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ARCHITETTURA
zionali modalità di insegnamento, anche
ai fini lavorativi, sia pure in un mondo come
quello contemporaneo, in così veloce
trasformazione a livello di comunicazione,
specie nel campo visivo (ovviamente
primario in architettura).
E, in effetti, proprio a servizio e in equilibrata
connessione, a mio avviso, con il
progredire delle nuove tecnologie, il disegno
continua a rimanere il fondamentale
strumento del progettare, in quanto, veramente,
come è stato anche sottolineato dai
curatori della mostra (Renata Bizzotto,
Carlo Mezzetti, Nicolò Sardo), non è possibile
che “l’idea di architettura prenda
corpo e si materializzi”, senza che ne sia
stata trasmessa “l’immagine di un volume
tridimensionale, sia pure anche attraverso
le leggi ugualmente geometriche di un
computer, dalla mente a un foglio bidimensionale,
su cui lavorare poi, per rendere
realizzabile l’opera su tutti i fronti”. La
base creativa iniziale infatti non potrà mai
essere comunicata ed anche chiarita al progettista
medesimo, se non attraverso una
operazione grafica che la materializzi sul
“foglio” o anche sullo “schermo” bianco.
Notevoli sono stati gli approfondimenti
proposti dagli interventi di Luigi Frati,
Magnifico Rettore della Sapienza Università
di Roma, Mario Docci, Presidente
Collegio dei Direttori di Dipartimento
della Sapienza, Teresa Cuomo, M.I.U.R.-
Direzione Universitaria e dalle puntuali
relazioni di Alfonso Mercurio – Ama
Group e Franco Purini.
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