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Gestionalmente il 2005 è stato caratterizzato della gravissima crisi del settore avicolo (in cui il<br />
<strong>Gruppo</strong> ha fatto il suo esordio proprio nella prima parte dell’esercizio) connessa alla crisi mediatica<br />
legata all’influenza aviaria:<br />
nell’ultima settimana di agosto si è diffusa nel nostro Paese la notizia di un’epidemia di influenza<br />
aviaria nel Sud Est asiatico il cui ceppo virale (H5N1) poteva attaccare l’uomo e si è di conseguenza<br />
diffuso il timore per il diffondersi di una pandemia. Nonostante le rassicurazioni delle autorità civili<br />
e scientifiche circa l’assoluta sicurezza delle carni avicole e nonostante che nel nostro paese non si<br />
sia verificato nessun caso di contagio, l’impatto mediatico delle notizie provenienti dall’oriente è<br />
stato devastante. Nel quarto trimestre 2005 il settore avicolo ha sperimentato cali di domanda senza<br />
precedenti, con punte anche del 60% in novembre, mentre negli altri paesi europei il mercato<br />
avicolo è rimasto sostanzialmente immune da shock della domanda.<br />
Parimenti si è assistito ad un crollo dei prezzi: dal 31 luglio 2005 al 16 ottobre 2005 il prezzo del<br />
pollo vivo nel nostro Paese è sceso del 42,85%.<br />
I danni provocati dall’effetto combinato di un calo verticale dei prezzi e dei volumi sono facilmente<br />
immaginabili: le associazioni di categoria hanno stimato per l’intero settore danni per 500 milioni di<br />
Euro nel 2005.<br />
La crisi del settore ha ovviamente coinvolto anche il <strong>Gruppo</strong> Agria nonostante il livello qualitativo e<br />
di sicurezza dei prodotti sia di assoluta eccellenza. La divisione Freschi nell’esercizio ha<br />
consuntivato ricavi per 371,3 milioni di Euro ed un EBITDA negativo per 10,9 milioni di Euro.<br />
Infine è doveroso esporre già in apertura un commento alla struttura patrimoniale e finanziaria al 31<br />
dicembre 2005 e più precisamente all’evoluzione del patrimonio netto nel corso dei primo mesi del<br />
2006 ed alla componente più significativa della posizione finanziaria netta, il bond Agria Finance<br />
7% in scadenza il 15 giugno 2006.<br />
Il difficile andamento gestionale del 2005 ha condizionato sia la capacità del <strong>Gruppo</strong> di reperire al<br />
proprio interno le risorse necessarie ad onorare gli impegni presi sia la possibilità di rivolgersi al<br />
mercato dei capitali per ottenere un adeguato supporto. All’inizio del 2006 il <strong>Gruppo</strong> Agria,<br />
supportato dal proprio advisor finanziario UBS Ltd., ha scelto di intraprendere un processo di<br />
ristrutturazione del proprio debito ed in particolare della posizione relativa al bond in scadenza a<br />
giugno.<br />
L’attività di ristrutturazione di tale bond ha riguardato in particolare la possibilità di utilizzare<br />
crediti verso la controllata Roncadin a fronte del rimborso dei bond.<br />
In tale contesto, in data 5 aprile 2006, il Consiglio di Amministrazione della controllata Roncadin ha<br />
revocato le delibere di Aumento di Capitale fino a quel momento assunte ed ha deliberato di<br />
aumentare il capitale sociale per un importo massimo di 243.020.898,12 Euro mediante l’emissione a<br />
pagamento di 934.695.762 azioni al valore di 0,26 Euro cadauna.<br />
Il socio Agria Holding si è impegnato a sottoscrivere azioni per un controvalore minimo di 80<br />
milioni di Euro attraverso la conversione della riserva in conto futuro aumento di capitale targata<br />
Agria già iscritta nel Patrimonio Netto della controllata quotata.<br />
Il socio Agria Holding si è impegnato inoltre a sottoscrivere, successivamente all’assemblea dei<br />
Noteholders (vedi sotto), azioni per un controvalore di 62,3 milioni di Euro attraverso la<br />
conversione di un proprio credito verso la controllata. Tale credito derivante dalla vendita delle<br />
divisioni Fresco e Surgelato ha comunque scadenza il 31 dicembre 2007.<br />
Agria Holding S.p.A.<br />
Relazione sulla gestione al bilancio<br />
del 31 dicembre 2005<br />
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