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13<br />
gruppo culturale<br />
BASILICA DI SAN SILVESTRO - CRISTO SALVATORE<br />
Nel campo della proposta verso la cultura cittadina, il Gruppo Culturale<br />
ha riproposto - dopo anni - gli incontri con le <strong>com</strong>unità religiose.<br />
Il primo incontro si è svolto nella Basilica di San Silvestro<br />
venerdì 13 febbraio.<br />
Alla Chiesa di San Silvestro (accanto a Santa Maria Maggiore) per la<br />
visita guidata c’era ad accoglierci il Pastore Michel Charbonnier che<br />
ringraziamo per la cortesia e la disponibilità nei nostri confronti.<br />
Il sagrato della chiesa si trova vicino all’entrata dei sotterranei dei<br />
Gesuiti, sotterranei che abbiamo visitato lo scorso anno. Ci ha introdotti<br />
in questa visita il cav. uff. dott. Ervino Curtis.<br />
Attualmente la chiesa è sede della Comunità evangelica di confessione<br />
elvetica e della Chiesa Valdese. La chiesa del XII secolo, una<br />
delle più antiche di Trieste, per un breve periodo anche cattedrale,<br />
fu venduta nel 1785 alla <strong>com</strong>unità elvetica, presente a Trieste dal<br />
1751, i cui primi membri esercitavano il mestiere di caffettieri e<br />
pasticcieri. La <strong>com</strong>unità valdese è presente a Trieste dal 1920.<br />
I Valdesi sono presenti in Italia sin dal Medioevo, ma solo a metà del<br />
XIX secolo hanno qui ottenuto un editto di tolleranza, e solo da quel momento hanno potuto esprimere<br />
la loro fede senza incorrere in repressioni, diffondendosi poi nel resto dell’Italia e in Sud America (zona<br />
del Rio della Plata) con l’emigrazione. La <strong>com</strong>unità evangelica di confessione elvetica si costituisce a Trieste<br />
nel 1782 a opera di un gruppo di immigrati svizzeri, dopo l’emanazione dell’Editto di Tolleranza del 1781<br />
da parte del governo austriaco e segna profondamente la vita e la storia di Trieste. Tra la Comunità evangelica<br />
di Confessione Elvetica e la Chiesa Valdese di Trieste, in seguito ad una convenzione del 1926, vi è<br />
oggi una piena unità di azione.<br />
In occasione della visita, abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima la mostra “Giovanni Calvino: un<br />
progetto di società”, una mostra itinerante allestita in occasione del quinto centenario della nascita di<br />
Giovanni Calvino, il riformatore di Ginevra, che ha dato alla città la sua impronta fra il 1540 e il 1560. La<br />
Chiesa Elvetica e Valdese di Trieste ha voluto riproporre il suo pensiero, per riscoprire la sua valenza culturale<br />
e teologica per i nostri giorni.<br />
La mostra è stata allestita il 17 febbraio che è la festa di tutti i protestanti italiani ed è per loro un’occasione<br />
per riflettere sul tema della libertà, un dono prezioso che non bisogna mai dare per scontato.<br />
Alla fine del 1700 giunsero a Trieste molte altre <strong>com</strong>unità religiose con relativo afflusso di popolazione<br />
dovuto allo sviluppo del nostro porto.<br />
Fondamentale per il porto di Trieste fu l’attività e la lungimiranza dell’Imperatrice Maria Teresa d’Asburgo.<br />
Nel 1749 promulgò l’Editto di Tolleranza che concedeva sia la libertà religiosa che il possesso di beni. Nel<br />
1781, più incisivamente, suo figlio, l’Imperatore Giuseppe II, emanò la più <strong>com</strong>pleta Patente di Tolleranza,<br />
in particolare sulla libertà religiosa. L’effetto di questi atti, assieme alle enormi possibilità di sviluppo economico<br />
della Trieste settecentesca, attirarono moltissime <strong>com</strong>unità straniere, con usi e religioni diverse.<br />
Il percorso che il Gruppo Culturale<br />
ha iniziato a febbraio, ci<br />
porterà a visitare le più importanti<br />
<strong>com</strong>unità religiose attualmente<br />
presenti a Trieste. I soci<br />
troveranno scritti gli appuntamenti<br />
nella bacheca della Sede,<br />
vicino al bar.<br />
I partecipanti alla visita<br />
alla Basilica di San Silvestro.