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Focus sulle parrocchie del quinto decanato Speciale - Diocesi di Nola

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mensile <strong>del</strong>la Chiesa <strong>di</strong> <strong>Nola</strong><br />

Oltre la Bellezza<br />

Parlare <strong>di</strong> bellezza, riferendosi alla<br />

scienza, non è affatto semplice.<br />

Questo termine si presta molto più<br />

ad una sinfonia <strong>di</strong> Beethoven o ad un<br />

<strong>di</strong>pinto <strong>di</strong> Caravaggio che a una teoria<br />

scientifica.<br />

Il rapporto fra scienza e bellezza<br />

è però molto più ampio e profondo<br />

<strong>di</strong> quanto si possa pensare. Esso<br />

nasce innanzitutto dalla semplice<br />

osservazione <strong>del</strong>la natura, luogo <strong>di</strong><br />

una singolare esperienza estetica. Lo<br />

scienziato comprende poi che questa<br />

bellezza risponde a criteri <strong>di</strong> armonia<br />

rappresentabili in figure o formule<br />

che obbe<strong>di</strong>scono a criteri matematici.<br />

Quin<strong>di</strong>, in un certo senso, “fare<br />

scienza” potrebbe essere visto come<br />

un tentativo, da parte <strong>del</strong>l’uomo, <strong>di</strong><br />

comprensione <strong>del</strong>la bellezza nella sua<br />

accezione più ampia e vera.<br />

Sarebbe facile ora parlare <strong>di</strong> una<br />

<strong>del</strong>le scoperte scientifiche più importanti<br />

<strong>del</strong> XX secolo, e forse la scoperta<br />

che più <strong>di</strong> tutte permette <strong>di</strong><br />

comprendere il legame <strong>del</strong>la ricerca<br />

scientifica con la bellezza, la struttura<br />

<strong>del</strong> DNA. È impossibile, infatti, non<br />

rimanere affascinati <strong>di</strong> fronte ad una<br />

struttura a doppia elica, costituita da<br />

soli 4 <strong>di</strong>versi nucleoti<strong>di</strong> ripetuti, apparentemente<br />

in modo casuale, circa<br />

3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> volte, e che in essa racchiude<br />

tutta l’informazione necessaria<br />

per “costruire un uomo”. La verità,<br />

Anche per un solo passo <strong>di</strong> Francesco Rocco<br />

però, è che questa bellezza è solo la<br />

punta <strong>del</strong>l’iceberg.<br />

Dalla prima volta che ho messo<br />

piede in un laboratorio <strong>di</strong> ricerca,<br />

sono passati solo sei anni, quin<strong>di</strong> definirmi<br />

scienziato sarebbe una presunzione.<br />

Nonostante ciò, posso <strong>di</strong>re<br />

<strong>di</strong> aver conosciuto dei veri scienziati,<br />

persone che hanno de<strong>di</strong>cato l’intera<br />

vita alla ricerca scientifica. Il prezzo<br />

da pagare per questa scelta è spesso<br />

molto alto. Molti credo non abbiano<br />

nemmeno una vita sociale, non<br />

avrebbero tempo per stringere rapporti<br />

al <strong>di</strong> fuori <strong>del</strong> proprio campo <strong>di</strong><br />

ricerca, e i collaboratori in un certo<br />

senso <strong>di</strong>ventano la propria famiglia.<br />

Nella migliore <strong>del</strong>le ipotesi, le fatiche<br />

<strong>di</strong> una vita <strong>di</strong>ventano la scoperta <strong>del</strong><br />

