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Novità settembre 2009 - biblioteca comunale di monfalcone

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porta prima a Tel Aviv e da lì a Gerusalemme. Davanti a loro un paesaggio non ignoto ma visto<br />

forse per la prima volta con occhi <strong>di</strong>versi: tutto quello che era stato "palestinese" non c'è più.<br />

Una morte per due : romanzo / Patrizio Rassatti<br />

Rassatti, Patrizio<br />

U<strong>di</strong>ne : La nuova base, stampa 2008 227, 54 p. ; 23 cm<br />

Ambientato in regione e opera seconda del giallista nostrano Patrizio Rassatti, Una morte per due<br />

ed é un romanzo atipico poiché mescola in sé vari livelli <strong>di</strong> lettura che vanno dal noir, alla denuncia<br />

sociale fino al saggio <strong>di</strong>dattico, realizzando una sapiente mistura che cattura il lettore<br />

appassionandolo. Come già nel precedente La bestia nera, il lavoro che ha rivelato al pubblico<br />

l'autore, la storia vede protagonista il commissario Angeletti, il quale, assegnato alla questura <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne a passare inutili carte, all'improvviso si trova reintegrato nell'organico investigativo e in<br />

servizio attivo. Ben presto si accorge però che qualcosa non quadra in questo nuovo impegno e<br />

subito si trova al centro <strong>di</strong> un intricato viluppo <strong>di</strong> menzogne, doppiezze e bugie agite anche da chi<br />

sembra essergli più vicino, tanto che anch'egli nel corso della narrazione <strong>di</strong>venta qualcun altro<br />

infilandosi in un tunnel dal quale non vorrebbe più uscire: la scuola italiana.<br />

Del delitto / Manlio Sgalambro<br />

Sgalambro, Manlio<br />

Milano : Adelphi, c<strong>2009</strong> 182 p. ; 18 cm<br />

"Se è vero che le vicende della sua vita sono parte integrante dell'importanza <strong>di</strong> Socrate, si deve<br />

comunque dare tutto il rilievo possibile al fatto che egli morì assassinato" <strong>di</strong>chiara perentoriamente<br />

Manlio Sgalambro. Tuttavia Platone "omette pietosamente quella parola", e dal canto suo Nietzsche<br />

afferma - certo a ragione - che "Socrate volle morire". Ma chi desidera morire, osserva Sgalambro,<br />

"si trova intrappolato in una insana contrad<strong>di</strong>zione", giacché nello stesso tempo vuole vivere. E così<br />

fu anche per Socrate, che delegò infatti il compito a un "benefattore" (euergetikós) - così egli definì<br />

l'assassino - e con ciò introdusse una volta per tutte nella filosofia la figura dell'omicida. Eppure la<br />

speculazione filosofica ha per lo più evitato <strong>di</strong> porsi le domande cruciali che ne derivano: quale<br />

mistero cela il delitto in se stesso Chi è l'assassino nella sua essenza Domande che invece non<br />

teme <strong>di</strong> affrontare qui Sgalambro, tenace esploratore delle zone impervie del pensiero, spingendo<br />

lo sguardo verso quel punto dove l'espressione "'L'uomo è mortale' non significa in primis che<br />

'l'uomo muore' - insigne banalità concettuale -, ma che l'uomo è datore <strong>di</strong> morte".<br />

La vita <strong>di</strong> Irène Némirovsky / Olivier Philipponnat, Patrick<br />

Lienhardt ; traduzione <strong>di</strong> Graziella Cillario<br />

Philipponnat, Olivier<br />

Milano : Adelphi, c<strong>2009</strong> 515 p., [16] p. <strong>di</strong> tav. : ill. ; 22 cm

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