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Gruppi critici della Flora d'Italia - Società Botanica Italiana

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SBI Gruppo per la Floristica — 2009 37<br />

W. De Leonardis, C. De Santis, G. Ferrauto, G. Fichera & R. Galesi<br />

Considerazioni tassonomiche su Vulpia sicula e Festuca morisiana<br />

subsp. sicula (Poaceae)<br />

In Italia il genere Vulpia Gmelin è rappresentato da 10 entità (Conti & al. 2005). Tra<br />

queste, solo Vulpia sicula (Presl) Link è perenne ed è provvista di innovazioni fogliari più<br />

o meno numerose. Gussone (1827, 1842), Parlatore (1848), Lojacono (1908) riportarono<br />

per la Sicilia due specie: V. sicula e V. setacea Parl. indicandone i caratteri distintivi.<br />

Diversamente, Maire (1955) indica, per l’Africa del Nord, due varietà di V. sicula: var.<br />

setacea (Parl.) Hackel e var. sicula. Stace & Cotton (1980) confermano le 2 varietà di V.<br />

sicula: la prima presente dal SE <strong>della</strong> Francia alla Sicilia e la seconda in Sardegna e Sicilia.<br />

Il genere Vulpia e, in particolare la sect. Loretia (Duval-Jouve) Boiss., mostrano<br />

relazioni molto strette col genere Festuca L. Questi due generi sono stati tradizionalmente<br />

separati da più caratteri (fino a sei), nessuno dei quali costituisce un criterio assoluto<br />

(Cotton & Stace 1977). Ancora maggiore risulta la somiglianza tra i due generi se, in seno<br />

al genere Vulpia, vengono considerate le entità ad habitus perenne provviste di innovazioni<br />

fogliari e che sono assegnate alla subsect. Pseudofestuca Rouy (Maire 1955). Si ritiene<br />

questo il principale motivo per cui Autori come Gussone (1827, 1842), Tornabene (1887),<br />

Nicotra (1879-1883), preferirono considerare il genere Vulpia come Festuca.<br />

Più recentemente, Cristaudo & al. (2007) hanno descritto, per i Monti Peloritani (Sicilia<br />

nordorientale), una nuova entità appartenente al genere Festuca: F. morisiana subsp. sicula<br />

Cristaudo, Foggi, Galesi & Maugeri. Questo taxon, che si rinviene prevalentemente in<br />

seno a fitocenosi ascrivibili all’alleanza Plantaginion cupanii, presenta, a nostro avviso,<br />

notevoli affinità con V. sicula var. sicula. E’ stata quindi avviata una ricerca sia in campo<br />

(con campionamenti effettuati in diversi habitat montuosi <strong>della</strong> Sicilia) che su exsiccata<br />

depositati presso l’Erbario del Dipartimento di <strong>Botanica</strong> (CAT) e l’Erbario <strong>della</strong> Sezione<br />

di Biologia ed Ecologia Vegetale (DACPA) dell’Università di Catania per stabilire le eventuali<br />

relazioni che intercorrono tra queste due entità. Dalle nostre osservazioni è stato rilevato<br />

che il valore del rapporto gluma inferiore/gluma superiore è quanto mai incostante<br />

per l’elevata variabilità dimensionale <strong>della</strong> gluma inferiore (da 1,5 a 4,5 mm) rispetto a<br />

quella, più modesta, <strong>della</strong> gluma superiore (da 4 a 6,5 mm). Dall’analisi morfoanatomica<br />

effettuata su campioni di V. sicula var. sicula è emerso, inoltre, che le sezioni delle lamine<br />

fogliari delle innovazioni sono sovrapponibili a quelle di F. morisiana subsp. sicula,<br />

poiché presentano, oltre al cordone sclerenchimatico mediano ed ai due cordoni sclerenchimatici<br />

marginali, altri 5-7 cordoni sclerenchimatici interni. Questo dato è in contrasto<br />

con quanto affermato da Maire (1955) nella descrizione di V. sicula: ……

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