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Attività di Prevenzione nel Campo Manutentivo<br />

14<br />

☛ CHIP DETECTOR e studio del particolato metallico<br />

Fig. 1 - Chip Detector EFA<br />

In queste pag<strong>in</strong>e cercheremo di<br />

dare delle risposte alle seguenti<br />

domande che sorgono spontanee:<br />

Perché è <strong>in</strong>teressante studiare lʼusura<br />

e le particelle che il fenomeno<br />

produce? Quali <strong>in</strong>formazioni se ne<br />

possono trarre? Perché la caratterizzazione<br />

del particolato metallico<br />

costituisce un importante strumento<br />

tecnico di prevenzione <strong>in</strong> merito<br />

alla Sicurezza del Volo? In che<br />

modo è possibile contribuire alla<br />

vera prevenzione S.V. proattiva dai<br />

banconi di un laboratorio chimico?<br />

Più nel dettaglio: come fare ad<br />

operare tempestivamente una efficace<br />

azione preventiva se le superfici<br />

soggette a deterioramento<br />

non sono ispezionabili? Lucrezio<br />

aveva ragione: diventa fondamentale<br />

poter esam<strong>in</strong>are le particelle<br />

“fuggite via”. Infatti, le <strong>in</strong>formazioni<br />

ricavate dalla composizione, dalla<br />

morfologia, dalle dimensioni e dal<br />

numero di particelle che è possibile<br />

raccogliere, costituiscono lʼ<strong>in</strong>dizio<br />

che identifica univocamente il fenomeno<br />

responsabile dellʼusura<br />

prima che questa produca effetti<br />

disastrosi al particolare colpito.<br />

Cercheremo di spiegare il perché<br />

<strong>in</strong> un velivolo sono impiegati i<br />

chip detector (1) (fig. 1) per monitorare<br />

quelle aree particolarmente delicate<br />

e come e perché studiare il<br />

Fig. 2 - Variazione dimensionale dovuta allʼusura<br />

particolato metallico che ha provocato<br />

lʼattivazione della spia, soprattutto<br />

<strong>in</strong> funzione di quanto si può<br />

fare <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di SV e di quanto<br />

<strong>in</strong>vece potrebbe accadere sottovalutando<br />

il segnale di warn<strong>in</strong>g.<br />

(1) Chip detector: sensori magnetici <strong>in</strong> grado di trattenere il particolato metallico ferromagnetico disperso<br />

nellʼolio impiegato per lubrificare il sistema monitorizzato. La presenza di particolato causa la chiusura di<br />

un circuito elettrico che provoca lʼaccensione della spia. Spesso si r<strong>in</strong>viene anche particolato non ferroso<br />

(es. leghe leggere o rivestimenti metallici) trasc<strong>in</strong>ato dalle particelle ferromagnetiche sul chip.<br />

Il grado di usura e i parametri<br />

che lo <strong>in</strong>fluenzano.<br />

Lʼusura è prevedibile?<br />

In l<strong>in</strong>ea generale è possibile,<br />

conoscendo il materiale impiegato<br />

ed il tipo di moto al quale è sottoposto,<br />

stabilire già <strong>in</strong> fase progettuale<br />

la correlazione che esiste tra attrito<br />

ed usura. Tale correlazione non è<br />

semplice, tanto che è possibile<br />

assistere a situazioni <strong>in</strong> cui, col<br />

passare del tempo, il tasso di<br />

usura[1] aumenta al dim<strong>in</strong>uire dellʼattrito.<br />

In particolare: la variazione<br />

dimensionale, chiamata δr, del<br />

pezzo, che con lʼattrito si consuma, è<br />

pari al rapporto tra volume di usura,<br />

V, per unità di distanza percorsa nel<br />

moto reciproco e la lunghezza, L, del<br />

particolare <strong>in</strong>teressato:<br />

δr = V/L<br />

Il rapporto V/L <strong>in</strong>dica come lʼusura<br />

sia funzione del tipo di materiale<br />

(V) e delle dimensioni del<br />

pezzo (fig. 2) .<br />

Lʼimpiego può modificare le<br />

caratteristiche del materiale, le<br />

caratteristiche geometriche dei particolari<br />

<strong>in</strong>terferenti e le caratteristiche<br />

del moto reciproco, <strong>in</strong>clusi i<br />

carichi e la temperatura di esercizio.<br />

I fattori legati alle proprietà chimico-fisico-meccaniche,<br />

che <strong>in</strong>fluenzano<br />

il comportamento allʼusura<br />

di elementi a contatto sono:<br />

durezza (più un materiale è duro e<br />

m<strong>in</strong>ore è lʼeffetto dellʼusura ed<br />

<strong>in</strong>crementando il carico applicato<br />

Tasso di usura<br />

Pressione al contatto<br />

Fig. 3 - Tasso di usura <strong>in</strong> funzione della pressione di contatto<br />

