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Monitoraggio fiumi 2003-06 - Autorità di Bacino del fiume Serchio

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Ombrone grossetano-Albegna-Bruna<br />

<strong>Bacino</strong> Ombrone grossetano<br />

Area d’indagine<br />

Il bacino <strong>del</strong>l’Ombrone grossetano è il secondo bacino idrografico per <strong>di</strong>mensioni <strong>del</strong>la Toscana,<br />

pari a circa 3500 km 2 , il maggiore <strong>del</strong>la zona meri<strong>di</strong>onale. Il <strong>fiume</strong> Ombrone che si articola per oltre<br />

160 km ha la maggiore portata <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti in sospensione dei <strong>fiumi</strong> toscani; attraversa parte <strong>del</strong>le<br />

province <strong>di</strong> Siena e Grosseto per confluire in mare con un ampio <strong>del</strong>ta, all’interno <strong>del</strong> Parco<br />

naturale <strong>del</strong>la Maremma.<br />

L’area intorno a Bocca d’Ombrone, si presenta come un mosaico ambientale all’interno <strong>del</strong> quale<br />

sono presenti aree temporaneamente allagate da acque con <strong>di</strong>verse percentuali <strong>di</strong> salinità, dove si<br />

sviluppa la Salicornia (Sarconcornia perennis), aree a pinete, aree a pascolo ed, infine, aree<br />

colonizzate da arbusti tipici <strong>del</strong>la macchia me<strong>di</strong>terranea.<br />

Il territorio in prossimità <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong>l'Ombrone, assieme alla zona palustre <strong>del</strong>la Trappola, riveste<br />

un ruolo <strong>di</strong> estrema importanza nel fornire rifugio ed alimentazione a molte specie <strong>di</strong> uccelli<br />

acquatici. La presenza <strong>di</strong> un gra<strong>di</strong>ente <strong>di</strong> salinità nelle acque e nel terreno crea un particolare<br />

ecotono con la presenza <strong>di</strong> specie ittiche e <strong>di</strong> invertebrati, sia terrestri che acquatici, capaci <strong>di</strong> vivere<br />

in queste particolari con<strong>di</strong>zioni ambientali.<br />

In prossimità <strong>del</strong>la foce la pianura alluvionale arriva fino al mare e ne rimane separata da una serie<br />

<strong>di</strong> cordoni <strong>di</strong> dune che formano zone <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile deflusso occupate un tempo da pantani e da laghi<br />

costieri, solo recentemente prosciugati.<br />

Tutta la zona in prossimità <strong>del</strong>la foce è stata da sempre sottoposta ad opere <strong>di</strong> bonifica, attualmente<br />

rimangono a testimonianza numerose opere idrauliche quali il Casello Idraulico e l'Idrovora San<br />

Paolo, oltre a molti canali <strong>di</strong> prosciugamento lungo i quali cresce abbondante la cannuccia <strong>di</strong> palude<br />

(Phragmites australis).<br />

La vegetazione in prossimità <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> è rappresentata da lentisco, mirto, ginepro e leccio; risalendo<br />

verso l'interno si incontrano vasti boschi <strong>di</strong> leccio e, nelle vallette più umide, roverelle e olmi.<br />

Procedendo dal mare, percorrendo il <strong>fiume</strong>, si incontrano i ginepri, i giunchi marini e i tamerici.<br />

Nel suo tratto terminale assume le caratteristiche <strong>di</strong> un ambiente lentico, caratterizzato da uno<br />

scorrimento estremamente rallentato <strong>del</strong>le acque che risultano ricche <strong>di</strong> particelle inorganiche ed<br />

organiche in sospensione.<br />

Risalendo il <strong>fiume</strong> fino ad Istia d’Ombrone il letto fluviale è molto sinuoso e forma molte penisole;<br />

il fondo è per la maggiore parte limoso e argilloso, le acque inoltre, presentano un decorso lento e<br />

l’aspetto è quello <strong>di</strong> un largo corso d'acqua calmo e profondo.<br />

Proseguendo verso Campagnatico, il <strong>fiume</strong> scorre su depositi alluvionali e presenta un alveo<br />

formato da ghiaia con profonde pozze costituite da sassi, ciottoli e depositi <strong>di</strong> materiale argilloso<br />

con alternarsi <strong>di</strong> lunghe spianate <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a e costante profon<strong>di</strong>tà.<br />

Il vasto territorio <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong> Grosseto attraversato dall’Ombrone è a bassa densità abitativa,<br />

con vaste zone a bosco e ampie superfici coltivate, con formazioni geomorfologiche particolari ed<br />

interessanti emergenze naturalistiche.<br />

Tra i principali affluenti <strong>di</strong> destra vengono monitorati l’Arbia e il Merse, tra quelli <strong>di</strong> sinistra l’Orcia<br />

ed altri torrenti minori come il Trasubbie e il Melacce.<br />

Il Torrente Arbia nasce alle pen<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> Poggio Caballari (m 648), presso Castellina in Chianti nella<br />

provincia <strong>di</strong> Siena, si immette poi nell’Ombrone a Buonconvento.<br />

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