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244 Capitolo 17 I rivelatori di particelle

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per esempio con δ=3 un PM con N=14 <strong>di</strong>no<strong>di</strong> presenta una fattore <strong>di</strong> moltiplicazione<br />

pari a 5⋅10 6 , ma si riescono ad ottenere fattori <strong>di</strong> moltiplicazione fino a 10 8 . E’<br />

importante notare che l’amplificazione è lineare e la carica finale rimane<br />

proporzionale a quella iniziale (e quin<strong>di</strong> alla luce emessa in scintillazioni), ed è<br />

proporzionale all’energia depositata, conservandone inoltre l’informazione<br />

temporale.<br />

I <strong>di</strong>no<strong>di</strong> sono tenuti ad una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> potenziale accelerante (positiva) tra <strong>di</strong><br />

loro, in modo da attrarre gli elettroni provenienti dal <strong>di</strong>nodo precedente. Questo è<br />

ottenuto tramite un partitore <strong>di</strong> tensione, come schematizzato in figura <strong>17</strong>.31<br />

Fig. <strong>17</strong>.30 schema <strong>di</strong> un fotomoltiplicatore<br />

L’amplificazione <strong>di</strong> un fotomoltiplicatore <strong>di</strong>pende dal coefficiente δ che, in prima<br />

approssimazione, è proporzionale alla tensione inter<strong>di</strong>nodo V d . Supponendo V d che<br />

resti costante lungo tutto il PM, e supponendo δ = k V d , il guadagno G del<br />

fotomoltiplicatore, ossia il rapporto tra gli elettroni raccolti all’anodo e quelli<br />

emessi dal fotocatodo, è dato da:<br />

G = δ N = k N ⋅V N dG dVd<br />

d , e anche: = N<br />

G Vd<br />

Da questa relazione si vede quanto critica è la stabilizzazione in tensione dei <strong>di</strong>no<strong>di</strong>:<br />

se per esempio N = 15, una variazione dello 0.1% sulla tensione <strong>di</strong> alimentazione dei<br />

<strong>di</strong>no<strong>di</strong> si traduce in una variazione del 1.5% sul guadagno e quin<strong>di</strong> in un<br />

peggioramento della risoluzione del rivelatore. Se supponiamo che δ, a causa <strong>di</strong><br />

processi stocastici, fluttui da evento ad evento secondo la statistica <strong>di</strong> Poisson (e<br />

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