Aprile 2011 - ANNO XC - N° 4 - Associazione Nazionale Alpini
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A PADOVA PRIMO INCONTRO DEI VOLONTARI DEL 3° RAGGRUPPAMENTO<br />
PER CONFRONTARE ESPERIENZE E PROGRAMMI<br />
Il futuro dell’ANA<br />
è anche nella nostra P.C.<br />
Uno scorcio del meeting.<br />
14<br />
4-<strong>2011</strong><br />
Bonaldi annuncia la presentazione a fine giugno<br />
della Colonna mobile nazionale<br />
Primo meeting dei volontari della<br />
Protezione civile ANA del 3° raggruppamento,<br />
al PalaAlì di Padova,<br />
il 26 febbraio scorso. Tra gli oltre mille<br />
volontari - molti dei quali per la prima<br />
volta hanno potuto incontrare i vertici<br />
dell’organizzazione - c’è stata attenzione,<br />
partecipazione sincera e la voglia di conoscere<br />
il futuro della nostra Protezione<br />
civile.<br />
Hanno partecipato il presidente nazionale<br />
Corrado Perona, il vice presidente<br />
Sebastiano Favero, il consigliere nazionale<br />
Franco Munarini, il revisore dei conti<br />
Alcide Bertarini, il presidente della sezione<br />
di Padova Lino Rizzi e il generale Daniele<br />
Pino, massima autorità militare del<br />
Veneto, sempre molto vicino alla vita<br />
della nostra <strong>Associazione</strong>.<br />
Sul tavolo dei relatori c’erano anche il<br />
coordinatore nazionale alla P.C. dell’ANA<br />
Giuseppe Bonaldi, il rappresentante dell’ANA<br />
nella Consulta delle Associazioni<br />
del Volontariato al Dipartimento della<br />
P.C. gen. Francesco Beolchini, il coordinatore<br />
del 3° raggruppamento Orazio<br />
D’Incà, del Friuli Venezia Giulia, Ermanno<br />
Dentesano quale referente ANA con la<br />
Regione Friuli Venezia Giulia, e Roberto<br />
Giarola dirigente dell’ufficio volontariato<br />
del Dipartimento nazionale della P.C.<br />
Orazio D’Incà ha aperto l’incontro parlando<br />
della struttura dell’ANA per far capire<br />
la complessità del tessuto associativo<br />
e da dove provengono le decisioni<br />
che guidano l’attività di P.C. alle quali<br />
ogni componente deve attenersi. “I dodici<br />
mesi in Abruzzo hanno insegnato<br />
molto - ha aggiunto D’Incà - a L’Aquila<br />
siamo arrivati dopo una lunga tregua, e<br />
anche in questa occasione siamo stati<br />
tempestivi ed efficaci. Da questa esperienza<br />
dobbiamo trarre insegnamenti e<br />
per questo stiamo elaborando procedure<br />
organizzative che saranno la nostra linea<br />
guida per il futuro”.<br />
Qualche problema è emerso invece nella<br />
recente alluvione in Veneto: l’intervento<br />
è stato effettuato con efficacia<br />
minore rispetto alle nostre possibilità,<br />
poiché è mancata la giusta coordinazione<br />
che non è stata gestita dalla Regione,<br />
ma attraverso Comuni e Province che<br />
non si sono rivolte al Coordinamento del<br />
3° rgpt. La nostra è una struttura che funziona<br />
bene, tanto che proprio al Triveneto<br />
è stato affidato il modulo logistico<br />
costituente della Colonna mobile dell’A-<br />
NA in virtù della capacità di risposta del<br />
Raggruppamento e delle dotazioni a disposizione.<br />
Parlando dell’intervento in Abruzzo, il<br />
coordinatore del Friuli Venezia Giulia Ermanno<br />
Dentesano ha ricordato che dopo<br />
quell’esperienza tutte le Sezioni friulane<br />
hanno immediatamente avviato iniziative<br />
per individuare e formare i “capi<br />
campo”, una figura essenziale nell’organizzazione<br />
e nella conduzione dell’accoglienza<br />
della popolazione bisognosa di<br />
aiuto. Nel contempo si sta anche affrontando<br />
il problema dell’igiene e della sicurezza<br />
dei campi, in stretta collaborazione<br />
con la Regione Friuli Venezia Giulia<br />
che sostiene queste iniziative.<br />
Francesco Beolchini ha descritto la sua