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Biferno - Autorità di Bacino Interregionale - Regione Molise

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Progetto <strong>di</strong> Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume <strong>Biferno</strong> e minori<br />

verranno installate strumentazioni <strong>di</strong> controllo del movimento e delle con<strong>di</strong>zioni idrauliche<br />

locali (estensimetri a filo e/o ottici, inclinometri, rilevatori GPS e piezometri) opportunamente<br />

collegati a centraline multicanale che consentano l’imme<strong>di</strong>ata trasmissione delle informazioni<br />

al centro <strong>di</strong> raccolta dati collegato con i centri attivi <strong>di</strong> elaborazione dati degli Enti preposti e<br />

con tutte le istituzioni della Protezione Civile. La trasmissione dei dati acquisiti dalla<br />

centralina potrà avvenire via ra<strong>di</strong>o o telefonica a seconda della posizione della stessa. Oltre a<br />

tali strumentazioni dovranno essere installate, nelle posizioni ritenute più significative ai fini<br />

dell’innesco dei fenomeni (creste, zone <strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong> frane attive), centraline meteo in<br />

grado <strong>di</strong> registrare in continuo e <strong>di</strong> trasmettere in tempo reale i parametri <strong>di</strong> piovosità, <strong>di</strong><br />

umi<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong> temperatura. Tali dati, trasmessi al centro <strong>di</strong> raccolta con le medesime modalità <strong>di</strong><br />

quelli relativi al movimento, dovranno essere elaborati in tempo reale da software all’uopo<br />

pre<strong>di</strong>sposti, in funzione delle quantità cumulate e <strong>di</strong> quelle previste sulla base dei modelli<br />

statistico - previsionali pre<strong>di</strong>sposti. In tale ottica e dopo una delicata fase <strong>di</strong> “taratura” dei<br />

modelli previsionali verranno determinate le soglie tipiche dello stato <strong>di</strong> attenzione, <strong>di</strong><br />

preallarme e <strong>di</strong> allarme.<br />

L’attività <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> analisi dei dati dovrà essere sviluppata in stretta relazione e<br />

coor<strong>di</strong>nazione con il Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche del CNR.<br />

2.2 IL SISTEMA DI MONITORAGGIO<br />

L’istituzione <strong>di</strong> un Sistema Regionale <strong>di</strong> Monitoraggio (S.R.M.), assieme alla realizzazione<br />

dei Centri Funzionali Regionali la cui operatività è stata avviata dall'or<strong>di</strong>nanza del Presidente<br />

del Consiglio dei Ministri n. 3260 del 27 <strong>di</strong>cembre 2002 “Disposizioni urgenti per<br />

fronteggiare i danni conseguenti ai gravi fenomeni eruttivi connessi all'attività vulcanica<br />

dell'Etna nel territorio della provincia <strong>di</strong> Catania, per la mitigazione del rischio idrogeologico<br />

e idrico, per il potenziamento e l'attuazione delle reti radar e pluvio-idrometriche nel territorio<br />

nazionale ed altre misure urgenti <strong>di</strong> protezione civile”, rappresenterà per la <strong>Regione</strong> <strong>Molise</strong>,<br />

all’interno della quale ricade il bacino del fiume <strong>Biferno</strong>, un concreto passo verso una politica<br />

territoriale che parte dallo stu<strong>di</strong>o e dall’analisi delle fenomenologie per giungere alla<br />

configurazione <strong>di</strong> ipotesi programmatiche moderne e perfettamente tarate sulla realtà<br />

regionale. A tale struttura, infatti, viene demandato il compito più gravoso del controllo delle<br />

informazioni, della taratura dei modelli interpretativi, della validazione scientifica dei dati,<br />

della pre<strong>di</strong>sposizione dei piani <strong>di</strong> emergenza e della gestione dell’emergenza stessa.<br />

La tendenza sia in ambito nazionale che comunitario è quella <strong>di</strong> un controllo sempre più<br />

attento ai parametri <strong>di</strong> squilibrio ambientale al fine <strong>di</strong> eliminare o, quantomeno, ridurre<br />

l’impatto della catastrofe sull’uomo e sulle sue opere.<br />

In tale ottica il S.R.M. deve possedere degli specifici requisiti:<br />

• atten<strong>di</strong>bilità metodologica e strumentale<br />

• professionalità del Comitato tecnico-scientifico e degli operatori<br />

• costante collegamento con le strutture <strong>di</strong> controllo territoriali e con gli Istituti centrali<br />

<strong>di</strong> ricerca.<br />

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