secolo, come nel caso <strong>di</strong> Watson e<br />

Crick, col riconoscimento da parte <strong>di</strong><br />

tutta la comunità scientifica e, come<br />

nel loro caso, <strong>di</strong> tutta l’umanità. Nella<br />

maggior parte dei casi, ci saranno<br />

solo piccole scoperte, apparentemente<br />

<strong>di</strong> poco conto, e in qualche caso gli<br />

sforzi <strong>di</strong> una vita intera non porteranno<br />

a nessun risultato.<br />

Cosa c’è <strong>di</strong> bello, allora, nel de<strong>di</strong>care<br />

la propria vita alla scienza La<br />

risposta non è da ritrovare nella curiosità<br />

umana o nella passione per la<br />

verità, ma nel desiderio <strong>di</strong> essere utili<br />

agli altri e soprattutto nel desiderio<br />

che questa bellezza possa essere per<br />

me, per noi oggi, perché sia più bella<br />

la realtà attuale: “la bellezza salverà<br />

il mondo” <strong>di</strong>ceva Dostoevskij.<br />

Basti pensare ad esempio che i lavori<br />

scientifici sono essenziali, niente<br />

giri <strong>di</strong> parole, niente è superfluo, ogni<br />

termine è utilizzato solo per rendere<br />

più chiaro possibile il frutto <strong>del</strong> proprio<br />

lavoro, in modo che chi legge<br />

possa utilizzare queste informazioni<br />

per continuare le proprie ricerche.<br />

Interi esperimenti, costati settimane<br />

<strong>di</strong> fatica, non vengono inseriti semplicemente<br />

perché non aggiungono<br />

chiarezza, come sperato all’inizio<br />

<strong>del</strong>l’esperimento stesso. È questo allora,<br />

secondo me, il motore ed anche<br />

la bellezza che è possibile ammirare<br />

nella scienza, l’altruismo, cercare il<br />

vero e il bello, perché sia più bella e<br />

vera la vita mia e degli altri: “che vale<br />

la vita se non per essere data” (P.<br />

Clau<strong>del</strong>).<br />

In fondo uno scienziato è un sognatore<br />

che insegue un sogno, frutto<br />

<strong>del</strong>la propria intuizione. Qualcuno<br />

raggiunge la meta, molti cadono, ma<br />

ad ogni caduta l’umanità è un passo<br />

avanti.<br />

Francesco Rocco nasce il 26 giugno<br />

1984. Dottorato in genetica e me<strong>di</strong>cina<br />

molecolare svolge attività <strong>di</strong> ricerca<br />

all’Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli<br />

“Federico II”.<br />

Cronache <strong>di</strong> vite con-<strong>di</strong>vise <strong>di</strong> Collettivo Extravesuviana<br />

Quando si nasce in un luogo in cui<br />

l’azzurro <strong>del</strong> cielo convive quoti<strong>di</strong>anamente<br />

con il grigiore <strong>del</strong>la spazzatura,<br />

è facile <strong>di</strong>sabituarsi alla bellezza.<br />

Quando si cresce in un momento<br />

storico cru<strong>del</strong>e, che sembra tutto togliere<br />

e nulla offrire a chi si affaccia al<br />

mondo cosiddetto adulto, la speranza<br />

in un futuro migliore appare come un<br />

miraggio.<br />

Quando tutto intorno sembra destinato<br />

a svanire, <strong>di</strong>strutto dall’incuranza<br />

e nel <strong>di</strong>samore <strong>di</strong> chi, per<br />

stanchezza o egoismo, ha smesso <strong>di</strong><br />

lottare, non è <strong>di</strong>fficile rassegnarsi alla<br />

bruttezza.<br />

Eppure qualcuno resiste, spinto<br />

dalla viscerale convinzione che la bellezza<br />

sia ovunque, e che sia giusto,<br />

se non vitale, continuare a cercarla.<br />

È per questo motivo che, poco più<br />

<strong>di</strong> un anno fa, nasce Extravesuviana,<br />

il blog <strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> nessuno, su cui<br />

