Biferno - Autorità di Bacino Interregionale - Regione Molise
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Progetto <strong>di</strong> Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino del fiume <strong>Biferno</strong> e minori<br />
4 PIANI DI EMERGENZA E DI PROTEZIONE CIVILE<br />
I sistemi <strong>di</strong> allarme e allerta costituiscono gli strumenti operativi dei Piani <strong>di</strong> Emergenza che<br />
sulla base della legge 225/1992 devono essere pre<strong>di</strong>sposti dal Dipartimento <strong>di</strong> Protezione<br />
Civile, dai Prefetti e dai Sindaci sulla base <strong>di</strong> programmi nazionali, regionali e provinciali.<br />
Come previsto dalle linee guida del Dipartimento della Protezione Civile i Piani <strong>di</strong> Emergenza<br />
devono contenere tutte le informazioni necessarie al fine <strong>di</strong> prevenire e gestire le situazioni <strong>di</strong><br />
crisi.<br />
In particolare essi conterranno:<br />
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le mappe con le aree a <strong>di</strong>versa pericolosità;<br />
le mappe degli elementi a rischio;<br />
la simulazione <strong>di</strong> scenari <strong>di</strong> evento;<br />
i sistemi <strong>di</strong> preannuncio;<br />
l’organizzazione dell’emergenza;<br />
il censimento delle risorse tecniche.<br />
Il monitoraggio dei parametri fisici e l’utilizzo <strong>di</strong> opportuni modelli interpretativi dovrà<br />
consentire la creazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> preannuncio. Il Centro <strong>di</strong> Raccolta, Controllo e<br />
Coor<strong>di</strong>namento per il Rischio come detto in precedenza dovrà essere dotato <strong>di</strong> tali strumenti in<br />
modo da poter operare una efficace opera <strong>di</strong> prevenzione e svolgere le funzioni <strong>di</strong><br />
sorveglianza.<br />
I sistemi <strong>di</strong> preannuncio possono fornire scenari <strong>di</strong> eventi via via più affidabili in ragione del<br />
tempo <strong>di</strong> previsione richiesto. Tali scenari sono valutati utilizzando i dati provenienti dai<br />
<strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> rilevamento che possono essere così or<strong>di</strong>nati per tempi <strong>di</strong> previsione<br />
decrescenti:<br />
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dati meteorologici provenienti da previsioni meteo;<br />
dati pluviometrici da sistemi radarmeteo;<br />
dati pluviometrici da stazioni a terra;<br />
dati idrometrici.<br />
I modelli <strong>di</strong> previsione dovranno essere in grado <strong>di</strong> utilizzare tutti questi tipi <strong>di</strong> dato. In tal<br />
senso nell’ambito idrologico i modelli a parametri <strong>di</strong>stribuiti risultano i più adatti in quanto<br />
già pre<strong>di</strong>sposti per l’uso <strong>di</strong> dati <strong>di</strong>stribuiti spazialmente come le mappe meteo e radar.<br />
Il tempo con cui si riesce a prevedere uno scenario <strong>di</strong> evento <strong>di</strong> inondazione <strong>di</strong>venta inoltre<br />
funzione della <strong>di</strong>mensione del bacino <strong>di</strong> interesse. Per bacini <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni anche<br />
l’utilizzo dei soli dati idrometrici fornisce tempo <strong>di</strong> previsione utili per poter attivare i Piani <strong>di</strong><br />
Protezione Civile. Nel caso <strong>di</strong> piccoli bacini (1000 kmq) è in<strong>di</strong>spensabile fare ricorso alle<br />
precipitazioni misurate a terra o con radarmeteo. I dati forniti dalle previsioni meteorologiche,<br />
data la loro aggregazione temporale, sono purtroppo scarsamente utilizzabili per prevedere<br />
con una precisione accettabile eventi su piccoli bacini.<br />
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