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a voltine, oggetto di una speculazione privata<br />

con destinazione popolare, acquistati<br />

nel dopoguerra ed ampliati negli anni Ottanta<br />

accorpando l’appartamento adiacente.<br />

Oggi novanta mq di casa in un<br />

quartiere di appartamenti in linea molto<br />

simili tra loro, con i bagni costruiti sui<br />

balconi e, di frequente, con ballatoi e spazi<br />

centrali comuni dove emerge la tensione<br />

tra il vivere insieme e la ricerca di intimità.<br />

Piccole case in un quartiere operaio,<br />

spesso ancora da ristrutturare, che hanno<br />

tuttavia acquisito, negli ultimi anni, grande<br />

interesse per il mercato immobiliare:<br />

aumentano i prezzi e si moltiplica il numero<br />

di agenti locali che continuamente<br />

cercano, al citofono, stanze in affitto e case<br />

in vendita. Un quartiere omogeneo<br />

(per l’evoluzione storica, i colori e l’impianto<br />

a scacchiera umbertino) che, forse<br />

proprio per questo, ha assunto la dimensione<br />

di un paese con proprie feste, usanze<br />

e processioni. Un quartiere popolare, i cui<br />

residenti storici orgogliosamente continuano<br />

a trasmettersi le vicende locali e a<br />

cercare quella quotidianità così a lungo conosciuta.<br />

Saranno questi gli atteggiamenti<br />

che così tanto influiscono sull’attaccamento<br />

al quartiere e quindi alla sua cura?<br />

La signora Emma, intanto, si prepara per<br />

andare al mercato. Il suo percorso è quasi<br />

un viaggio in un microcosmo diverso da<br />

quello che conosce da sempre, guidato dai<br />

tanti segni colorati dei manifesti, dei graffiti<br />

da bomboletta e delle inserzioni che si<br />

susseguono sui muri. Anche il recinto del<br />

mercato, primo intervento per adeguare il<br />

quartiere al nuovo status di centro storico,<br />

è stato quasi interamente ricoperto da<br />

scritte colorate. I disegni apparentemente<br />

incomprensibili sono tuttavia l’espressione<br />

di un nuovo modo di comunicare, accessibile<br />

a tutti solo sui manifesti informali, dove<br />

scritte su fogli bianchi raccontano una<br />

difficile convivenza e il dissenso della cittadinanza<br />

per la gestione del territorio. I muri<br />

sono usati, in altri termini, come una bacheca<br />

continua che può disorientare e confondere<br />

e che insieme esprime nuove forme<br />

di radicamento al quartiere. Modi propri<br />

dei gruppi giovanili che, nonostante la<br />

ma anche in termini sociologici<br />

e politici, riportando l’attenzione<br />

degli architetti e dei<br />

committenti alle tematiche sociali,<br />

architettoniche e urbane,<br />

alla casa come risorsa.<br />

Aperta alla collaborazione,<br />

la rubrica propone brevi articoli<br />

di riflessione e approfondimento,<br />

in cui far emergere<br />

questioni e problemi assieme<br />

ad inchieste e verifiche.<br />

Specifiche del testo:<br />

La lunghezza dei testi sarà<br />

preferibilmente contenuta<br />

dai 7000 agli 8000 caratteri<br />

(spazi compresi), massimo<br />

10 mila caratteri.<br />

Specifiche delle immagini<br />

Ogni articolo dovrà essere<br />

illustrato con 6-10 immagini.<br />

Foto, diapositive, schizzi<br />

e disegni, immagini digitali<br />

ad alta risoluzione (minimo<br />

300 dpi calcolati nella dimensione<br />

reale dell’immagine)<br />

dovranno essere corredati<br />

da opportune didascalie<br />

e numerate progressivamente.<br />

45<br />

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