ogni giorno trovano voce il dolore e la<br />

frustrazione, le speranze e le gioie, le<br />

paure e i turbamenti, <strong>di</strong> chi vive una<br />

costante tensione verso qualcosa <strong>di</strong><br />

più bello, <strong>di</strong> più giusto, <strong>di</strong> più umano.<br />

“Fuori dal mondo; fuori dall’Europa;<br />

fuori dall’Italia; fuori da Napoli,<br />

lontani dal Vesuvio”, siamo extravesuviani,<br />

provinciali e periferici. Marginali.<br />

E lo siete anche voi. Partiamo da<br />

qui e attraversiamo la penisola intera<br />

con le storie <strong>di</strong> chi scrive regalandoci<br />

le sue sensazioni, da <strong>Nola</strong> a Caserta,<br />

da Casoria a Modena fino al nord-est,<br />

fino a Milano e a Torino, centri per<br />

pochi, periferie per molti.<br />

Extra-Vesuviana non è una <strong>di</strong>stanza<br />

geografica o fisica, ma una con<strong>di</strong>zione:<br />

quella <strong>di</strong> un migrante senza<br />

casa, <strong>di</strong> un precario senza contratto,<br />

<strong>di</strong> un lavoratore senza più un lavoro,<br />

<strong>di</strong> un professionista senza professione,<br />

<strong>di</strong> un amore senza prospettiva, <strong>di</strong><br />

una terra che ingoia spazzatura e camorra<br />

o amianto e tumori, e morte.<br />

È tutto questo e molto <strong>di</strong> più.<br />

Per essere parte <strong>di</strong> questa umanità<br />

incontenibile bisogna essere ostinati,<br />

scavare, stare attenti e scorgere, cogliere<br />

e sbirciare, perché, lo abbiamo<br />

già scritto, la bellezza può trovarsi<br />

ovunque, basta volerla cercare e saperla<br />

riconoscere.<br />

Extravesuviana è esperienza <strong>di</strong>retta,<br />

e non mera osservazione. Ogni<br />

scrittore, ogni fotografo, ogni <strong>di</strong>segnatore,<br />

tutti gli uomini e le donne<br />

che partecipano a questo progetto<br />

raccolgono la vita, la propria e quella<br />

degli altri, per con<strong>di</strong>viderla con chiunque<br />

sia <strong>di</strong>sposto ad ascoltare.<br />

L’incontro <strong>di</strong> queste esperienze è<br />

una pratica <strong>di</strong> sopravvivenza, il loro<br />

racconto è una forma <strong>di</strong> riscatto. Metterle<br />

insieme è una necessità, per<br />

non restare soli, per riscoprirci, per<br />

conoscerci, per amarci e ritrovare noi<br />

stessi. O per perderci, e costruire una<br />

nuova identità.<br />

Extravesuviana è il racconto in<strong>di</strong>viduale<br />

e collettivo <strong>di</strong> esistenze marginali,<br />

confuse, incerte.<br />

È un <strong>di</strong>pinto emozionale dalle tinte<br />

variegate e <strong>di</strong>scordanti, che nasce<br />

dalla convinzione che non importa<br />

la posizione dalla quale si osserva il<br />

mondo, perché anche lo sguardo più<br />

obliquo merita <strong>di</strong> essere valorizzato.<br />

È un lungo e appassionato viaggio<br />

fatto <strong>di</strong> parole, immagini e suggestioni,<br />

alla ricerca <strong>del</strong>la bellezza <strong>del</strong>le<br />

cose imperfette e quoti<strong>di</strong>ane.<br />

La bellezza <strong>di</strong> un sorriso spontaneo<br />

e <strong>di</strong> uno sguardo innamorato, <strong>di</strong><br />

un caffè bollente e <strong>di</strong> un bicchiere <strong>di</strong><br />

buon vino.<br />

Quella <strong>di</strong> una stretta <strong>di</strong> mano e <strong>di</strong><br />

un abbraccio amichevole, <strong>del</strong>la risata<br />

<strong>di</strong> un bambino e <strong>di</strong> una canzone d’amore.<br />

Quella <strong>del</strong> cibo <strong>di</strong> casa e dei colori<br />

<strong>di</strong> un mattino d’estate.<br />

La bellezza <strong>di</strong> una donna stanca, <strong>di</strong><br />

un uomo ormai vecchio e <strong>di</strong> un figlio<br />

che apre la finestra e guarda lontano.<br />

La bellezza <strong>di</strong> un giorno <strong>di</strong> sole, in<strong>di</strong>pendentemente<br />

da dove esso sorga.<br />

Extravesuviana nasce il 21 <strong>di</strong>cembre 2010 da un’idea <strong>di</strong> Nicola Di Mauro, che,<br />

insieme a Giada Divisato, Giovanna Passaro e Alessio D’Amico, ha dato vita al<br />

Collettivo Extravesuviana, formato ormai da oltre 40 autori, che pubblicano<br />

scritti, foto, <strong>di</strong>segni e qualsiasi altra forma <strong>di</strong> espressione ritengono essere<br />

nelle proprie corde, sul blog http://extravesuviana.wordpress.com/.<br />

Visitate anche la loro pagina Facebook, in modo da tenervi quoti<strong>di</strong>anamente<br />

informati circa le attività <strong>di</strong> Extravesuviana, all’in<strong>di</strong>rizzo http://www.facebook.<br />

com/extravesuviana. S<br />

10 marzo 2012<br />

e volete partecipare in prima persona alle attività <strong>del</strong> Collettivo Extravesuviana,<br />

inviate i vostri testi, foto, <strong>di</strong>segni o video all’in<strong>di</strong>rizzo mail extravesuviana@gmail.com.<br />

marzo 2012 11

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