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Tora Kan Dojo Anno 17° n. <strong>48</strong><br />
setta condivide molti elementi con il Buddhismo tibetano,<br />
inclusi i mudra, le mandala, le posture e i mantra,<br />
che giunsero in Giappone dalla Cina nell’816<br />
a.C.. Kobo-Daishi Kukai fondò una missione Buddhista<br />
in Giappone, ai piedi del monte Koya. Attorno<br />
alla sua missione nacquero molti monasteri, tutti praticavano<br />
il Buddhismo Mikkyo o Buddhismo Shingon.<br />
Il comandamento base del Buddhismo Shingon è che<br />
ci si dovrebbe privare del ciclo continuo di nascita e<br />
rinascita, raggiungendo l’illuminazione in questa vita.<br />
L’illuminazione o Samadhi - si insegnava - può essere<br />
raggiunta all’interno della vita di ognuno, attraverso<br />
una pratica esoterica e sistematica della natura fisica<br />
e spirituale. La base del Mikkyo include combinazioni<br />
programmate di: Myo (mantra o vocalizzazione),<br />
Ingei (mudra e posture) e Mandara (mandala,<br />
visualizzazione dell’essere senza la meditazione).<br />
L’atto dello Shuho o del divenire uno con il Dainichi<br />
Nyorai (la più grande divinità Shingon, che personifica<br />
l’universo), include specifici mudra, svolti in specifiche<br />
posture, mentre si vocalizza un appropriato<br />
myo o mantra, e tutto questo mentre si visualizza il<br />
divenire della Divinità come viene rappresentata nel<br />
mandara (mandala). Ci sono diverse divinità e tutte<br />
possono essere raggiunte attraverso l’esecuzione di<br />
specifici Myo, Ingei e Mandara. Questa pratica Mikkyo<br />
è ben correlata e vicina al Puja del Sadhana Tantrico,<br />
che ha le sue origini nell’antica India.<br />
Durante le mie prolungate visite al monastero ai piedi<br />
del monte Koya, sono stato testimone molte volte di<br />
culti Shingon. In verità, quando vidi le cerimonie<br />
Shingon per la prima volta a Koyasan, quello che io<br />
vidi furono i Kata del mio Goju<br />
Ryu. Mi spiego, vidi qualcosa<br />
che sembrava somigliare<br />
molto ai Kata del Karate-Dō;<br />
durante queste esecuzioni, i<br />
praticanti possono divenire<br />
illuminati e vivere sulla terra<br />
come un Bodhisattva, cioè in<br />
uno stato di grazia.<br />
Durante la mia pratica/ricerca<br />
in Giappone, ho studiato lo<br />
Shinto Misogi o cerimonia di<br />
purificazione, che include il<br />
Kuji no In (una combinazione<br />
di nove parole del potere -<br />
Kiai - vocalizzate mentre si<br />
eseguono i nove mudra). Il<br />
Kuji no In trae fondamento<br />
dal Mikkyo. Sembra fosse<br />
usato nel Kuji o magia dei<br />
Ninja ed anche dai Samurai<br />
mentre preparavano il loro<br />
spirito alla battaglia. Il Kuji<br />
no In include l’uso di un particolare mandala – una<br />
griglia di nove linee, ognuna delle quali è associata<br />
ad uno specifico mudra e kiai.<br />
Ho studiato Sumo e ho visto gli incontri di Yoko Zuna:<br />
le cerimonie di purificazione del loro dohyoiri (il<br />
dohyo, il ring del sumo è visto come un mandala) sono<br />
ricche di mudra. Sto tornando nuovamente indietro<br />
per capire come tutte queste cerimonie religiose si<br />
colleghino ai nostri Kata e quindi, come dare una<br />
spiegazione alla natura del Karate-Dō.<br />
Con l’aiuto dei sacerdoti Shingon, ho cercato di spiegare<br />
i Kata del mio Goju Ryu in termini di mudra e<br />
pratica Mikkyo. Ho eseguito un Kata davanti ai sacerdoti<br />
e poi abbiamo analizzato ogni suo movimento,<br />
così da poter determinare se ogni elemento del Kata<br />
avesse significato per, o similarità con, la pratica<br />
Mikkyo. I risultati sono stati intriganti. Per esempio,<br />
nella mia versione del Kata Seisan, il 70% dei movimenti<br />
erano esattamente uguali o molto simili al mudra<br />
della pratica Mikkyo. Il Tensho, sembrava<br />
un’esecuzione continua del mudra Mikkyo; in particolare,<br />
la postura del corpo del kamai e ciò che lo riguarda<br />
durante il Kata, sembrava coerente con le pratiche<br />
Mikkyo. Comunque, i sacerdoti restarono al<br />
quanto sconcertati dai miei kiai: non riuscivano a dargli<br />
un senso. Mi suggerirono<br />
l’uso di reali parole di potenza<br />
o myo, piuttosto che un muggito<br />
o un urlo cacofonico di quello<br />
che loro percepivano come<br />
una sillaba senza senso.<br />
Ogni mudra e le sue tecniche di<br />
mano nei Kata hanno un significato.<br />
Ad esempio la fine di<br />
molti Kata Goju Ryu include<br />
un mawashi uke, in cui il praticante<br />
preme i palmi aperti in<br />
avanti (una mano che punta<br />
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