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IA INGEGNERIA AMBIENTALE - Harpo spa

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<strong>IA</strong><br />

regimazione idrica con verde pensile<br />

Fig. 8 – Percentuale di riduzione delle masse a scala annuale<br />

capacità di scambio ionico del substrato sia alla trasformazione<br />

tra le diverse specie azotate: la concentrazione di azoto<br />

ammoniacale (NH 4 -N) tende ad essere più elevata nella fase<br />

iniziale della vita tecnica del tetto verde a causa dei legami<br />

deboli che ne favoriscono l’adsorbimento nonché a causa del<br />

processo di trasformazione dell’azoto ammoniacale in nitrato<br />

(NO 3 -N). Fosfato e potassio presentano una maggiore tendenza<br />

all’adsorbimento rispetto alle specie azotate, il dilavamento<br />

di tali elementi è pertanto imputabile principalmente alla<br />

saturazione della capacità di scambio ionico del substrato.<br />

Tali fenomeni sono particolarmente evidenti nel caso di substrati<br />

sottili.<br />

I dati sperimentali raccolti nelle campagne di monitoraggio<br />

condotte a Malmö e Lund – Svezia (Berndtsson et al., 2006)<br />

relativamente a differenti tipologie di tetto verde evidenziano<br />

che tali coperture tendono a costituire una “sorgente” per<br />

potassio, fosforo totale e fosfato (PO 4 -P), al contrario si comportano<br />

come “pozzo” per quanto concerne l’azoto totale e<br />

l’azoto ammoniacale. Tali valutazioni risultano tuttavia estremamente<br />

variabili nel corso della vita tecnica della copertura,<br />

indagini sperimentali effettuate relativamente a installazioni<br />

di coperture a verde meno recenti sembrano evidenziare una<br />

diminuzione in termini di rilascio di nutrienti (Liptan e Strecker,<br />

2003; Berndtsson et al., 2006).<br />

L’alterazione della qualità delle acque di scorrimento subsuperficiale<br />

imputabile all’utilizzo dei fertilizzanti, che svolgono<br />

un’azione cruciale per lo sviluppo delle piante, può essere<br />

tuttavia sensibilmente ridotta attraverso l’utilizzo di fertilizzanti<br />

a rilascio controllato del tipo CRF (Controlled Release<br />

Fertiliser) ovvero una miscela di tali fertilizzanti con quelli<br />

tradizionali (Emillson et al., 2007).<br />

Per quanto concerne l’abbattimento del carico di metalli<br />

pesanti, le indagini sperimentali hanno mostrato risultati fortemente<br />

discordanti (cfr. Figura 8), evidenziando la necessità<br />

di ulteriori indagini che riguardino anche il carico inquinante<br />

in ingresso proveniente dalle deposizioni atmosferiche. Una<br />

ricerca condotta a Karlsruhe – Germania, su due tipologie di<br />

coperture a verde ha mostrato percentuali di rimozione di Cu,<br />

Zn, Cd, e Pb rispetto ai valori osservati nella precipitazione<br />

rispettivamente pari a 97%, 96%, 92% e 99% nella stagione<br />

estiva e del 34%, 72%, 62% e 91% nella stagione invernale<br />

(Steusloff, 1998). Le indagini condotte nel sud della Svezia<br />

relativamente a quattro differenti installazioni di copertura a<br />

verde hanno evidenziato che tali coperture tendono a comportarsi<br />

come sorgenti di metalli pesanti (Berndtsson et al.,<br />

2006); è tuttavia importante osservare che la presenza di pluviali<br />

in materiale metallico può aver influenzato significativamente<br />

tali risultati, come illustrato dai risultati sperimentali<br />

descritti nel paragrafo precedente.<br />

Infine risultano di notevole interesse i recenti studi condotti in<br />

Estonia che hanno mostrato l’influenza delle caratteristiche<br />

della precipitazione (in termini di intensità) nonché gli effetti<br />

dello scioglimento del manto nevoso sulla qualità delle acque<br />

dilavanti coperture a verde e coperture tradizionali (Teemusk<br />

e Mander, 2007). Si è osservato che quanto più è ridotta l’intensità<br />

dell’evento di precipitazione, e pertanto minore è la<br />

portata di scorrimento sub-superficiale, maggiori sono i valori<br />

di concentrazione di azoto totale, azoto ammoniacale e<br />

materiale organico (BOD 7 e COD) in uscita dalla copertura a<br />

verde. Tali concentrazioni aumentano ulteriormente nell’acqua<br />

proveniente dallo scioglimento del manto nevoso a causa<br />

dell’accumulo delle deposizioni atmosferiche nello strato di<br />

neve. Al tempo stesso, confrontando le concentrazioni di<br />

inquinanti osservate nelle acque di dilavamento di una copertura<br />

tradizionale rispetto ad una copertura a verde, si osserva<br />

che gli effetti di abbattimento del carico inquinante del tetto<br />

verde aumentano notevolmente nel caso di eventi di precipitazione<br />

di modesta intensità mentre nel caso di eventi di precipitazione<br />

intensi i benefici imputabili alla copertura a verde<br />

risultano meno evidenti: il substrato si comporta come un<br />

“dispositivo di accumulo” e parte del carico inquinante viene<br />

dilavato nel corso di eventi intensi.<br />

Contrariamente a quanto si potrebbe immaginare, anche per<br />

lo scorrimento superficiale da una copertura a verde si verifi-<br />

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