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Biferno - Autorità di Bacino Interregionale - Regione Molise

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Progetto <strong>di</strong> Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume <strong>Biferno</strong> e minori<br />

3 MONITORAGGIO ASSETTO IDRAULICO<br />

La realizzazione <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> monitoraggio per il rischio idrogeologico persegue il duplice<br />

obiettivo della creazione <strong>di</strong> un impianto <strong>di</strong> supporto primario alle attività degli organi operanti<br />

in ambito <strong>di</strong> protezione civile, e la sistematica acquisizione <strong>di</strong> dati, misure e rilievi volti a<br />

calibrare e a perfezionare i modelli <strong>di</strong> analisi e prevenzione del rischio.<br />

Più in particolare, l'approccio seguito, secondo l'impostazione del D.L. 11 Giugno 1998<br />

n°180, convertito nella Legge n°267 del 3 Agosto 1998 ("Programma per il potenziamento<br />

delle reti <strong>di</strong> monitoraggio meteo-idro-pluviometrico"), è mirato alla realizzazione o il<br />

completamento delle reti <strong>di</strong> monitoraggio <strong>di</strong> utilità per il controllo del rischio idraulico,<br />

puntando all'integrazione dei sistemi esistenti laddove <strong>di</strong>sponibili, e realizzando sistemi exnovo<br />

nelle zone attualmente sguarnite.<br />

A tal fine sarà quin<strong>di</strong> fondamentale l'interazione con le strutture e le Amministrazioni<br />

Pubbliche che allo stato attuale gestiscono reti <strong>di</strong> monitoraggio in telemisura.<br />

In particolare la creazione dei Centri Funzionali Regionali, che con l'or<strong>di</strong>nanza del Presidente<br />

del Consiglio dei Ministri n. 3260 del 27 <strong>di</strong>cembre 2002 sono entrati nella fase operativa, e il<br />

trasferimento del Servizio Idrografico e Mareografico, prima <strong>di</strong>pendente dalla Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri, alle Regioni forniscono un nuovo scenario entro il quale si<br />

articoleranno le attività <strong>di</strong> monitoraggio e <strong>di</strong> Protezione Civile.<br />

Le linee guida <strong>di</strong> seguito tracciate fanno pertanto riferimento alla struttura <strong>di</strong> un progetto <strong>di</strong><br />

monitoraggio che, sulla base dell’attuale quadro conoscitivo, in<strong>di</strong>vidua una serie <strong>di</strong> interventi<br />

mirati ad avviare attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> acquisizione dati in relazione a fenomeni fisici per i<br />

quali il livello conoscitivo attuale si presenta molto scarso o comunque insufficiente per un<br />

efficace inquadramento del rischio idraulico sul territorio regionale.<br />

In particolare, le attività <strong>di</strong> seguito proposte per il monitoraggio e il controllo del rischio<br />

idraulico comprendono in sintesi:<br />

−<br />

−<br />

−<br />

−<br />

La creazione <strong>di</strong> un Centro <strong>di</strong> Raccolta, Controllo e Coor<strong>di</strong>namento per il Rischio (ve<strong>di</strong><br />

Capitolo 2) per la raccolta e la elaborazione delle informazioni.<br />

La misura <strong>di</strong> grandezze idro-pluviometriche <strong>di</strong> base, quali ad esempio le precipitazioni, i<br />

livelli idrici, la portata liquida e la portata solida eventualmente con l’installazione <strong>di</strong> un<br />

RadarMeteo;<br />

Il rilievo e l’aggiornamento delle sezioni trasversali degli alvei e della geometria dei<br />

principali bacini <strong>di</strong> accumulo, incluse le strutture interagenti con la corrente e le<br />

caratteristiche geotecniche degli argini e la copertura vegetale.<br />

Il rilievo delle grandezze se<strong>di</strong>mentologiche, quali ad esempio le caratteristiche<br />

granulometriche degli alvei e delle sponde, la <strong>di</strong>sposizione altimetrica dei depositi;<br />

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