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Monitoraggio fiumi 2003-06 - Autorità di Bacino del fiume Serchio

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Introduzione<br />

PROSPETTIVE FUTURE<br />

Gli obiettivi <strong>di</strong> qualità da perseguire ai sensi <strong>del</strong>la Direttiva 2000/60CE, ripresi dal D.Lgs 152/<strong>06</strong>,<br />

sono quelli <strong>di</strong> mantenere o raggiungere, per i corpi idrici significativi, la qualità ambientale<br />

corrispondente a “buono” entro <strong>di</strong>cembre 2015 e “sufficiente” entro il 2008.<br />

Per tutte le tipologie d’acque superficiali si riba<strong>di</strong>sce l’importanza dei parametri biologici a<br />

sostegno dei quali sono i parametri chimico fisici e idromorfologici.<br />

Nello specifico per i <strong>fiumi</strong> si prevedono i seguenti parametri da applicare:<br />

Elementi biologici<br />

Elementi idromorfologici<br />

Elementi chimico-fisici<br />

Flora acquatica<br />

Macroinvertebrati<br />

Fauna ittica<br />

Regime idrologico<br />

Continuità fluviale<br />

Morfologia<br />

Con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ossigenazione<br />

Salinità<br />

Cloruri<br />

Nutrienti<br />

Inquinanti specifici<br />

La tutela quantitativa <strong>del</strong>la risorsa, troppo spesso trascurata, concorre al raggiungimento degli<br />

obiettivi <strong>di</strong> qualità, e si in<strong>di</strong>vidua nel bilancio idrico uno strumento <strong>di</strong> riferimento per pianificare<br />

l’uso <strong>del</strong>l’acqua e consentirne un utilizzo sostenibile, da stabilire a cura <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> <strong>Bacino</strong>.<br />

In ottemperanza allo stu<strong>di</strong>o degli elementi idromorfologici previsti dalla Water Frame Directive<br />

(WFD), si è aperta la strada agli in<strong>di</strong>ci ecologici, quale l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Funzionalità Fluviale (I.F.F.), che<br />

ne rappresentano il logico complemento<br />

Come già <strong>di</strong>chiarato nella Direttiva 2000/60CE, possono essere in<strong>di</strong>viduati cosiddetti corpi idrici<br />

artificiali e fortemente mo<strong>di</strong>ficati, per i quali è prevista una tutela minore in considerazione <strong>del</strong>la<br />

<strong>di</strong>fficoltà oggettiva <strong>di</strong> recuperare tali corsi d’acqua pesantemente mo<strong>di</strong>ficati da interventi strutturali<br />

in alveo e sulle sponde. Per queste categorie <strong>di</strong> corpi idrici l’obiettivo è quello <strong>di</strong> raggiungere il<br />

potenziale ecologico <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> a cui essi stessi sarebbero riconducibili.<br />

L’applicazione <strong>del</strong>la WFD è articolata attraverso 4 processi:<br />

1. Tipizzazione - attribuzione a tipologie specifiche dei corpi idrici <strong>del</strong>la regione a seconda<br />

<strong>del</strong>la idroecoregione in cui sono situati. La tipizzazione si applica a bacini idrografici <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni > 10 km 2<br />

a. La Toscana è <strong>di</strong>visa in due idroecoregioni: Appennino settentrionale e Colline <strong>del</strong>la<br />

Toscana;<br />

2. Identificazione dei singoli elementi all’interno <strong>di</strong> idroecoregioni sulla base dei risultati<br />

<strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong>le pressioni;<br />

3. Definizione e in<strong>di</strong>viduazione <strong>del</strong>le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> riferimento<br />

a. In<strong>di</strong>viduazione in<strong>di</strong>spensabile per calcolare il nuovo in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> stato ambientale che si<br />

basa sullo scarto tra la qualità riscontrata nel tratto in esame e quella esistente nel<br />

punto <strong>di</strong> riferimento, sottoposto a impatti e pressioni prossimi allo zero;<br />

4. Costruzione <strong>del</strong>le reti <strong>di</strong> monitoraggio<br />

La Direttiva e quin<strong>di</strong> il D.Lgs 152/<strong>06</strong> prevedono tre tipi <strong>di</strong> monitoraggio:<br />

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