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Una sfida per il sacerdozio nel XXI secolo sarà ritrovare forme di vita<br />
comune, o comunque di prossimità.<br />
Christoph Schönborn<br />
DICEMBRE<br />
fraternitàemissione<br />
5<br />
spensabile che i ragazzi percepiscano la presenza di<br />
una guida, per affermare l’unità della Chiesa.<br />
La liturgia riveste dunque un ruolo fondamentale<br />
in ciò che stai proponendo.<br />
Infatti.Con i collaboratori laici e sacerdoti ci troviamo<br />
una volta a settimana per pregare insieme e per un<br />
momento di meditazione su un testo, da cui cerchiamo<br />
di trarre un aiuto per la nostra vita e il nostro lavoro con<br />
i ragazzi. Negli ultimi tempi abbiamo letto insieme Lo<br />
spirito della liturgia di Benedetto XVI.Attraverso questo<br />
testo abbiamo compreso meglio la bellezza della<br />
sobrietà e dell’essenzialità della liturgia romana.<br />
Insieme ai ragazzi stiamo riscoprendo quanto il canto,<br />
soprattutto quello gregoriano, possa trasformarsi in un<br />
eccezionale strumento educativo per vivere il rapporto<br />
con Dio. A partire da questo lavoro i ragazzi stanno<br />
imparando ad entrare in chiesa in silenzio, riescono a<br />
pregare meglio e scoprono che sono davanti alla sacra<br />
presenza di Dio che si dona alla loro vita e che li attrae.<br />
Che tipo di proposta avanzi a quelli che non<br />
appartengono a nessun gruppo particolare<br />
Molti dei ragazzi che conosciamo non appartengono<br />
a un gruppo o a un movimento. Sono però persone che<br />
ci tengono a partecipare alla vita della comunità. Per<br />
queste ragioni offriamo una struttura fondamentale di<br />
vita di Chiesa, non solo a livello liturgico, ma anche a<br />
livello catechetico.Abbiamo cominciato a proporre una<br />
catechesi mensile, dove si discute di temi diversi, proposti<br />
dagli stessi ragazzi, come l’amicizia, lo studio, il<br />
lavoro, la sessualità, la politica.<br />
Di che natura è il cambiamento che vedi accadere<br />
nelle persone che ti sono affidate<br />
Il fenomeno che mi pare più significativo è quello di<br />
molti ragazzi che provengono da una tradizione e da<br />
una storia famigliare cattolica. L’arrivo in università li<br />
disorienta, poiché si trovano in un ambiente intriso di<br />
ateismo e di laicismo e spesso non posseggono ragioni<br />
In alcuni paesi<br />
non c’è fame di<br />
pane, la gente<br />
soffre invece di<br />
terribile<br />
solitudine,<br />
disperazione.<br />
Ha dimenticato<br />
che cos’è l’amore<br />
degli uomini<br />
Madre Teresa di Calcutta<br />
adeguate per affrontare questa<br />
sfida. Nella nostra comunità<br />
universitaria spesso<br />
riscoprono le ragioni della<br />
loro fede. Hanno quasi lo<br />
stesso entusiasmo di quelli<br />
che hanno appena incontrato<br />
il cristianesimo,perché<br />
trovano un luogo in cui la<br />
fede è un incontro umano,<br />
che spalanca verso qualcosa<br />
di più grande. Allora cominciano<br />
un cammino insieme a<br />
noi e così a poco a poco la<br />
loro vita fiorisce.<br />
La novità in una casa<br />
di Giovanni Micco<br />
La parrocchia dei <strong>San</strong>ti Pietro e Paolo ci è<br />
stata affidata dal cardinale di Vienna nel 1996.<br />
Il territorio si estende sulle colline a nord ovest<br />
di Vienna, da dove iniziano i boschi che circondano<br />
la città. Io sono parroco dal settembre<br />
2005. Il sobborgo di Dornbach è sorto come<br />
luogo di villeggiatura per le famiglie viennesi.<br />
Questo paesino con il tempo è stato inglobato<br />
dalla città. Ci sono grandi ville divise in appartamenti<br />
abitati da persone benestanti, e condomini<br />
di persone un po’ meno abbienti. A<br />
Vienna la povertà materiale non è diffusa. I<br />
servizi sociali funzionano bene, una capillare<br />
rete di tram e metrò permette di raggiungere<br />
qualsiasi punto della città rapidamente e<br />
comodamente. La vera povertà qui non è<br />
materiale, ma spirituale. Molte persone vivono<br />
nella solitudine. Quando Madre Teresa visitò<br />
Vienna, disse proprio questo, che qui la vera<br />
povertà è la solitudine.<br />
Quando posso, faccio una passeggiata nei<br />
parchi vicino alla canonica. Mi impressiona<br />
sempre vedere quanta gente cammini da sola.<br />
I loro volti sono spesso tristi. Puoi avere tutti<br />
i conforti materiali, ma senza Dio ti manca ciò<br />
che dà vero gusto alla vita. Credo che questo<br />
sia il nostro compito qui a Vienna: far riscoprire<br />
alla gente che incontriamo la vicinanza<br />
di Dio alla loro vita.<br />
La parrocchia che ci è affidata è sorta nel<br />
secolo XII, quando alcuni monaci benedettini<br />
comprarono molte delle proprietà di Dornbach.<br />
Con il passare dei secoli i monaci, la<br />
cui fondazione originaria era a Salisburgo,<br />
hanno investito molto in questa parrocchia. Di<br />
recente, a causa di un calo di vocazioni, non<br />
hanno più potuto occuparsi di molte delle parrocchie<br />
a loro affidate. Una ventina di anni fa<br />
si sono quindi ritirati anche da Dornbach,<br />
riconsegnandone la responsabilità pastorale<br />
alla diocesi di Vienna.<br />
Quando sono arrivato in parrocchia, ho trovato<br />
un’accoglienza molto cordiale. I parrocchiani<br />
non parlano del parroco, o dei preti, ma<br />
della Fraternità san <strong>Carlo</strong>. La casa, la presenza<br />
dei fratelli che vivono con me, Markus<br />
Merz e José Claveria, è nella mia vita qualcosa<br />
di essenziale perché è ciò che porta questa<br />
luce. Questa è la ragione per cui cerco<br />
spesso di invitare chi mi è affidato a conoscere<br />
le persone con cui vivo.