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numero 48 - Okinawa goju-ryu

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Tora Kan Dojo Anno 17° n. <strong>48</strong><br />

Augurio di inizio Stagione<br />

di Sensei P. Taigō Spongia<br />

Carissimi,<br />

desidero darvi il mio benvenuto alla Stagione Accademica 2010/11 che il 1° Settembre segnerà l'inizio del<br />

25° anno di vita del Tora Kan Honbū Dōjō ed il 15° della IOGKF Italia.<br />

Una volta leggevamo citato fieramente sulle vetrine dei negozi: 'attività fondata nel 19..' oppure 'fin dal....'<br />

Oggi è diventato molto raro incontrare tale orgogliosa affermazione mentre è molto comune leggere ‘nuova<br />

gestione’ accompagnata da festeggiamenti e palloncini colorati.<br />

Un chiaro segno dello spirito dell’epoca in cui viviamo è che leggere 'nuova gestione' su di una vetrina, invece<br />

di provocare un senso di tristezza per la fine di un’attività, fa spesso tirare un sospiro di sollievo nella speranza<br />

che i 'nuovi gestori' esprimano una cura ed un entusiasmo che la vecchia, fallimentare gestione, non ha saputo<br />

esprimere.<br />

Nell'epoca della 'nuova gestione' celebrare i 25 anni di vita è un traguardo che ormai ben poche realtà possono<br />

vantare.<br />

Qualcuno mi ha chiesto quale fosse il segreto, la ricetta, di tale longevità ed efficacia, mi sono sentito di rispondere<br />

che l’ingrediente fondamentale è stato, e rimane, l’entusiasmo e la necessità irrefrenabili di condividere<br />

la gioia e la ricchezza che offre la pratica della nostra Arte.<br />

Altri ingredienti senz’altro determinanti sono stati:<br />

la coerenza ed il rigore nella ricerca della qualità, la capacità ed il coraggio di non scendere a compromessi<br />

con le mode e la politica del facile profitto, l’investire nell’educazione intesa come occasione per raggiungere<br />

la propria pienezza ad ogni età.<br />

E, in ultimo, ma non ultimo, la cura quotidiana, espressa nei confronti<br />

degli allievi, dei praticanti, degli spazi che ci ospitano...<br />

Molti sono i ricordi che affollano la memoria di questi 25 anni.<br />

I volti, le gioie e le delusioni, l'affanno e l'entusiasmo... tutti rigorosamente<br />

condivisi con chi si è trovato a fare del nostro Dojo la propria<br />

seconda casa, la propria dimora spirituale.<br />

La Pratica è definita in giapponese dal termine Gyōji,<br />

l’esercizio, la cura quotidiana, e dal carattere Dō la Via. In entrambi<br />

i termini è inerente il senso del cammino.<br />

Muovere un passo per perseguire qualsiasi cammino comporta l'accettare<br />

lo squilibrio ed il rischio della caduta.<br />

Senza l'accettazione del rischio della caduta, non esiste alcun Dō, alcun<br />

Cammino.<br />

Non per nulla una delle basi fondamentali della nostra pratica è<br />

l’imparare ad accettare la possibilità di cadere, e dalla caduta imparare<br />

a risorgere.<br />

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