € 15 -<br />

sostenitore € 50 - C/C 72854979 OFFERTE codice IBAN: IT72W0351203206000000018620 - c/c postale 43262005 WWW.SANCARLO.ORG

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