Lʼusura tende ad aumentare<br />

<strong>in</strong> maniera repent<strong>in</strong>a<br />

nellʼ<strong>in</strong>torno della pressione<br />

nom<strong>in</strong>ale di contatto di H/3<br />

dove H è proprio la durezza<br />

del materiale. Questo è il<br />

punto di transizione tra<br />

usura moderata ed<br />

usura severa.<br />

<strong>in</strong> cui A è lʼarea ricoperta dalle<br />

lʼusura tende ad aumentare <strong>in</strong> maniera<br />

(A L +A S ) x (A L -A S ) = I S<br />

repent<strong>in</strong>a), solubilità recipro-<br />

L<br />

particelle grandi; A S è lʼarea ricoperta<br />

ca (2) (la compatibilità dei materiali<br />

dalle particelle piccole.<br />

<strong>in</strong>cide <strong>in</strong> maniera proporzionale: al<br />

crescere della solubilità aumenta<br />

lʼusura), struttura cristall<strong>in</strong>a (tra le<br />

tre strutture cristall<strong>in</strong>e possibili per i<br />

metalli: cubica a facce centrate,<br />

cubica a corpo centrato ed esagonale<br />

compatta, lʼultima è geometricamente<br />

la più resistente allʼusura).<br />

La durezza e la struttura cristall<strong>in</strong>a<br />

Lʼusura moderata è dovuta ad<br />

un contatto c<strong>in</strong>ematico associato al<br />

concetto di bassi carichi e le particelle<br />

che ne derivano sono generalmente<br />

di dimensioni ridotte.<br />

Il regime di usura severa è <strong>in</strong>vece<br />

s<strong>in</strong>tomo dellʼapplicazione di carichi<br />

elevati che generano superfici molto ruvide<br />

e particelle di notevoli dimensioni.<br />

possono variare anche <strong>in</strong><br />

modo molto significativo <strong>in</strong> funzione<br />

delle condizioni di esercizio<br />

(figg. 3 e 4) .<br />

Come ad<br />

Per avere idea dellʼentità del<br />

esempio il<br />

deterioramento di particolari soggetti<br />

a seria <strong>in</strong>terferenza è <strong>in</strong>vece<br />

Ferro.<br />

di <strong>in</strong>dubbio <strong>in</strong>teresse la correlazione<br />

che esiste tra il numero, ma<br />

soprattutto le dimensioni delle particelle<br />

Cubica a corpo centrato<br />

da usura ed il grado del pro-<br />

cesso che le ha generate.<br />

Lʼ<strong>in</strong>dice di severità (I S ) calcolato<br />

su un gruppo di particelle generate<br />

dallo stesso processo è dato dalla<br />

relazione:<br />

Come ad esempio<br />

il Magnesio e il<br />

Titanio<br />

(2) Gli stessi metalli che <strong>in</strong> base alle loro aff<strong>in</strong>ità<br />

vengono impiegati per la realizzazione di leghe,<br />

possono dare problemi di solubilità reciproca se<br />

posti a contatto <strong>in</strong> particolari condizioni meccaniche<br />

e di temperatura. Es. Allum<strong>in</strong>io e Magnesio<br />

H/3<br />

Fig. 4 - Strutture cristall<strong>in</strong>e dei metalli<br />

La variazione di parametri quali,<br />

velocità, lubrificazione, condizioni<br />

ambientali, oltre allʼentità dei carichi<br />

applicati, possono trasformare il<br />

grado di usura, e mentre su alcuni<br />

è possibile agire <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i migliorativi,<br />

sulla maggior parte non vi è la<br />

possibilità di <strong>in</strong>fluire.<br />

Ad esempio con lʼaumentare dei<br />

carichi si può assistere alla transizione<br />

da usura moderata ad usura<br />

severa e quando lʼ<strong>in</strong>cremento è<br />

sostanziale è possibile il verificarsi,<br />

con lʼ<strong>in</strong>cremento della temperatura<br />

dovuta allʼattrito, che la durezza del<br />

materiale aumenti dando luogo ad<br />

una seconda transizione, questa<br />

volta <strong>in</strong> senso opposto.<br />

Il contatto reciproco può comportare<br />

deformazioni elastiche (reversibili),<br />

plastiche (irreversibili) f<strong>in</strong>o a<br />

produrre asportazione di materiale o<br />

addiritura cr<strong>in</strong>ature e/o <strong>in</strong>nescare<br />

rotture, qu<strong>in</strong>di se da un lato lʼattrito è<br />

necessario per il funzionamento di<br />

<strong>in</strong>granaggi e apparati meccanici <strong>in</strong><br />

genere ed un fenomeno di usura di<br />

rodaggio su un pezzo nuovo è fisiologico,<br />

dallʼaltro unʼusura severa può<br />

rappresentare un reale rischio per<br />

lʼ<strong>in</strong>tegrità strutturale del velivolo ed è<br />

necessario agire prima che il pericolo<br />

m<strong>in</strong>i la sicurezza.<br />

Cubica a facce centrate<br />

Come ad<br />

esempio il<br />

Nickel,<br />

lʼAllum<strong>in</strong>io<br />

e lʼArgento.<br />

Esagonale<br />

a struttura compatta<br />

Attività di Prevenzione nel Campo Manutentivo<br />

15<br />

Sicurezza del Volo n. 271/2009<br />

Sicurezza del Volo n. 271/2009

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